2024-04-30
Berlino, truffa dei verdi sullo stop al nucleare
Scandalo in Germania: nel 2022 i dicasteri dell’Ambiente e dell’Economia avrebbero falsificato i dati sulle centrali per velocizzarne la chiusura. Causando la stangata delle bollette in piena crisi. Il ministro e vicecancelliere Habeck convocato in Parlamento.Mentre in Europa si parla di potenziamento del nucleare per gestire la transizione ecologica, a Berlino scoppia il caso di rapporti manipolati e dati falsificati da alti funzionari dei Verdi per portare avanti, contro ogni fondamento economico e scientifico, il piano di addio al nucleare mentre il Paese era in piena crisi energetica. Risultato: per l’ideologia green, i tedeschi hanno affrontato l’inverno al freddo e pagato bollette spaventose per il riscaldamento. Eppure i telegiornali dell’Ard e dello Zdf, i due canali della tv pubblica, non hanno dedicato allo scandalo neppure un servizio. La rivista Focus di Monaco, vicina ai cristianodemocratici, ha commentato che «non ci si può attendere un’informazione obiettiva quando i due terzi dei giornalisti vota per i verdi e un altro 15% per la sinistra».Veniamo allo scandalo. A scoperchiare la pentola, pubblicando documenti sulla controversa uscita dall’energia nucleare nel 2022 in piena crisi energetica, è stato il mensile Cicero. I documenti rivelano che pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, a fine febbraio 2022, i capi della E.on, Rewe e EnBw, le tre società che gestivano le centrali, comunicarono che gli impianti potevano continuare a restare in attività senza pericolo. Due esperti del ministero dell’Economia e del Clima presentarono ai primi di marzo le loro conclusioni: gli impianti erano vecchi ma non obsoleti, potevano continuare a funzionare senza alcun rischio. Si sarebbe evitato di far uso massiccio dei costosi impianti a gas con un vantaggio per la bolletta energetica. Però l’8 marzo 2022, i ministeri dell’Economia e del Clima evidenziano rischi ambientali e legali, concludendo che non sarebbe stato opportuno prolungare l’attività delle centrali. Qui comincia il giallo della manipolazione del documento. Che cosa è accaduto? Il ministro e vicecancelliere, Robert Habeck, ha falsificato il rapporto per non mettersi contro i Verdi, il suo partito? O sono stati i suoi più stretti collaboratori a censurare il dossier degli esperti sostenendo che gli impianti erano pericolosi? Un documento esaminato da Euractiv rivela che la valutazione iniziale della fattibilità dell’estensione dell’attività nucleare è stata modificata da un funzionario di alto livello del ministero del Clima, perché irrealizzabile per «motivi di sicurezza nucleare». Ma lo stesso ministero poi sottolinea che il primo report era provvisorio, mentre il documento finale teneva conto di informazioni aggiuntive. C’è un particolare in più: secondo il mensile Cicero, il vice di Habeck, Patrick Graichen, non ha informato il ministro di una perizia a favore delle centrali. Habeck si è difeso dicendo che ciò che è contenuto nei dossier è diverso da quanto raccontato dai media. Alla fine, diversi mesi dopo, è dovuto intervenire il cancelliere Scholz per costringere il ministro a decidere: le centrali nucleari hanno continuato a funzionare fino al 15 aprile del 2023. Oggi sono spente o in procinto di essere disattivate. I cristianodemocratici hanno chiesto una commissione parlamentare per indagare. I dubbi di Habeck sono costati miliardi di euro alle imprese e ai privati. Veronika Grimm, che fa parte del consiglio di esperti del governo, ha sottolineato che «un ministro non si può affidare solo al parere di esperti del suo partito. Bisognava tener conto delle conseguenze economiche di una decisione dettata da motivi ecologici».L’ostilità dei Verdi all’atomo ha radici lontane. Quando entrarono per la prima volta nel governo federale, nel 1998 insieme con i socialdemocratici di Gerhard Schröder, il loro programma era chiudere subito tutte le centrali nucleari. Fu solo il pragmatismo del loro leader, Joschka Fischer, ministro degli Esteri, consapevole di quanto sarebbe costato alle imprese e al Paese, l’addio all’atomo, a frenarli. Si optò per una via di compromesso: le centrali andavano chiuse quando diventavano troppo vecchie, una alla volta, un addio lento che sarebbe durato una trentina d’anni.Lo scandalo Habeck potrebbe avere un impatto sui consensi verso i partiti ecologisti in vista del voto europeo. Le proposte green suscitano sempre più polemiche, come dimostra la protesta dei trattori. L’entusiasmo sulla transizione ecologica si sta appannando, come rivela un recente sondaggio di Eurobarometro che pone il tema climatico in fondo alle priorità degli europei. Secondo Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend, il gruppo verde rischia di perdere una ventina di seggi nel Parlamento Ue. La Germania in questo scenario rimarrebbe il feudo principale dell’ecologismo, ma i Verdi, al governo, precipiterebbero al 12%.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
Continua a leggereRiduci
«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)