2025-10-31
Più l’Europa si avvia al fallimento, più la vogliono rendere divertente
L’euro digitale? «Resiliente e inclusivo». Intanto rilanciano l’Erasmus a tinte sociali e resuscitano l’Interrail con tanto di lotteria per i biglietti. Ma è solo propaganda per far attecchire i valori dell’Ue.Christine Lagarde, presidente della Bce, immagina un futuro radioso. «L’euro, la nostra moneta comune, è un simbolo di fiducia e di unità europea», ha dichiarato durante la sua visita a Firenze, annunciando le straordinarie innovazioni che ci aspettano. «Stiamo lavorando per rendere la sua forma più tangibile - il contante - adatta al futuro, ridisegnando e modernizzando le banconote e preparando l’emissione del contante digitale». Adattarsi al futuro significa in realtà smaterializzare, virtualizzare. Stiamo infatti entrando nella nuova fase del processo di creazione dell’euro digitale. Se la legislazione in merito verrà approvata nel 2026, il progetto pilota inizierà nel 2027 e la prima emissione della valuta digitale dovrebbe avvenire nel 2029. Secondo la Bce, «un euro digitale preserverà la libertà di scelta e la privacy dei cittadini europei, proteggendo al contempo la sovranità monetaria e la sicurezza economica del continente. Promuoverà l’innovazione nei pagamenti e contribuirà a rendere i pagamenti europei più competitivi, resilienti e inclusivi». Come possa un pagamento essere resiliente e inclusivo è un bell’interrogativo, ma non importa: ciò che conta è che siano ribadite le parole d’ordine europee, utili ad ammantare di buoni sentimenti e belle intenzioni il clamoroso progetto di controllo digitale della popolazione. Abbiamo raccontato nei giorni scorsi come a Frederic Baldan, grande accusatore di Ursula von der Leyen sulla gestione del Covid, siano stati bloccati i conti correnti. Figuratevi che cosa potrebbe accadere ai cittadini dissenzienti una volta imposta la moneta digitale. Questo tuttavia è solo il passo più manifesto e imponente verso la costruzione dell’homo bruxellianum, versione più sottomessa e monitorata dell’homo europaeus, alla cui creazione le istituzioni di Bruxelles lavorano alacremente da anni. Poiché sono evidenti - anche dai risultati elettorali - le resistenze dei cittadini a piegarsi ai diktat della Commissione e alle varie assurdità che piovono dal Belgio, la soluzione migliore è formare nuove generazioni più malleabili. Il tentativo è in corso da tempo, e il famigerato programma Erasmus è stato il capofila di tutte le operazioni di ingegneria sociale nel Vecchio Continente. Da qualche anno esiste Erasmus plus, che fornisce ai giovani europei una serie di meravigliose possibilità. La scorsa settimana sono stati presentati i risultati del progetto chiamato European Solidarity Corps, il Corpo europeo di solidarietà, che «offre ai giovani l’opportunità di partecipare a attività di solidarietà di alta qualità, facilmente accessibili, volte a rafforzare coesione sociale, democrazia, senso di identità europea e cittadinanza attiva». Per questa edificante attività - di fatto una versione «sociale» dell’Erasmus che spedisce dei maggiorenni in giro per il continente a svolgere attività umanitarie di vario genere - è stato stanziato poco più di un miliardo di euro per il periodo 2021-2027, e sono stati coinvolti circa 185.000 ragazzi. Secondo una valutazione statistica richiesta dalla Commissione Ue, la grande maggioranza dei partecipanti hanno rafforzato la propria identità europea: il 71% dei giovani si sente più connesso all’Europa dopo essere transitato nel Corpo di solidarietà. È sempre Erasmus plus a finanziare una iniziativa chiamata DiscoverEu. In buona sostanza è l’evoluzione del vecchio Interrail, che come l’Erasmus serviva a favorire la commistione dei giovani europei e a spingere per l’eliminazione - nell’immaginario prima di tutto - dei confini interni del Vecchio Continente. Dopo i 36.000 biglietti regalati la scorsa primavera, ora ne sono stati messi a disposizione altri 40.000, a cui si può accedere da ieri e fino al 12 novembre tramite lotteria sul sito pagina youth.europa.eu. I nati tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2007 potranno ottenere biglietti che consentono di spostarsi in tutti gli Stati membri e in Islanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia, Turchia e Liechtenstein. Nel comunicato di presentazione si legge che che «DiscoverEu è un’iniziativa dell’Unione europea che offre ai giovani diciottenni l’opportunità di scoprire l’Europa attraverso esperienze di apprendimento. Il Parlamento europeo ha scelto di concentrare quest’iniziativa esclusivamente sui giovani che compiono 18 anni, perché questa è un’età che segna un importante passo verso l’età adulta e la cittadinanza europea». Peraltro, l’iniziativa è dedicata alla celebrazione dei 40 anni dalla firma del trattato di Schengen. Certo ci si può domandare che cosa ci sia di male nel distribuire biglietti gratis per visitare le meraviglie europee. Ma proprio qui sta il punto. Proprio come Erasmus era divertente, Interrail e i suoi derivati sono piacevoli esperienze che poggiano su un evidente sostrato ideologico anche piuttosto consistente. L’idea non è quella di favorire viaggi a basso costo, cosa che si potrebbe realizzare senza lotterie e altre scemenze analoghe. Lo scopo è magnificare l’Europa delle frontiere aperte, che poi aperte non sono dato che Schengen viene regolarmente sospeso dalle varie nazioni per difendersi dagli esorbitanti flussi di migranti in ingresso. Il punto è che le istituzioni europee, benché costrette a correggere il tiro su alcuni fronti a partire da quello della rivoluzione green, non accennano a perdere le loro pulsioni distopiche. L’illusione del paradiso in terra comunitario che ha «portato 70 anni di pace» si regge sul deliberato tentativo di correzione dell’umanità e su dispositivi di controllo sempre più ferocemente pervasivi. Di inclusivo, qui, c’è soprattutto l’oppressione.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
Continua a leggereRiduci
«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)