2024-09-25
Sala «toglie» la Champions a Milano
Beppe Sala, sindaco di Milano dal 2016 (Ansa)
Il sindaco litiga da mesi con Milan e Inter su San Siro e l’Uefa gli revoca la finale 2027 della coppa: tra tre anni lo stadio potrebbe essere in ristrutturazione. Persi 15 milioni.Era arrivato a palazzo Marino come l’uomo dell’Expo 2015, ma a distanza di ormai 10 anni sarà anche ricordato come un sindaco capace di farsi sfilare dall’Uefa la finale di Champions League del 2027. Beppe Sala perde in un colpo, oltre al prestigio delle grandi città europee, almeno 15 milioni di euro, ovvero l’indotto che sarebbe arrivato nelle casse della città se avesse ospitato in una sola serata l’ultimo atto della competizione calcistica più importante in Europa. Ieri, infatti, il comitato esecutivo dell’Uefa riunito a Praga, come nelle attese, ha revocato la finale di Champions League assegnata a Milano per il 2027. A quanto pare, sarebbe stato proprio il Comune di Milano a scrivere alla Figc per spiegare la situazione relativa allo stadio di San Siro. Del resto, palazzo Marino non sa, al momento, se si potranno svolgere i lavori sulla struttura, visto che Inter e Milan non hanno ancora detto l’ultima parola sua cosa ne sarà del Meazza e se investiranno in quell’area. Ieri in serata è circolata l’ipotesi che a candidarsi per ospitare la finale di Champions 2027 potrebbe essere Roma. E pensare che se Sala avesse ascoltato le squadre nel 2019, più di cinque anni fa, questa situazione non si sarebbe neppure venuta a creare. Anzi, forse il nuovo stadio sarebbe già pronto, sia per le prossime Olimpiadi Invernali, sia per la finale di Champions League, sia per gli Europei del 2032.Peccato che Sala abbia scelto diversamente. Il primo cittadino milanese è rimasto imbrigliato dalla sua stessa maggioranza, dai comitati di quartiere e dai Verdi, che hanno fermato il progetto di demolire parte dello stadio per crearne uno nuovo nella stessa zona dove si trova adesso il Meazza. Progetto, quest’ultimo, che è tornato di attualità proprio la scorsa settimana, quando Milan e Inter hanno presentato, per la seconda volta, al sindaco, alla presenza anche del sovrintendente, l’idea di salvare i primi due anelli di San Siro ma allo stesso tempo di realizzare un nuovo impianto in quella zona. Nel luglio del 2019 l’idea era quella di costruire un nuovo stadio da 60.000 posti, con un investimento da 1,2 miliardi da parte dei due club, costruendo nella zona del Meazza un polo sportivo, proprio quello di cui si è tornati a parlare in questi giorni sui giornali. Ma adesso si rischia di perdere altro tempo. Perché il consiglio comunale ha già chiesto di riunirsi nuovamente e i comitati sono già di nuovo sul piede di guerra. In sostanza potrebbero passare tranquillamente altri cinque anni con il rischio che tutti rimanga esattamente com’è adesso. Del resto la motivazione della bocciatura risiede nella mancanza di garanzie sulla disponibilità dello stadio di San Siro, vista la possibilità che l’area diventi un cantiere subito dopo l’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali del 2026. «Poiché il Comune di Milano non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale di Champions del 2027», si legge nella nota l’Uefa, «è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire la procedura di gara per designare una sede idonea, con una decisione prevista per maggio-giugno 2025». Milano rischia di restare indietro rispetto alle altre grandi città europee, con uno stadio vetusto, ben lontano dai parametri di sicurezza dell’Uefa. Di sicuro, al momento, il progetto su cui si sta lavorando è quello che prevede solo la demolizione del terzo anello di San Siro. Lo storico stadio resterà in piedi per ospitare concerti. All’interno potrebbero giocare le squadre giovanili. Nel frattempo, sarà costruito un altro stadio nelle vicinanze. Quindi Inter e Milan continueranno a occupare San Siro fino a quando non sarà pronto. Il tira e molla di questi anni non è servito a molto. Come noto, Sala ha provato fino all’ultimo a convincere Milan e Inter a restaurare l’impianto, ma il progetto di Webuild è stato giudicato troppo costoso. Le due squadre, anche per salvaguardare i loro progetti, si sono mosse per costruire stadi di proprietà nell’hinterland di Milano, tra San Donato e Rozzano. Ma sono comunque ancora al tavolo del comune in attesa di nuovi sviluppi.
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