2025-03-21
La Bce dice sì a Unicredit su Commerz. C’è aria di mercato unico dei capitali
La Lagarde all’Europarlamento benedice la scalata di Orcel dicendo che all’Ue servono grandi banche. Con la scusa di costruire robuste reti di salvataggio in caso di difficoltà, si spinge per più Unione.Christine Lagarde, davanti al Parlamento europeo, benedice la scalata di Unicredit su Commerzbank. Un’operazione che non è solo finanziaria ma squisitamente politica. Contribuisce, infatti, alla costruzione del mercato unico dei capitali in Europa. Un obiettivo che piace molto al presidente della Commissione Ue e molto meno al governo Meloni che lo considera una trappola per mettere l’Italia sotto ricatto. «Un settore bancario europeo sicuro è essenziale», ha affermato la Lagarde, enfatizzando la necessità di aderire agli standard internazionali che richiedono alle banche di mantenere livelli elevati di capitale e liquidità. Questi requisiti sono fondamentali per rafforzarne la robustezza patrimoniale e ridurre il rischio di crisi sistemiche. Nessuno Stato nazionale sarebbe in grado di reggere l’urto se dovesse andare in difficoltà un colosso come quello che nascerebbe dall’integrazione tra Unicredit e Commerz. La rete di salvataggio non potrebbe che essere europea. Lungo questa strada diventerà inevitabile per l’Italia approvare il Mes. Un ricatto in piena regola. L’iniziativa di Andrea Orcel inquadrata così diventa quasi il grimaldello per rompere gli argini imposti dall’attuale maggioranza. Una ragione per aumentare la diffidenza di Palazzo Chigi e dintorni verso il capo di Unicredit. Ma è proprio pensando alla maggiore integrazione dei mercati che la Bce la scorsa settimana ha autorizzato Unicredit a salire fino al 29,9% del capitale di Commerzbank. La benedizione data dalla Lagarde rappresenta un sostegno molto forte a un’operazione che tanto in Italia quanto in Germania suscita ostilità. Bettina Orlopp, capo di Commerzbank, ha fatto sapere che la posizione del governo tedesco, cui ancora fa capo circa il 12% del capitale della banca, non è cambiata. Era ostile alla scalata di Unicredit con Olaf Scholz, lo sarà, forse ancora di più con il cancelliere Friedrich Merz. Il candidato della Cdu in campagna elettorale aveva espresso più volte la sua avversione alla nascita di un colosso bancario con la testa a Milano e gambe e braccia in Germania. La Orlopp ha dichiarato che, sebbene Unicredit sia un «grande azionista», i contatti in corso sono rimasti all’interno di «investor meeting» e non si è mai parlato di acquisizione. «Abbiamo avuto numerosi dialoghi, come con tutti gli azionisti», ha aggiunto, ribadendo che il via libera della Bce non rappresenta certo una sorpresa. Ma certo le parole di Christine Lagarde sembrano dare maggiore enfasi alla necessità di un sistema bancario europeo più forte e resistente. Un aspetto che, in vista di operazioni come quella di Unicredit, si rivela cruciale per il futuro delle banche europee. In questo contesto, Unicredit, con la sua visione strategica di espansione in Germania, sta costruendo le basi per una posizione di mercato più solida e integrata.Parallelamente, un altro importante sviluppo che merita attenzione è l’approccio di Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, riguardo l’operazione su Mediobanca. Durante un incontro a Londra con gli analisti di Morgan Stanley, Lovaglio ha confermato che l’Ops su Mediobanca è perfettamente in linea con il piano industriale del gruppo senese, sottolineando l’importanza di cercare opportunità per ampliare il potenziale del gruppo. «A novembre», ha spiegato, «dopo la mossa di Unicredit su Banco Bpm» e quello che ci si aspettava che facesse Bper su Popolare Sondrio, «l’opportunità di Mediobanca ha rappresentato per noi una chiara evoluzione della strategia».Il top manager ha evidenziato che «quello davvero importante per lo sviluppo e la crescita complessiva, e per la creazione di valore, è la parte di investment banking e wealth management della banca». Lovaglio, riprendendo quanto detto nei giorni scorsi da Alberto Nagel, ha evidenziato che, a suo avviso, Mediobanca debba concentrarsi nell’attività di banca d’affari «E grazie a questa focalizzazione», ha aggiunto, «arricchiremo la struttura dei ricavi», ponendo la banca «tra gli attori principali sui mercati internazionali». Per Lovaglio, «sarà fondamentale che questa parte del business» di Mediobanca «continui a crescere, a creare valore, perché è complementare alla nostra parte di business, molto più orientata al retail». Quindi si tratta di un’attività complementare, che presenta sinergie di fatturato.Sulla difficoltà di creare sinergie tra una banca commerciale e una investment bank, Lovaglio ha tagliato corto: «Le dissinergie saranno minime e faremo attenzione. Vogliamo continuare a sviluppare il business e attrarre talenti».