2025-11-11
«Mrs. Playmen», la miniserie Netflix sulla donna che rese il nudo un atto di libertà
True
Netflix dedica una miniserie ad Adelina Tattilo, fondatrice di Playmen e pioniera dell’erotismo colto. Con coraggio e visione trasformò un fallimento personale in una rivoluzione culturale che cambiò il costume italiano tra scandalo ed emancipazione.Non è stato solo erotismo. Playmen, che non ha potuto vincere su Playboy solo per via di una disputa legale, è stato di più: uno strumento di liberazione culturale, con il quale Adelina Tattilo , nata nel novembre 1928, ha voluto sfidare il bigottismo della propria epoca, i moralismi ei perbenismi, accostando in un solo giornale sesso e cultura, nudo e critica. Avrebbe liberato uomini e donne, li avrebbe epurati dal peso del giudizio, dall'idea che il sesso possa essere sporco, sordido, sbagliato. E lo avrebbe fatto attraverso l'editoria.Playmen , che negli anni Settanta, fra Italia ed Europa, è stato più venduto dei corrispettivi statunitensi, ha provato a rivoluzionare i costumi nazionali. E, in parte, c'è riuscito. «Sicuramente sono intervenuta nel costume italiano, che è cambiato da quando siamo usciti noi con questi giornali, è cambiato il rapporto tra le coppie. Non voglio dire che sia stata io, diciamo che ho contribuito», ha ripetuto più e più volte la Tattilo, cui Netflix ha deciso di dedicare una miniserie televisiva.Mrs. Playmen, con Carolina Crescentini a interpretare quella che il Time ha definito «la versione femminile e bionda di Hugh Hefner», verrà rilasciata online mercoledì 12 novembre, e allora sarà di nuovo lì, la caparbietà di Adelina Tattilo, la determinazione con cui ha saputo trasformare una fine - quella del suo amore di sempre - nell'opportunità di un nuovo inizio. Adelina ha deciso di sposare Saro Balsamo, un anno e mezzo più giovane di lei, quand'era poco più che una ragazzina. S'era innamorata di lui guardandola dalla finestra della sua camera da letto, bambina a casa dei genitori. E di quegli sguardi reciproci aveva fatto una storia: quella bella, che sarebbe dovuta durare per sempre, coronata da tre figli e da uno stesso destino professionale. Adelina, al marito, ha dato tutto. Ma, d'improvviso, è stata lasciata. Saro se n'è andato, lasciandole i figli e pure una casa editrice, sommersa di debiti. Ma, in quel caos di tristezza e paura, tra le macerie del fallimento coniugale, Adelina si è riscoperta. Playmen, rivista del gruppo, ha smesso di essere un'accozzaglia di immagini pornografiche per diventare altro: un raffinato e sovversivo giornale, capace di utilizzare il corpo femminile per chiederne l'emancipazione e, insieme, per celebrarlo, non vergogna, ma fonte di orgoglio e potere. La Tattilo ha avuto l'intuizione, brillante e rivoluzionaria, di spogliare il nudo di ogni volgarità o eccessiva sessualizzazione, chiedendo parimenti agli intellettuali dell'epoca di scrivere fra quelle pagine, per dimostrare come corpi e mente potrebbero coesistere. Il risultato è stato strabiliante.Playmen, che ha chiuso nel 2001, fagocitato dalla bulimia pornografica indotta da Internet, è arrivato a vendere 450 mila copie a settimana, ospitando sulle sue copertine i volti più celebri dell'epoca. C'è stata Amanda Lear , Patty Pravo , Ornella Muti . Ci sono state Ursula Andress ed Edwige Fenech . C'è stato, persino, il topless dello scandalo, quello di Jackie Onassis , seminuda al largo di Skorpios. Ogni icona, ogni artista faceva a gara per rappresentare Playmen . E uomini così e donne di cultura. Mentre le sue copertine portavano i lettori a strabuzzare gli occhi e allungare le mani, le pagine di Playmen traboccavano di cultura, grazie, soprattutto, all'operato del giornalista Franco Valobra . Negli anni, è riuscito a intervistare Fred Astaire, Mario Vargas Llosa, Allen Ginsberg, Umberto Eco e Leonardo Sciascia, lasciando che erotismo e cultura si sostenessero a vicenda. Lasciando che Adelina Tattilo compisse il suo piccolo miracolo, un miracolo privato ed uno professionale, rinascendo dalle ceneri della donna che la società avrebbe voluto fosse come una fenice. Forte, fiera, libera.
(Ansa)
Il ministro dell'Interno e' intervenuto, insieme al capo della Polizia Vittorio Pisani, alla presentazione dell'edizione 2026 del calendario della Polizia di Stato alle Terme di Diocleziano a Roma.
(Ansa)
«Non si mette in discussione, non viene mai ascoltata. Questa supponenza ha portato la sinistra ai margini della vita politica, la totale assenza di umiltà, di mettersi in discussione, che non li fa ascoltare mai e li fa solo parlare tra loro in una stanza». Lo ha detto il premier Giorgia Meloni al comizio del centrodestra a Bari a sostegno del candidato alla presidenza della Puglia Luigi Lobuono, in vista delle Regionali.