2025-08-27
Folle teoria: BB di destra per via dei traumi
Brigitte Bardot (Getty Images)
Natalia Aspesi si chiede se l’amore per gli animali della Bardot e il suo sostegno a Le Pen siano dovuti a delusioni amorose. Quasi che stare dalla parte «sbagliata» della Storia sia una colpa o, peggio ancora, una ferita da cui non ci si riprende mai.Alla fine, se sei di destra è perché hai avuto un trauma. Anche se ti chiami Brigitte Bardot. Anche se sei così affascinante da poter essere chiamata solamente BB. Due lettere uguali e sinfoniche, che sembrano quasi un cinguettio. Proprio come la voce, delicata e provocante allo stesso tempo, che usciva dalla sua bocca, mentre lei, BB appunto, si faceva vedere nuda, scioccando il cinema e la fotografia degli anni Sessanta. Poi il ritiro alla Madrague. Troppo bella per farsi vedere durante la decadenza. Il suo corpo scompare dai riflettori, ma la sua voce si sente eccome. Perché Brigitte ha sempre detto - e continua a dire - ciò che pensava. Sulle violenze contro gli animali, sui gay e sull’islam. E, soprattutto, sul suo essere di destra.Aveva votato Charles De Gaulle, BB. E poi, proprio come quando si faceva vedere nuda, aveva scandalizzato i benpensanti dicendo di approvare la politica del Front National, quello di Marine Le Pen, che lei aveva definito una «novella Giovanna d’Arco». La Bardot è sempre stata coraggiosa, nonostante quello che oggi scrive di lei Natalia Aspesi (che poi è la stessa che etichettò Il signore degli anelli come un testo «un po’ naziskin»): «Io non so se lei è diventata molto di destra e pazza per gli animali perché gli uomini l’hanno ferita nella sua intelligenza costantemente, perché tutti i suoi grandi amori, sposati e no, lei ha finito per odiarli». Come a dire che si diventa di destra, la parte sbagliata della Storia, solamente in risposta a qualcosa di negativo, a una sofferenza. Come se non essere di sinistra fosse una colpa.Non è ovviamente così. E non è nemmeno vero che tutti gli uomini con cui è stata l’hanno presa in giro. Anzi: l’hanno corteggiata in tutti i modi e hanno fatto il possibile per non farla andare via. Gunther Sachs sorvolava casa sua lanciandole tonnellate di rose rosse e Gigi Rizzi - che, come ha scritto Massimo Fini, piantò «la bandiera tricolore nel punto più delicato e sensibile dell'orgoglio francese» - l’amò profondamente. Fu lei a sbatterlo fuori di casa, dopo averlo sedotto mentre lui danzava a piedi nudi su un tavolo, da un giorno all’altro («La mia fortuna, la mia rovina, poi il destino lo fai tu…», cantò il latin lover di Piacenza). Ma fu lui, anni dopo, a scriverle, proprio perché le voleva bene ed era preoccupato per lei: «La famiglia, i figli, gli amici sono la conquista più importante. Anch’io voglio bene agli animali e apprezzo le tue battaglie ecologiste. Ma non ho mai condiviso quel che pensavi allora: gli animali non tradiscono, gli uomini sì. Io, nonostante tutto, credo negli esseri umani. Mi piace la scelta che hai fatto di contraddire i luoghi comuni. È una prova di coraggio, non bisogna nascondersi al tempo». Perché è vero che BB è sempre stata dura nei confronti degli uomini, ma del resto che cosa poteva fare chi si trovava con un corpo così, con un «musetto» simile per usare un’espressione della stessa Aspesi in un documentario di tanti anni fa sulla Bardot? Quando sei troppo bella - e Brigitte lo era - temi chiunque ti si avvicina. A meno che lo scelga tu. La diffidenza è naturale, proprio come accade agli animali quando vedono un uomo (o una donna) per la prima volta. Ma non è vero, a meno che si voglia fare politica laddove non è necessario, che una persona sia di destra a causa di presunti traumi subiti, quasi che esserlo sia una maledizione. Quasi che a scegliere quella parte sia una vergogna. Semplicemente, BB era ed è una donna pensante. Una donna che ha scelto determinati valori al posto di altri. Un’attrice che non è mai scesa a compromessi, anche quando essere di sinistra avrebbe potuto agevolare la sua carriera.La Bardot è sempre stata se stessa. Non ha mai voluto piacere, anche perché sapeva di farlo comunque. I soldi che ha guadagnato li ha utilizzati per ciò che riteneva importante: gli animali e le spese da pagare per difendere le proprie idee. Come quando fu costretta a pagare migliaia di euro per ciò che aveva scritto, come giustamente ricorda la Aspesi: «Nel 2001 è stata condannata a una multa di 4.000 euro per istigazione all’odio e alla violenza razziale e aver attaccato l’immigrazione islamica e il gran numero di moschee esistenti, “mentre i campanili tacciono per mancanza di parroci”. Pubblicato sul Figaro, l’appello le era costato altre multe, da 1.500 e 3.000 euro. Nel 2004 viene condannata di nuovo per incitamento all’odio razziale e a una multa di 5.000 euro. Nel 2008 ancora una multa (mentre l’accusa aveva chiesto due mesi di carcere con la condizionale): altri 15.000 euro per istigazione all’odio razziale verso la comunità musulmana, e poi ancora 20.000 euro per alcune dichiarazioni sull’isola della Réunion, paragonata all’isola del Diavolo con una “popolazione degenerata ancora imprigionata di tradizioni barbare”». Quando si sposa per la quarta volta, BB lo fa con Bernard d’Ormale, un attivista del Front National. I giornali, che lei odia, le chiedono conto anche di questo e lei risponde: «Mio marito ha il diritto di pensare come vuole. Ha il diritto di fare ciò che vuole. Non comincerò a dominare le sue opinioni. Io ho le mie, che sono completamente diverse dalle sue. Sono di destra, si sa. Ma non sono del Fronte Nazionale, anche se mi si taccia d’essere fascista, nazista, camicia nera...». Perché alla fine la Bardot è sempre e solo stata una donna libera. E oggi, per esserlo, piaccia o meno, tocca essere di destra. Ma com’era bella BB. Con la camicia nera, come la vorrebbe qualcuno. Ma soprattutto senza.
Eugenia Roccella (Imagoeconomica)
Mario Venditti. Nel riquadro da sinistra: Oreste Liporace e Maurizio Pappalardo (Ansa)
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