2021-07-12
Arriva l’accordo nel M5s spaccato ma i nodi non sono ancora sciolti
Beppe Grillo e Giuseppe Conte annunciano di volere riscrivere insieme lo statuto del Movimento.Doveva essere una resa dei conti per il M5s e invece è stata la fine di una commedia. Che però ha preso la strada della farsa. Fino a ieri i grillini litigavano allegramente, se le suonavano di santa ragione, Grillo contro Conte, Di Battista contro Di Maio, in pratica tutti contro tutti. Ieri pomeriggio era convocato d'urgenza un incontro dei gruppi parlamentari per un chiarimento. E improvvisamente cosa salta fuori? Un accordo. In realtà è un patto di facciata, perché è impossibile che fratture così profonde vengano ricomposte in poche ore. La conferma viene dal fatto che i nodi politici che hanno provocato le spaccature non sono stati affrontati. E dunque restano tutti sul tappeto, dal sostegno al governo Draghi allo scoglio della riforma della giustizia targata Marta Cartabia. Ma il comunicato a quattro mani firmato da Grillo e Conte, subito accolto da un'ondata di entusiasmo dei parlamentari, non accenna neppure a quale sarà il nuovo organigramma. Per Conte, dunque, non è ancora arrivato il momento dell'incoronazione. E chissà quando arriverà.La mediazione era necessaria per non sparire dai radar della politica. Come aveva ben chiaro Luigi Di Maio, ex capo del Movimento e grande mediatore, che in questa vicenda ha rafforzato il suo peso politico, è stato ribadito il sostegno al governo Draghi e rimesso il M5s in gioco in vista dell'elezione per il Quirinale. Sulla giustizia (riforma votata dai 4 ministri grillini ma considerata dalla vecchia guardia troppo poco in linea con le battaglie storiche del M5s), Di Maio è stato vago: «Non abbiamo potuto ottenere tutto, ma sicuramente abbiamo fatto del nostro meglio, in un momento in cui il M5s è senza guida. Ora lavoreremo in Parlamento. Senza l'accordo si rischiava di cancellare definitivamente e mandare in frantumi la nostra riforma della giustizia». Sulla questione ha voluto fare chiarezza Stefano Patuanelli: «Se non avessimo accettato quel testo (modificato) ne sarebbe uscito uno ancora più distante da noi. Abbiamo voluto salvaguardare un percorso parlamentare».L'accordo è stato annunciato poco prima che cominciasse l'assemblea congiunta convocata in via straordinaria su Zoom dai gruppi pentastellati di Camera e Senato. Il reggente Vito Crimi ha annunciato che Beppe Grillo e Giuseppe Conte avevano trovato l'accordo sulla nuova struttura del M5s e che a breve si voterà per il nuovo statuto e il nuovo presidente del M5s. Così la nota congiunta letta da Crimi: «Il Movimento si dota di nuovi ed efficaci strumenti proiettando al 2050 i suoi valori identitari e la sua vocazione innovativa. Determinante è stato il contributo scaturito dal lavoro svolto dal comitato dei sette che Grillo e Conte ringraziano. Una chiara e legittimata leadership del Movimento 5 stelle costituisce elemento essenziale di stabilità e di tenuta democratica del Paese. Grillo e Conte si sentiranno ancora nei prossimi giorni per definire insieme gli ultimi dettagli e dare avvio alle procedure di indizione delle votazioni». La conferma è arrivata proprio da Di Maio: «Abbiamo sempre creduto nel dialogo e nella mediazione, invece che nello scontro e nella polemica. Giuseppe Conte e Beppe Grillo hanno appena concordato di dare il via al nuovo corso del M5s. Da qui si riparte, finalmente con una leadership più forte». Soddisfatta anche la senatrice Paola Taverna che ha twittato: «Qualche giorno fa sembrava impossibile raggiungere un accordo. Ma l'intelligenza e l'amore per il M5s di Beppe e Giuseppe alla fine hanno prevalso. Un grazie anche ai 7 mediatori per il loro gran lavoro». Soddisfatto è proprio uno dei principali pontieri, il presidente della Camera Roberto Fico: «Il lavoro di questi giorni si è concluso. Ognuno di noi ha fatto la propria parte per il bene del Movimento e l'accordo sul nuovo statuto segna un punto decisivo per il rilancio di cui tutti conosciamo bene l'urgenza.». Non ha dubbi il capogruppo al Senato Ettore Licheri. Ma resta il sospetto che questa pioggia di dichiarazioni entusiastiche sia no più che altro una necessaria operazione di marketing. I problemi veri, come dicevamo, restano irrisolti. E l'impressione è che ne vedremo ancora delle belle.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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