2023-09-29
Arriva il tutor che aiuta le mamme nei primi tre mesi di vita del bimbo
L’assistente (non un medico) darà supporto per i problemi di base: pianti, bagni, cambi.Assistente materna. Questa la nuova professione che il ministero delle Pari opportunità e la famiglia sta finendo di mettere a punto in vista della legge di Bilancio. La nuova figura dovrà stare accanto alle neo mamme nei primi mesi di vita del figlio e aiutarle a gestire il nuovo arrivato in famiglia. L’idea della ministra per le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, non è una novità, dato che questa professione esiste già da diversi anni in Francia e in alcuni paesi del Nord Europa e ha l’obiettivo di andare in casa e aiutare i neo genitori a sciogliere i dubbi legati all’arrivo di un neonato. Seguendo l’esempio estero il governo sta dunque cercando di creare un servizio che dovrà essere espressamente richiesto dalle mamme che avranno a disposizione circa 20 ore di assistenza per i primi tre mesi dalla gravidanza. Il periodo si prevede che potrà essere esteso di ulteriori tre mesi, per un massimo di sei. Lo stanziamento iniziale si dovrebbe aggirare tra i 100 e i 150 milioni di euro per il 2024 e partire con tre assistenti materne ogni 20 mila abitanti. Numero, che fanno sapere dal ministero, potrà essere rivisto, una volta che si capiranno i trend di domanda, insieme alle Regioni. L’assistente materna non sarà una figura che rientrerà nel mondo della sanità e non avrà un’elevata specializzazione (non è necessaria una laurea). Sarà previsto un corso di pochi mesi e potrà aiutare le neo mamme e papà a gestire problematiche di base: come si fa il bagnetto al bambino? Come si tiene in braccio? Cosa fare se piange?Importante sottolineare che l’assistente non andrà in alcun modo a sostituire il pediatra o qualsiasi altra figura professionale in campo medico, per le problematiche più serie che potrà avere il neonato. Questa figura è stata dunque pensata per andare a sopperire alla mancanza di una possibile «rete parentale intorno alle donne», spiega la ministra intervenendo ad un evento del Messaggero. «Un tempo c’erano famiglie più larghe, quando avevi qualche problema o dei dubbi su questo piccolo e nuovo neonato c’era la mamma, la zia, la sorella più grande, l'amica. Noi vogliamo che questa rete venga ricostruita attraverso i servizi sociali. Non vogliamo tornare indietro, vogliamo andare avanti e vogliamo aggiornare i servizi, le modalità di accoglienza nei confronti della genitorialità ai tempi che viviamo. Quindi abbiamo pensato a questa figura». L’assistente materna potrà dunque essere contattata al telefono, via Web o richiedere la sua presenza a casa nel caso in cui i neo genitori lo ritengano opportuno. Il servizio di assistenza molto probabilmente non sarà rivolto solo alle famiglie più povere ma sarà destinato all’intera platea nazionale, senza riferimento al reddito, dato che «non è una questione di assistenza alla povertà ma è questione di assistenza alla maternità», spiega Roccella. I dettagli, fa sapere il ministero, sono ancora da stabilire visto che al momento la proposta è ancora in costruzione. Altro tassello che dovrà essere chiarito sarà il ruolo delle regioni, visto che queste saranno coinvolte per quanto riguarda i corsi di formazione e i primi contatti con le future assistenti materne e i servizi che offriranno gli Enti locali. Per adesso l’unica certezza è che dentro la Nadef, approvata ieri dal Cdm, è presente un capitolo ad hoc e che la misura finirà in legge di Bilancio o in un collegato alla Manovra. L’obiettivo resta quello di far nascere nel 2024 questa nuova professione, che sta già scatenato le polemiche della federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica, che ha scritto una lettera indirizzata al ministro della Salute Schillaci. «Ove la notizia fosse confermata, pur comprendendo il nobile fine di voler garantire un aiuto alle madri, non possiamo che esprimere la nostra più totale disapprovazione unitamente al nostro totale disappunto sulla questione. Le cure post-natali a sostegno della neomamma rappresentano il core dell’attività dell’ostetrica».
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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