2024-06-19
Armani scommette su giacche rilassate e stampe di palme
Giorgio Armani S/S 2025 (Getty Images)
Celebrazione per il capo simbolo di re Giorgio. Prada si ispira «al modo istintivo e naïf in cui pensano le menti giovani».È un film che si ripete costantemente: lo stile, il glamour, l’eleganza firmata Armani si ripresentano a ogni collezione come un mantra. Per fortuna, viene da dire. Pensa se non si riconoscessero al primo colpo d’occhio una sua giacca, un suo completo: non sarebbe più Armani. Invece, quel suo modo di porre la moda, sempre discreto, sobrio e inconfondibile, fanno di Giorgio Armani il maestro indiscusso. Di fatto il re, che compirà 90 anni il prossimo 11 luglio, ha chiuso la fashion week milanese dedicata all’abbigliamento maschile con una serie di capi che dimostrano come si possa essere impeccabili con il caldo e con una giacca, magari senza collo, per lo più morbida, mai fasciante, pantaloni fluidi, una camicia. Una moda rilassata eppure consistente per tagli e fogge, confortevole ma sempre ben definita. Nulla è lasciato al caso ma è studiato nei minimi particolari così come il suo modo di affrontare il lavoro: non sono solo vestiti per Armani. Una moda intelligente dove si trova sempre qualcosa di inatteso. I colori sono la firma della maison: i greige, il mastice, il blu, accesi da punte di rosa e azzurro pallido, piccole concessioni alla leggerezza dei mesi estivi. Non mancano le stampe: palme per camicie e pantaloni di seta dalla foggia vagamente orientaleggiante, gilet sul corpo, il logo o il semplice nome «Giorgio» per le T-shirt da mettere sotto blazer leggeri e destrutturati. Il focus non può che essere sul capo simbolo, che il prossimo anno celebra i suoi 50 anni: la giacca, l’indumento che secondo Giorgio Armani non deve mai mancare nel guardaroba maschile. Giacche tutte o quasi senza revers, mono o doppio petto, spesso dalla linea «boxy», leggermente squadrata, da portare anche a pelle, abbinate a calzoni con le pinces dalla linea morbida che si restringono leggermente alla caviglia. Un look che diventa subito formale con l’aggiunta di una cravatta ma che si fa scanzonato con il foulard da marinaio al collo, il cappello di paglia, la camicia alla coreana e la sacca di corda buttata sulla spalla. Ad applaudire in prima fila pure Russell Crowe e Damien Chazelle, regista Oscar per La La Land. Anche la collezione Prada la riconosci al primo sguardo, che si parli di un golfino o di un pantalone dritto. «Quando invecchi pensi troppo e ti limiti, quando sei giovane invece prendi e vai e ci piaceva questo spirito»: così Miuccia Prada e Raf Simons raccontano la genesi della linea uomo per la prossima estate. «Questa collezione», spiegano i due direttori creativi, «è nata da una suggestione istintiva, da un dialogo spontaneo tra idee che ci passavano per la testa in un determinato momento, idee concretizzate in modi inaspettati che rappresenta il modo in cui abbiamo lavorato. L’essenza, la verità, è semplicemente questa». Closer è il titolo dello show, un invito a guardare le cose da vicino, a tornare alla realtà, per scoprire che è un po’ diversa da come la si vede da lontano. A Miuccia Prada non piace «l’escapismo», parola che in questi giorni rimbalza da una sfilata all’altra: «Non voglio scappare dalla realtà e da ciò che succede, ma proporre qualcosa di positivo. Questa è una collezione più vicina ai giovani, perché nel futuro c’è speranza». Ed è stato proprio «il modo istintivo e naïf in cui lavora la mente fresca dei giovani» la base di partenza della nuova collezione dove nulla, o quasi, è come sembra. I pantaloni pesanti da uomo da vicino si rivelano leggeri e si scopre che la cintura è giusto un disegno, come un ricordo, così come il colletto della polo sotto il pull a V o la stessa polo, in realtà una T-shirt trompe l’oeil. Cambiano forma grazie a un fil di ferro anche colli e orli delle camicie floreali, da alternare alle T-shirt con le stampe di Bernard Buffet, pittore e scultore francese tra i maggiori rappresentanti dell’arte espressionista-miserabilista, ricordato per aver ritratto Charles de Gaulle per la copertina di Time nel 1958. Esce dal minimale Zegna. Aggiunge e non sottrae. «Adesso che il nostro vocabolario si è assestato e ridefinito», dice Alessandro Sartori, direttore creativo del brand, «è il momento di concentrarci su come i vestiti sono o possono essere portati, sui modi singolari in cui si modellano sulla personalità individuale. Il lino è un mezzo meraviglioso in questo senso: Oasi lino è interamente tracciabile e fedele al nostro impegno per la sostenibilità, ma è anche malleabile e sensuale come l’idea di vestire estivo che stiamo proponendo. C’è qualcosa di tipicamente italiano in questa collezione, nel mondo gentry suggerito dalle forme e nel modo disinvolto con cui vengono indossate da uomini che giocano con il proprio aspetto». È un’estate al mare a influenzare la creatività di Massimo Giorgetti, fondatore e direttore creativo di Msgm. Per festeggiare i primi 15 anni del brand, riporta in passerella una sfilata co-ed come al debutto nel 2009. Veste e sogna alla marinara la nuova collezione che valorizza quel Dna sinonimo di successo del brand, fatto di colore, stampe, righe e il tema dell’estate e degli amori sulla sabbia. Anche la palette dei colori è classica del marchio: panna, corallo e blu navy, ma anche turchese, giallo paglierino e sprazzi di nero.
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)