2023-02-28
App in tilt, c’è chi non trovava i seggi e chi invece ha votato cinque volte
Zero verifiche: a Brescia un militante leghista in incognito ha fatto il giro dei gazebo.Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito democratico. Ribaltando il voto dei circoli, la deputata si è presa il Nazareno grazie al rito delle primarie. Quelle di domenica sono state le primarie con meno votanti di sempre. A dare i numeri è stata Silvia Roggiani, presidente della commissione congresso del Nazareno: l’affluenza si è attestata intorno a 1,2 milioni di elettori. Comunicazione dopo aver tirato un sospiro di sollievo perché è stata superata la soglia minima antiflop del milione, anche se dato ben lontano dai precedenti appuntamenti. Infatti, dal 2007, esordio delle primarie targate Pd che elessero Walter Veltroni, al 2019 quando vinse Nicola Zingaretti, si è passati da 3,6 milioni a quasi 1,6 milioni di partecipanti. Malgrado ciò, il segretario uscente, Enrico Letta, ha parlato di «grande successo per una festa democratica». E in un clima festaiolo non si parla delle irregolarità che pure, inevitabilmente, ci sono state, a favore o a discapito dell’appuntamento. Come il video-denuncia pubblicato dall’europarlamentare Angelo Ciocca su Twitter: nel filmato si vede un leghista che vota per ben 5 volte alle primarie del Pd a Brescia. In sostanza, non essendoci controlli, o essendo inefficaci, bastava pagare i due euro e poi rivotare senza problemi in un altro gazebo. «Un nostro militante ha votato in cinque seggi cittadini per dimostrare che farsa siano le primarie del Pd» viene spiegato sotto il filmato twittato da Ciocca. Non solo sottolineare la farsa ma anche un gesto di gentilezza. Il leghista, infatti ha raccontato che i 5 voti sono andati ad Elly Schlein in segno di «solidarietà» per il furto dello zaino subito dalla segretaria dem sul treno da Verona per Milano, proprio all’altezza di Brescia. Proprio per questo Ciocca ha commentato: «Ha votato 5 volte in diversi seggi del Pd. Schlein lo sa?». E alla fine del video c’è un monito per tutti: «Non farti fregare». Molti e feroci i commenti al tweet come questo: «Stessa filastrocca delle precedenti primarie tarocche, poi millantano che 1 milione di elettori ha votato...» Quei cinque voti «beffa» sono stati possibili anche perché la tecnologia dem ha fatto flop. Il Pd aveva aperto un sito, «Trova seggio Primarie Pd 2023», che doveva permettere ai romani intenzionati a votare di rintracciare il seggio più vicino alla loro residenza tra i 163 allestiti nella Capitale. Invece fino all’ora di pranzo il sito era impallato e molte sono state le segnalazioni mentre in tanti hanno provato a raggiungere un seggio, sbagliando, mentre altri hanno rinunciato. Ogni gazebo o circolo era infatti collegato a uno stock di seggi elettorali, quelli scritti sulla tessera, e secondo il partito questo avrebbe impedito «a qualche malintenzionato di votare più volte in seggi diversi, andando a condizionare e a corrompere i risultati», spiegava uno dei militanti volontari. «Il sito era troppo appesantito dalle richieste» ha spiegato il presidente romano della commissione del congresso del Pd Giovanni De Lupis. Il lato positivo del disguido è che significa che le persone interessate a votare erano tante, come si è visto anche nelle strade e nelle piazze della città». Del resto qualche inciampo c’era stato anche per il voto nei circoli a causa della scarsa trasparenza sugli attuali iscritti al partito. Ed infatti è scoppiato il caso delle tessere gonfiate, tesseramenti dell’ultimo minuto come quelli di Caserta dove in soli 3 giorni si è passati da 1.600 a 6 mila iscritti con il conseguente annullamento di 3 mila iscrizioni. A migliorare tutto ora provvederà il cambiamento della nuova segretaria Elly Schlein.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 17 settembre 2025. Il nostro Giorgio Gandola commenta le trattative nel centrodestra per la candidatura a presidente in Veneto, Campania e Puglia.