2023-11-12
Consulente d’oro di Ansaldo energia pagato 100.000 al mese ad Abu Dhabi
Nel riquadro, il consulente di Ansaldo energia Walter Wintersteller (Imagoeconomica)
Il manager ingaggiato dall’ad Fabrizio Fabbri per un «progetto di ristrutturazione» dell’azienda, partecipata da Cassa depositi e prestiti, coi bilanci in rosso. I compensi accreditati su un conto negli Emirati arabi.In questa storia c’è un’azienda sull’orlo della crisi e un consulente pagato 5.000 euro al giorno in un paradiso fiscale. Contraddizioni che purtroppo, in tempi di lavoro precario e salari all’osso, vale la pena di evidenziare. Il ponte San Giorgio, simbolo di rinascita, dopo la tragedia del Morandi, è lo sfondo del nostro racconto. Infatti la sede genovese di Ansaldo energia si trova lungo il torrente Polcevera, ma quel segnale di ripartenza qui non è ancora arrivato. Siamo nella periferia industriale del capoluogo ligure. In questa zona i vecchi genovesi facevano il bagno sotto l’incantevole castello Raggio, bombardato durante la Seconda guerra mondiale e abbattuto negli anni ’50 per far posto all’Italsider. Adesso, rispetto agli anni ’70, la città ha perso circa il 30 per cento della popolazione e l’area di Campi, un tempo parte della circoscrizione di Cornigliano, non ha più né le spiagge, né le fabbriche. Restano solo centri commerciali con i loro marchi globalizzati. Della Genova operaia, da queste parti, resiste solo l’Ansaldo, un gruppo che comprende anche Ansaldo nucleare e ha in organico 3.300 dipendenti sparsi per il mondo (più di 2.000 a Genova). Ma anche lei non è messa benissimo. Tanto che almeno 250 persone, tra ingegneri e tecnici, hanno lasciato volontariamente negli ultimi mesi l’azienda.La società, controllata al 99,5 per cento da Cassa depositi e prestiti, ha come core business la costruzione di componenti per impianti di produzione di energia elettrica. Negli ultimi anni ha perso fette di mercato nei confronti di colossi come General electric e Siemens e adesso versa in situazione di estrema difficoltà. Nel maggio del 2022 è stato approvato dal Cda l’ultimo bilancio con segno più, riferito al 2021. Dopo sono sorti problemi con gli ordini, anche a causa dello scoppio della guerra in Ucraina. A giugno dello stesso anno l’amministratore delegato Giuseppe Marino ha chiesto una ricapitalizzazione. Ad agosto l’Ansaldo ha comunicato una perdita di 442 milioni di euro e un indebitamento netto verso terzi di 787 milioni, perdite confermate nel bilancio finale dell’anno.A ottobre del 2022 i lavoratori hanno occupato l’aeroporto cittadino per protesta e una ventina di loro sono stati pure iscritti sul registro degli indagati. Lo scorso febbraio l’ad Marino ha dato le dimissioni con due anni di anticipo rispetto alla scadenza del proprio mandato. Ad aprile Cdp lo ha sostituito con l’ingegnere fiorentino Fabrizio Fabbri, sconosciuto alla politica e al mondo industriale, non avendo mai ricoperto ruoli di vertice, ma con una provata esperienza nel settore dell’energia.A maggio Cdp ha fatto una ricapitalizzazione di 580 milioni della società (soldi che serviranno soprattutto per pagare debiti pregressi), non sottoscritta dal partner cinese di minoranza, che si è così smarcato. Fabbri, ad e direttore generale, si presenta in azienda come un manager determinato. Nel suo ufficio esibisce una mazza da baseball che avrebbe offerto a un dirigente durante una riunione proponendogli di liberarsi dei pesi morti. In contemporanea con il suo arrivo Fabbri ha ingaggiato come consulente per il «progetto di ristrutturazione» aziendale (testualmente «project transformation plan») una persona di sua fiducia, l’austriaco Walter Wintersteller, ex senior advisor di McKinsey, società leader nel settore delle consulenze, con un contratto di circa 100.000 euro al mese, 5.000 euro al giorno, oltre 600 euro l’ora. La collaborazione viene pagata mensilmente dalla sede genovese dell’azienda su un conto di Abu Dhabi intestato al professionista austriaco. Ricordiamo che negli Emirati arabi non si pagano imposte sul reddito delle persone fisiche e, in una sorta di win win, neanche l’Iva. Una spesa in più che l’Ansaldo, almeno quella, non deve pagare.Alla fine Wintersteller incassa sul proprio conto personale centinaia di migliaia di euro, che si gode di fronte al mare cristallino del Golfo persico.Però sul suo profilo Whatsapp, da buon austriaco, anziché il costume da bagno, sfoggia una tenuta da montagna, sorridente davanti al caminetto di una baita. Le fatture sono intestate alla Wintersteller administrative consultancy and studies. L’indirizzo di posta elettronica, con il suo nome, ha il dominio di una degli account più comuni. Sui documenti sono indicati anche due cellulari personali, uno inglese e uno emiratino. Nelle fatture che abbiamo visionato è, come detto, pagato 5.000 euro per ogni giorno di lavoro. Dal lunedì al venerdì. Il week end sembra sacro. Per il servizio di consulenza prestato dall’8 al 31 maggio, «come da contratto», ha percepito 90.000 euro. Dall’1 al 30 giugno ne ha incassati 105.000. Dal 3 luglio al 7 agosto altri 130.000. Si tratta delle fatture 5, 6 e 7 della società personale di Wintersteller. Non sappiamo a chi abbia inviato le prime quattro dell’anno. Sappiamo, invece, che l’uomo è ancora all’opera nell’ufficio a fianco di quello di Fabbri. E là presterà servizio quanto meno sino alla fine del 2023, guadagnando una cifra netta vicina ai 700.000 euro per sette mesi di lavoro. Numeri che difficilmente trovano riscontro nei tariffari dei professionisti di pari livello che normalmente chiedono tra i 1.000 e i 2.000 euro al dì, spese comprese. Con costi orari maggiori vengono svolte consulenze della durata di pochi giorni o al massimo di uno o due mesi. Se la consulenza dura molti mesi si cercano accordi forfettari.Questo ben retribuito professionista, a quanto risulta alla Verità, viene supportato nel suo lavoro da personale interno dell’Ansaldo e non da propri collaboratori. Non è chiaro se nell’onorario siano comprese le spese di vitto, alloggio e gli spostamenti.Il suo nome appare nel corso degli anni, almeno a partire dal 2002, legato a convegni sul «green» e sullo sviluppo sostenibile delle aziende, a report sul futuro del nucleare dopo Fukushima o ad altri approfondimenti sui fondi Ue e sui grandi piani di sviluppo di transizione. Tanta teoria e pochissima pratica.Per avere chiarimenti abbiamo inviato un lungo elenco di domande a Fabbri, il quale, anziché rispondere, ci ha fatto recapitare uno scarno comunicato aziendale: «Ansaldo energia ha avviato nei mesi scorsi un processo di riorganizzazione funzionale al rilancio strategico dell’azienda. La Società applica le best practice in termini di recruiting e affidamento di consulenze. Processi di ristrutturazione strategica come quello in corso hanno di norma oneri che vanno ben al di là delle cifre citate». Tradotto: i piani di ristrutturazione strategica possono costare molto di più. Vero. Ma se ci si affida a società di consulenza internazionali che mettono a disposizione del cliente oltre che esperienza e credibilità, anche la propria struttura, con relative reti di supporto. Una ristrutturazione non comporta solo costi di consulenza: altri oneri derivano da modifiche produttive di fabbrica, revisione delle reti commerciali, eventuali aperture e chiusure di sedi, modifiche organizzative e negli investimenti. Nel nostro caso stiamo parlando di 100.000 euro al mese destinati unicamente a un signore che pare risiedere ad Abu Dhabi, pagato per portare idee. E non progetti di nuovi macchinari. Ma di cosa si deve occupare esattamente Wintersteller? In teoria di strategia: insomma indovinare dove vada il mercato e consigliare all’azienda su quali prodotti puntare e quali accantonare o non sviluppare.Per esempio avrebbe sconsigliato di continuare a scommettere sulla turbine più piccole, quelle da 80 Mw, poco competitive sul mercato, anche a causa del costo del gas. Queste avrebbero prestazioni inferiori rispetto a quelle della concorrenza. Per Wintersteller varrebbe la pena di investire seriamente solo su quelle da 530 Mw.Nel segmento dei prodotti della «green tech» il nostro avrebbe vivamente sconsigliato di continuare a insistere sui capannoni di stoccaggio dell’anidride carbonica, diventati gigantesche e poco funzionali strutture lunghe anche 600 metri.Con questi proposte Wintersteller ha portato a casa una piccola fortuna. E non sappiamo sino a quando continuerà a collaborare con l’azienda genovese.Ma anche dopo il suo intervento, in azienda le cose continuano a non andare bene e, per ora, non si registrerebbero nuovi ordini. I sindacati sono in agitazione e un mese fa hanno organizzato una manifestazione di protesta in occasione di un convegno per i 170 anni della società genovese.Fabbri avrebbe scelto pure un altro consulente particolare. Si tratta della società di cacciatori di teste Korn Ferry, la stessa che avrebbe proposto il suo nome a Cdp, quando era alla ricerca di un nuovo ad. Questi consulenti dovrebbero aiutare a valutare i dirigenti di primo e secondo livello. Ma le polemiche intorno alle decisioni di Fabbri non riguardano solo le consulenze. Pochi giorni fa l’ad, con un colpo di teatro, ha annunciato l’assunzione come suo vice dell’assessore regionale allo Sviluppo economico della giunta Toti Andrea Benveduti. Quest’ultimo, ex direttore finanziario di una società svizzera cliente di Ansaldo, ha accettato l’incarico. Una scelta che ha aumentato il malumore dentro e intorno all’azienda. Domani in Comune è convocata la commissione Sviluppo economico con questo ordine del giorno: «Politica industriale locale: audizione organizzazioni sindacali dei lavoratori Ansaldo energia». La discussione si preannuncia frizzante.
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