2025-09-27
In Francia e Germania salgono i crediti marci. In Italia sono sempre meno
L’osservatorio Ifis: da noi le sofferenze si riducono, ma la massa europea cresce spinta dalle difficoltà di Parigi e Berlino. Positiva anche la situazione spagnola.All’Npl meeting 2025 di Banca Ifis, svoltosi ieri a Villa Fürstenberg a Mestre, analisti, operatori e istituzioni hanno fatto il punto sullo stato di salute del credito in Italia e in Europa. L’evento - aperto dall’ad del gruppo, Frederik Geertman - ha riunito i protagonisti dell’industria del credito deteriorato per discutere tendenze, rischi e nuove frontiere.Dopo i minimi del 2023, lo stock lordo di crediti deteriorati (Npe) delle banche europee è risalito a 373 miliardi di euro. L’aumento è guidato soprattutto da Germania e Francia, dove si osservano esposizioni in crescita in particolare nel mondo aziendale e nell’immobiliare; la dinamica è solo in parte bilanciata dal proseguimento del derisking (minor esposizione) in Italia e Spagna. Nel complesso, il rapporto Npe sul totale dei crediti resta stabile all’1,84% nel secondo trimestre 2025, segnale di un sistema che, pur assorbendo nuovi shock, mantiene un equilibrio complessivo.In controtendenza rispetto al resto del Vecchio continente, l’Italia continua a mostrare indicatori di rischio contenuti. Lo stock complessivo di crediti deteriorati (banche e investitori) è nettamente inferiore ai picchi del 2015, con un calo di 86 miliardi negli ultimi dieci anni. Anche il tasso di deterioramento rimane su livelli storicamente bassi: tra le famiglie è stabile intorno allo 0,6%, mentre le pressioni maggiori si concentrano nel comparto imprese, soprattutto in edilizia, commercio e hospitality. Guardando avanti, l’Npe ratio lordo è previsto scendere al 2,3% entro il 2027, ben al di sotto della soglia prudenziale del 5% indicata dalla Bce.Del resto, l’industria italiana del servicing Npl ha raggiunto una maturità che si riflette nei numeri: dal 2018 si contano 59 operazioni straordinarie tra fusioni e acquisizioni e accordi commerciali, a cui si accompagna un incremento delle masse pro capite del 39% a parità di operatori (anzi, con quattro player in meno). Il consolidamento, insomma, sta favorendo efficienza e specializzazione.Resta però centrale il tema dell’efficienza dei recuperi. L’analisi condotta su 44 portafogli (95 miliardi di valore lordo di bilancio) mostra un rallentamento dei tassi di incasso correlato a un maggior ricorso al canale giudiziale dal 2023. Alla base, anche i ritardi accumulati nei tribunali: secondo lo studio, il 60% dei fascicoli supera i cinque anni. Snellire questi processi è cruciale.Nel dibattito è emerso con forza il ruolo dell’innovazione: l’Intelligenza artificiale è ormai vista come leva per automatizzare attività ripetitive, valorizzare i dati, individuare segnali di rischio e semplificare la gestione documentale. Numerosi operatori europei hanno già annunciato progetti in questa direzione.In questo contesto, Geertman ha sottolineato il doppio binario di efficienza e sostenibilità come chiave per affrontare la nuova fase di mercato. «L’andamento del credito europeo evidenzia una ripresa degli stock di deteriorato provenienti dalle banche», ha detto. «Si tratta di un fenomeno polarizzato e concentrato soprattutto in Francia e Germania, dove si registrano esposizioni deteriorate crescenti nel comparto corporate e nel real estate, generate dall’attuale congiuntura economica. L’Italia mantiene invece un livello di rischio storicamente basso, anche nell’attuale contesto fortemente volatile, grazie all’efficacia con cui gli operatori del settore collaborano con il sistema bancario. L’industria italiana degli Npl ha raggiunto una maturità tale da essere un alleato strategico delle banche, accogliendo con efficacia i nuovi stock di deteriorato. Questo percorso, con Banca Ifis impegnata in prima fila, potrà continuare a essere efficace anche in futuro solo se l’industria italiana degli Npl rimarrà aggiornata in termini di sviluppo e innovazione: in tal senso, l’implementazione di nuove tecnologie sarà una componente fondamentale», ha concluso Geertman.Tra le iniziative citate, il progetto Social banking di Banca Ifis: una revisione dei processi «in chiave sociale», che punta a favorire il rientro graduale delle posizioni e la reinclusione finanziaria dei debitori più fragili. È un approccio che coniuga risultati industriali e impatto sociale, e che, secondo la banca, rappresenta un tassello irrinunciabile per la sostenibilità di lungo periodo del settore.Per le famiglie italiane, la fotografia è rassicurante: il tasso di deterioramento rimane basso e stabile. Per le imprese, invece, il contesto resta sfidante soprattutto in alcuni comparti ciclici come edilizia e commercio; da qui la centralità di strumenti di prevenzione del rischio, piani di ristrutturazione sostenibili e processi di gestione più rapidi e digitali. Il mercato, nel frattempo, continuerà a svolgere la sua funzione di «valvola di sfogo», grazie a una pipeline di cessioni stabile e a operatori specializzati più solidi e tecnologici.L’Europa vede insomma tornare a crescere i crediti deteriorati, ma l’Italia si conferma un’eccezione virtuosa. La tenuta del sistema passerà da tre assi portanti: consolidamento degli operatori, tecnologia (con particolare attenzione all’Ia) e sostenibilità sociale dei modelli di recupero.
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
(Ansa)
«L'immunità parlamentare serve a garantire libertà di espressione, libertà di azione ai parlamentari, non per vicende che riguardano l'attività delle persone quando non erano ancora parlamentari. Quindi - ha spiegato il ministro degli Esteri - non e' giuridicamente fondata la richiesta della conservazione dell'immunità. Noi siamo garantisti, quindi finchè uno non è condannato non e' colpevole, però non possiamo dare un salvacondotto a Salis. Se fossero cose avvenute durante il mandato parlamentare sarebbe stato diverso, ma in questo caso i reati di cui è accusata sarebbero stati commessi prima della sua elezione in Parlamento quindi è giusto votare contro la conservazione dell'immunità».
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