2025-05-16
Ancora polemiche per il Remigration summit
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Si tinge di giallo il Remigration summit fissato per oggi in Lombardia: il luogo dell’evento è sconosciuto in seguito alle polemiche sorte sulla sua organizzazione in Italia.La conferenza, che ha l’obiettivo di affrontare il tema della cosiddetta remigrazione e quindi contro l’immigrazione di massa, si doveva svolgere in un primo momento in un hotel di Somma Lombardo, in provincia di Varese, ma la prenotazione non sarebbe stata confermata da parte della struttura. E nonostante una delle ipotesi sul tavolo, come location dell’evento, fosse il teatro comunale Condominio di Gallarate, ieri il sindaco, Andrea Cassani, ha comunicato che la decisione definitiva verrà presa oggi. «Domani (oggi ndr) deciderà la nostra Prefettura. Gallarate può essere una sede, ma ci sono anche altre location». E ha spiegato: «È stato individuato anche un impianto sportivo che non si trova nella nostra provincia».Se giovedì è stato impedito l’ingresso in Italia al politico danese di estrema destra Rasmus Paludan, che doveva attendere il Summit come spettatore, bloccandolo all’aeroporto di Malpensa «per motivi di ordine pubblico», pare che ieri ci siano stati ulteriori episodi volti a boicottare l’evento.In particolare, due relatori che prenderanno parte al Remigration summit, Martin Sellner, uno dei principali teorici della remigrazione e leader del Movimento austriaco degli identitari e Eva Vlaardingerbroek, commentatrice olandese, hanno segnalato su X, con tanto di video, che a otto ragazzi tedeschi è stato impedito di arrivare in Italia per la conferenza: sarebbero stati fatti scendere dall’aereo in Germania, altrimenti avrebbero rischiato «procedimenti penali». Nei documenti delle autorità condivisi da Sellner, si parlerebbe di «un rischio considerevole di danneggiare la reputazione della Repubblica Federale della Germania».A remare contro, sono stati anche alcuni esponenti democratici, tra cui il senatore del Pd, Alessandro Alfieri e il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti. «Va vietato» hanno dichiarato, spiegando che «è un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza». Per Alfieri e Astuti sarebbe intollerabile la presenza sul suolo italiano di una conferenza privata: «Non possiamo accettare che estremisti di destra, che si ispirano al pensiero nazista e inneggiano all'espulsione di massa degli immigrati per evitare quella che definiscono una sostituzione etnica, si radunino sul nostro territorio». A tal proposito, il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, aveva già puntualizzato che «in quanto evento privato il summit non può essere vietato».I due esponenti dem hanno anche puntato il dito contro il governo, sostenendo che «tace e non fa nulla per impedire il raduno» e dunque: «Chiediamo al sindaco di Gallarate e a tutte le istituzioni locali di adoperarsi per impedire un raduno che è un oltraggio al sentire democratico di tutti». Hanno lanciato anche una stoccata al partito del vicepremier Matteo Salvini, sottolineando: «Ed è inquietante il sostegno della Lega».D’altro canto, è intervenuto lo stesso Salvini, che ha commentato: «Non siamo mica in Unione Sovietica», specificando: «Sono d'accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno». E ha concluso: «Se qualcuno teme che l'immigrazione di massa sia un problema enorme e devastante, e io sono fra questi, deve poterlo esprimere».
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