2023-06-14
Anche il lutto fa impazzire la sinistra
Tomaso Montanari dice no alle bandiere a mezz’asta, ma rischia il carcere. Rosy Bindi parla di «santificazione inopportuna». Mentre Andrea Crisanti oltraggia Silvio Berlusconi sul fisco.Se a Silvio Berlusconi avessero detto che alla sua morte non avrebbe dovuto esserci il lutto nazionale si sarebbe fatto sicuramente una risata. Poi avrebbe fatto le corna e infine avrebbe esclamato: «Ecco i soliti comunisti». Oggi, per decisione del governo di Giorgia Meloni, oltre agli scontati funerali di Stato è previsto un giorno di lutto nazionale. Una decisione politica di Palazzo Chigi, visto che il lutto nazionale non è regolato da nessuna legge, ma solo da una circolare esplicativa del governo del 2002, e che è legata al fatto che la persona onorata in tal modo sia stato un grande personaggio pubblico. Alcuni (pochi) esponenti della sinistra hanno avuto da ridire, provando a innescare una polemica tra l’inutile e il meschino. Ma come ha affermato Pier Luigi Bersani, «è indiscutibile che Silvio Berlusconi sia stato una persona di rilievo nella storia della Repubblica». Se la concessione dei funerali di Stato è regolata espressamente da una legge (la n. 36 del 7 febbraio 1987) altrettanto non si può dire per l’istituzione del lutto nazionale. Esiste solo una circolare del 2002, quando al governo c’era proprio Berlusconi, che prevede: bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici e due strisce di velo nero sulle bandiere esposte al chiuso. E poi, stop alle manifestazioni e agli appuntamenti sociali per le autorità pubbliche, con l’eccezione delle iniziative benefiche. Sulla decisione, il governo ha mani libere. In passato è stato stabilito il lutto per la morte di un ex premier solo per Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone, che però sono stati anche presidenti della Repubblica. Di recente, il lutto nazionale è stato disposto per i morti nelle alluvioni dell’Emilia Romagna. Insomma, l’onore tributato a Berlusconi entrerà sicuramente negli annali della Repubblica, ma è in tutto e per tutto una scelta che il governo aveva diritto di fare. Nonostante non tolga nulla a nessuno, il fatto ad alcuni non è piaciuto. Il rettore dell’ateneo per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, ha annunciato personale «disobbedienza» sulle bandiere. In una lettera ai colleghi, adducendo «motivi di coscienza», l’urbanista ha scritto che «è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati». E ha citato la faccenda della P2 e «i rapporti con la mafia via Dell’Utri». Peccato che la sua decisione potrebbe costargli una condanna a tre mesi di carcere. Polemica anche Rosy Bindi, che a distanza di anni ieri ha anche ricordato, con scarsa magnanimità, come Berlusconi non le abbia mai chiesto scusa per una battuta sessista (disse: «Più intelligente che bella»). Per l’ex ministro prodiano, «la santificazione di Berlusconi non fa bene all’Italia». Va bene, ma il punto è se il Cavaliere sia stato o no un grande personaggio politico. Sempre per la sinistra sanitaria, ecco il senatore del Pd Andrea Crisanti, addirittura contrario a lutto e funerali di Stato, perché Berlusconi «ha evaso le tasse e frodato il fisco». Invece Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi e Sinistra, non ha nulla da obiettare sui funerali di Stato, ma contesta come «un po’ eccessiva la scelta tutta politica del lutto nazionale». Poi tocca dire che Michele Serra si è illustrato nella sua rubrica per Repubblica con un severo distinguo: «Sarà un giorno di rispetto e silenzio. Ma non di lutto nazionale. Chi lo rimpiange come un padre della patria, sappia che la mia patria è un’altra». Non c’era davvero bisogno di provare a dividersi anche sul lutto nazionale, tenendo presente che Berlusconi è stato anche un candidato alla presidenza della Repubblica. In ogni caso, da sinistra è arrivato il buon senso di Bersani. L’ex segretario del Pd, a precisa domanda del Corriere della Sera sul lutto nazionale, ha risposto così: «Non mi pare se ne possa fare una questione. Ognuno tiene il suo giudizio, ma che Berlusconi sia stato sul piano storico e politico una persona di rilievo nella storia della Repubblica è indiscutibile».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.