2020-09-06
Per l'Alitalia di Stato nuovo conto in arrivo: 1,2 miliardi
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Tra il finanziamento di 400 milioni di euro alla fine del 2019, la cassa integrazione durante l'emergenza coronavirus, la nostra compagnia di bandiera sta bruciando 100 milioni di euro al mese. Questo vuol dire che alla fine del 2020 toccherà un debito record a spese degli italiani. Alitalia continua a bruciare denaro pubblico, ma quest'anno, colpa anche dell'emergenza sanitaria, potrebbe toccare il record di 1,2 miliardi di euro di rosso alla fine del 2020. E' quanto emerge dall'ultima relazione inviata alle commissioni trasporti di Camera e Senato, firmata dal nuovo commissario Giuseppe Leogrande. La pubblicazione delle 45 pagine non è stata semplice e ha creato non poche polemiche tra maggioranza e opposizione. Fino a martedì scorso infatti non c'era traccia a Montecitorio della relazione semestrale, tanto che la Lega aveva chiesto chiarimenti in merito tramite il componente della commissione Trasporti Edoardo Rixi. Poi la relazione è comparsa. E' stata inviata lo scorso 7 agosto, ma le camere non l'avevano ancora trasmessa. Si tratta della analisi sui conti da parte del nuovo commissario, nominato lo scorso dicembre, dal governo giallorosso di Giuseppe Conte. Leogrande è subentrato a Daniele Discepolo, Stefano Paleari e Enrico Laghi, quest'ultimo sotto inchiesta nell'indagine della procura di Civitavecchia sulla nostra compagnia di bandiera. Nella relazione viene subito evidenziato come «A fine marzo 2020, a fronte di quasi 0,5 milioni di casi Covid-19 confermati (pari a quasi 1/1000 della popolazione) la riduzione del traffico passeggeri aveva toccato il -97%». I dati relativi all'Italia confermano il forte impatto della pandemia da Covid-19, con una riduzione continua dei traffici a partire da inizio marzo 2020: parte importante della riduzione (-50%) prima del full lockdown del 10 marzo 2020; ulteriore rapido decremento nei giorni seguenti, sino al -92,8% (alla data del 9 aprile 2020). Per di più L'Icao stima per il 2020 una riduzione dei passeggeri trasportati tra il -48% e il -62% rispetto al 2019. Secondo la relazione, nel primo semestre 2020 i ricavi del traffico - che includono ricavi passeggeri, cargo, posta, charter ed ancillari – sono pari a 490 milioni di euro, in calo di 850 milioni di euro (- 63%) rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, il traffico passeggeri contribuisce con una flessione di ricavi pari a 808 milioni di euro (-66%). La drastica flessione è stata determinata dall'impatto della cancellazione dell'attività per la pandemia da Covid 19 nel periodo marzo-giugno (-57% di voli operati nel semestre). Gli altri ricavi operativi, pari a 54 milioni di euro, in calo rispetto all'anno precedente di 50 milioni di euro pari a -48%, sono impattati dalle minori prestazioni a terzi e dalla flessione dei ricavi da tagliandi di volo non utilizzati conseguente alla flessione delle vendite. Nel semestre i ricavi complessivi si attestano quindi a 544 milioni di euro in calo di 900 milioni di euro, pari a -62%, rispetto all'anno precedente. Ma Alitalia ha potuto usufruire anche della cassa integrazione e dei soldi arrivati dallo stato. Si tratta di circa 25 milioni al mese con cui lo Stato ha aiutato Alitalia per aiutare 7.000 lavoratori nel periodo marzo-giugno inclusi nel semestre: 75 milioni di euro. In realtà, secondo quanto sostiene Gaetano Intrieri, ex consulente del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. «La cassa iniziale al 1° gennaio 2020 viene dichiarata essere di 586 milioni di euro frutto anche del prestito governativo di 400 milioni che la presente gestione commissariale ha ricevuto come dote all'atto dell'insediamento. Probabilmente tale prestito è stato contabilizzato nel mese di dicembre 2019, è questo ha consentito di poter imputare il valore 0 alla voce prestito governativo, che in realtà è stato di 400 milioni». Per questo motivo: «La perdita vera della gestione quindi può essere calcolata per un importo pari ad oltre 600 milioni di euro, che significa circa 100 milioni di Euro al mese» scrive Intrieri su Avionews. « Una perdita monstre che se venisse confermata su base annua, significherebbe aver perso 1,2 miliardi di euro in un solo anno. Occorre per completezza del dato rilevare l'impatto negativo che la Pandemia ha avuto sull'intero settore che in parte giustifica questa perdita gigantesca, ma certamente se durante il lockdown si fosse evitato di andare in giro con gli aeroplani vuoti, si sarebbero risparmiati almeno 200 milioni di perdite che come è noto sono a carico dei contribuenti italiani».Secondo Leogrande, come si legge nella relazione, «i danni patiti nel periodo febbraio-giugno 2020, con riserva di successiva integrazione per gli ulteriori danni che avessero a verificarsi nel corso della restante parte del 2020, sono stati così quantificati in complessivi euro 254 milioni, senza tenere in considerazione, in termini di rettifica dei ricavi e conformemente alle richieste della Dg Comp, l'abnorme importo dei rimborsi eseguiti nel periodo a favore dei passeggeri (pari a circa euro 150 milioni)».Le operazioni di volo della compagnia hanno subito un calo abnorme, con abbattimento del numero dei voli pari a circa il 90% nel periodo intercorrente tra il 21 febbraio 2020 (giorno in cui è stato accertato il primo caso di coronavirus in Italia) e il 30 maggio 2020, e mancato utilizzo giornaliero della stragrande maggioranza della flotta (in media tra 80 e 90 aeromobili - su una flotta pari a 113 unità - sono rimasti inoperativi a terra nel predetto periodo).Si evidenzia, poi - si legge ancora - «che tra il 17 febbraio e il 25 giugno 2020 Alitalia ha provveduto a rimborsare 400.000 biglietti per un ammontare di circa 123 milioni di euro, di cui 13 milioni solo nel mese di giugno, oltre ad aver emesso nello stesso periodo 127.214 voucher per un ammontare complessivo pari a circa 27 milioni (€ 9,5 milioni solo nel mese di giugno). L'ammontare dei biglietti ancora da rimborsare, secondo le stime aggiornate al 15 giugno 2020, è pari a circa 86 milioni di euro»- Per quanto riguarda il recupero dei livelli di traffico pre-Covid gli analisti della Iata (Associazione Internazionale del Trasporto Aereo) stimano che il mercato aereo potrebbe tornare ai livelli del 2019 solo nel 2023.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)