2023-11-22
Alemanno vuole sfidare il premier ma ha il coprifuoco ogni sera alle 22
Gianni Alemanno (Imagoeconomica)
L’ex sindaco di Roma non può uscire dal Lazio ed è ai servizi sociali da suor Paola.Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma travolto, un anno dopo la fine del suo mandato, dall’inchiesta sul cosiddetto «Mondo di mezzo», sta cercando di tornare sulla scena politica. Dopo l’esilio impostogli dalla vicenda e dal successivo processo, nei giorni scorsi l’ex leader della corrente della destra sociale di Alleanza nazionale ha infatti lanciato la sua personale sfida a Giorgia Meloni, annunciando la nascita della sua nuova creatura politica, il Forum dell’indipendenza italiana, che il 25 e il 26 novembre prossimi verrà ufficialmente tenuta a battesimo con una tavola rotonda di due giorni al Midas palace hotel di Roma. Per Alemanno «saranno due giorni di confronto e dibattito per far nascere un nuovo movimento che renda l’Italia una nazione libera e indipendente», ma l’ex inquilino del Campidoglio, per cause di forza maggiore, dovrà rincasare presto, rinunciando alle tradizionali e interminabili cene politiche, fondamentali per tessere alleanze e rafforzare gli accordi presi. Il 19 ottobre scorso il Tribunale di sorveglianza di Roma ha infatti accolto la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali di Alemanno, che a marzo di quest’anno è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a un anno e dieci mesi per traffico di influenze per finanziamento illecito ai partiti, proprio nel processo sul «Mondo di mezzo». All’ex primo cittadino di Roma sono stati anche confiscati 165.000 euro, corrispondenti al «prezzo del reato»: 25.000 euro per la «cena elettorale» del 19 aprile 2013, mentre la somma di 40.000 era stata «versata in contanti» a Franco Panzironi, che gestiva la fondazione riconducibile ad Alemanno. Le somme sono state «corrisposte a fronte dello sblocco dei finanziamenti alla società Eur» e dei conseguenti «pagamenti dei crediti alle cooperative facenti capo a Salvatore Buzzi»; altri 100.000 euro, sempre provenienti dalle coop di Buzzi, erano legati «allo sblocco dei pagamenti dei crediti Ama». I giudici evidenziano anche un suo precedente «per detenzione illegale di armi e munizioni, esplosione di colpi di arma da fuoco, porto illegale di armi, violazione delle norme sul controllo delle armi e danneggiamento in concorso», per il quale ha però ottenuto la riabilitazione. In virtù del provvedimento dei magistrati di sorveglianza, Alemanno, che è anche colpito dall’interdizione dai pubblici uffici per tutta la durata della pena, deve tornare nell’abitazione di Roma Nord «entro le ore 22 e non uscirne prima delle ore 7», nella quale, annotano i giudici, la compagna ha dato alla polizia la disponibilità «ad accogliere il condannato». Ma non basta, l’ex ministro dell’Agricoltura ha anche il «divieto di accompagnarsi a pregiudicati o tossicodipendenti o alcoldipendenti o a persone sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza», non facile da rispettare, del tutto involontariamente, a eventi che accolgono un certo numero di persone. Per l’ex sindaco di Roma sarà complicato anche promuovere il suo progetto in giro per l’Italia, visto che il Tribunale gli ha imposto anche il «divieto di allontanarsi dalla Regione Lazio» senza essere autorizzato «dal magistrato di sorveglianza competente». In vigore anche il «divieto di detenere o portare armi o altri strumenti atti ad offendere» e quello di «mutare il domicilio indicato senza preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza competente». A spianare ad Alemanno, che all’Uepe (Ufficio esecuzione penale) ha ammesso di aver agito «con leggerezza e ingenuità, dando anche troppa fiducia ai suoi collaboratori, rendendosi conto che avrebbe dovuto vigilare di più» la strada dell’affidamento in prova è stata l’attività di volontariato che l’ex sindaco svolge dal 2016 per l’associazione Solidarietà e speranza, gestita da suor Paola, la religiosa delle scolastiche francescane tifosa laziale, spesso ospite delle trasmissioni televisive sul calcio. Nel provvedimento del Tribunale di sorveglianza i giudici scrivono infatti che «nel corso degli incontri con l’Uepe la responsabile dell’Associazione, suor Paola, ha evidenziato l’importanza del supporto prestato dall’Alemanno, consistente nell’assistenza tecnica alla struttura e nell’attività in favore degli ospiti della medesima, adulti e bambini stranieri, cui l’Alemanno impartisce lezioni di italiano e matematica». Va detto che la religiosa e l’ex inquilino del Campidoglio avevano da tempo un rapporto stretto di collaborazione, che già durante il mandato da sindaco di Alemanno era sotto gli occhi di tutti. Fede calcistica comune? Stando a molti siti biancocelesti che lo arruolano tra le loro fila, insieme alle cronache locali sembrerebbe di sì. Anche se nel 2011 Alemanno, forse per non perdere consensi in nessuna delle due fazioni in vista delle elezioni previste due anni dopo, si era professato equidistante: «Non tifo per nessuna delle due squadre. Sono al di sopra delle parti, tifo per le squadre romane, perché ho il figlio della Lazio e la moglie della Roma».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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