2024-07-15
Sinner è ancora il numero uno, ma Alcaraz può diventare il nuovo Michael Jordan di Nike
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Carlos Alcaraz e Novak Djokovic (Ansa)
Il vincitore di Wimbledon è pronto a firmare uno dei contratti più costosi di tutti i tempi con la multinazionale americana dove è inserito anche il lancio di un logo personalizzato, come Rafa Nadal e Roger Federer.Novak Djokovic perde ancora l'occasione di superare Margaret Court, l'ex tennista australiana poi diventata pastore della chiesa pentecostale che detiene ancora il record di slam nel singolare e nel doppio.Lo speciale contiene due articoliMentre l’Italia consuma litri di inchiostro sui giornali per Jannik Sinner, in questo momento il numero uno del mondo, c’è un altro tennista che rischia di oscurare la stella del giocatore italiano. È Carlos Alcaraz Garfia che, fresco vincitore del suo quarto slam a Wimbledon, inizia a prendere le distanze da Sinner in termini di vittorie nei grandi tornei. Per di più dopo la vittoria di ieri si avvicina anche alla prima posizione della classifica Atp che potrebbe superare già ai prossimi Us Open. Vale poi la pena ricordare che il vincitore del torneo di Wimbledon 2024 riceverà ben 3.206.285 euro, mentre lo sconfitto Novak Djokovic ha dovuto accontentarsi di 1.662.518 euro. Sinner al momento ha vinto solo l’Australian Open nel 2024, mentre lo spagnolo ha già in tasca due slam sull’erba inglese (2023 e 2024), un Roland Garros (2024) e un Us Open (2022). E’ già stato numero uno del mondo (il più giovane di tutti i tempi) e continuando di questo passo potrebbe presto di nuovo scalzare il nostro atleta altoatesino. Sta battendo qualsiasi tipo di record. Lo spagnolo è solo il sesto uomo nell'era Open a completare la doppietta Roland Garros- Wimbledon, come Rod Laver , Bjorn Borg , Rafa Nadal, Roger Federer e Djokovic. Ha già vinto quattro trofei Ssam all'età di 21 anni. Né Djokovic, né Federer, né Nadal avevano compiuto l'impresa alla stessa età. Il serbo, per esempio, non vinse il suo quarto slam fino agli US Open del 2011 , quando aveva 24 anni. Il maiorchino aveva 22 anni quando vinse il suo quarto slam al Roland Garros nel 2008 mentre lo svizzero ne aveva 23 quando raggiunse il traguardo dei quattro major agli Us Open del 2004 . Del resto, Alcaraz, classe 2003 nato a El Palmar, nella regione di Murcia, sembra uno sportivo predestinato, tanto che in Spagna lo hanno già ribattezzato il nuovo Michael Jordan. Anche perché Alcaraz ha qualcosa in comune con l’ex cestista americano dei Chicago Bulls. La Nike, infatti, che sponsorizza il tennista spagnolo, sta già lavorando alla realizzazione di un logo personalizzato per lui, come fece a suo tempo con altri grandi tennisti come appunto Nadal e Federer. Nike nel 1984 scelse un giovane dei Chicago Bulls come terza opzione nel draft stagionale. Era Michael Jordan, come si può vedere anche nel film dello scorso anno "Air". L’investimento fu di 500.000 dollari, con un’attesa di ritorno di vendite di 3 milioni di dollari in quattro anni. Nel solo primo anno Nike arrivò a vendere 126 milioni di dollari scarpe da basket, grazie proprio alle prestazioni di Jordan. Nel nuovo contratto firmato da Alcaraz (che ha già superato i 30 milioni di euro di incassi nella sua carriera senza contare gli sponsor) con la multinazionale americana, le cifre non sono ancora ufficiali ma si parla di una cifra che potrebbe essere superiore ai 200 milioni di euro in 10 anni (20 all’anno), è inserita anche la realizzazione del nuovo logo. Il team di Alcaraz vorrebbe superare il contratto che Uniqlo aveva siglato con Federer, di 30 milioni di euro all’anno. Come sarà il simbolo di Alcaraz? E’ la grande domanda che si fanno tutti gli appassionati di tennis. Nadal aveva le corna del toro maiorchino, mentre Federer le due famose lettere Rf. In pratica a 21 anni appena compiuti, Alcaraz diventerà solo al momento il secondo tennista del mondo più pagato (Djokovic a 37 è ancora in testa a guadagni). Anche Sinner è sponsorizzato da Nike. Anche lui ha firmato un contratto di sponsorizzazione da 150 milioni di euro per 10 anni, ma per il momento non ci sono loghi personalizzati all’orizzonte. Insomma, Alcaraz che è più giovane di Sinner rischia di avere più mercato al confronto del nostro tennista. Il giocatore murciano è già un oggetto del desiderio per un gran numero di aziende, come appunto Nike, Babolat, Rolex, Bmw, Isdin, Calvin Klein, ElPozo e persino la Comunità Autonoma a livello istituzionale. L'appeal commerciale è evidente e chi scommette su Alcaraz, che tra l'altro ha lanciato da poco una propria Fondazione benefica di cui è presidente. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/alcaraz-nuovo-michael-jordan-2668745057.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="court-dai-campi-da-tennis-a-una-comunita-cristiana-i-bambini-transgender-sono-opera-del-diavolo" data-post-id="2668745057" data-published-at="1720956387" data-use-pagination="False"> Court, dai campi da tennis a una comunità cristiana. «I bambini transgender sono opera del diavolo» Nonostante la sconfitta nella finale di Wimbledon Novak Djokovic resta ancora il tennista con il record di 24 titoli del grande slam, sopra a Rafa Nadal (22) e Roger Federer (20). Ma questo record è condiviso con una tennista australiana che da più di 51 anni non viene superata. Stiamo parlando di Margaret Court, una giocatrice fortissima negli anni ’60 e ’70 poi scomparsa dal circuito, anche perché diventata pastore della chiesa pentecostale in Australia. A 81 anni Margaret Court detiene anche il record di titoli slam, ben 62, nel singolo, doppio e doppio misto, una cifra che è praticamente impossibile da battere. Serena Williams si era almeno avvicinata con 23 slam nel singolare, ma Court continua a mantenere il suo record anche se Djokovic potrebbe ancora batterlo nei prossimi anni, a cominciare da settembre negli Stati Uniti. Convertita alla fede pentecostale, è stata ordinata pastore nel 1991 e, all'età di 81 anni, guida ancora una congregazione a Perth con più di 2000 fedeli, sulla costa occidentale dell'Australia. In quanto tale, è intervenuta regolarmente nei dibattiti pubblici nel suo paese, suscitando polemiche con ogni uscita sui media. Nel 2017, poco prima che il matrimonio tra persone dello stesso sesso fosse riconosciuto in Australia, aveva attaccato pesantemente anche la istituzioni tennistiche. «Ci sono molte lesbiche nel tennis. Ci sono molte giocatrici professioniste lesbiche. Quando giocavo ce n’erano già, ma ora sono ovunque. » In quella stessa intervista, arrivò a dire che i bambini transgender erano opera del “diavolo” . Il tennis gli ha voltato le spalle dopo quelle dichiarazioni, anche perché se la prese con una delle tenniste più iconiche degli anni ’90, Martina Navratilova, lesbica dichiarata. L'australiana attaccò la tennista cecoslovacca poi diventata americana Navratilova per il suo orientamento sessuale, definendola un cattivo esempio per i bambini. «È una grande giocatrice, ma vorrei vedere qualcuno al vertice a cui i giocatori più giovani possano guardare. È molto triste per i bambini essere esposti a questo. Martina è una brava persona. La sua vita è semplicemente andata fuori strada».Nel 2020 proprio la Navratilova e John McEnroe avevano inscenata una protesta perché l’Australian Open aveva deciso di intitolare uno dei campi del torneo a Margaret Court. Le due star del tennis americano avevano chiesto che la "Margaret Court Arena", uno dei campi principali del Melbourne Park, venisse ribattezzata "Evonne Goolagong Arena", ovvero al connazionale Goolagong, 68 anni, il primo aborigeno ad aver vinto un grande slam. «Mi addolora dirlo, ma la Margaret Court Arena ha bisogno di un nome diverso», disse McEnroe l’ex numero uno del mondo. «Come degno sostituto, i miei voti vanno a Evonne Goolagong. Evonne è l'incarnazione di ciò che è veramente un modello o un eroe», continua. McEnroe aveva descritto Margaret Court come una “zia pazza».
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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