2025-05-18
Alcaraz è il nuovo re di Roma. Sinner crolla in due set e lo sfida: «Ti batto a Parigi»
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner (Ansa)
Lo specialista iberico della terra rossa oggi è troppo per Jannik, appena rientrato dopo l’incubo Clostebol. Sprecate due palle decisive e poi la resa. Finisce 7-6, 6-1.Dopo aver steso la Gauff davanti a Mattarella, la campionessa si ripete in coppia con la Errani. Superate in rimonta la russa Kudermetova e la belga Mertens.Lo speciale contiene due articoliNiente da fare. Contro un Carlos Alcaraz in formato deluxe, Jannik Sinner ci ha provato, ma al ritorno in campo dopo tre mesi di assenza per la vicenda Clostebol non è bastata la sua solidità né il calore del Foro Italico per arginare lo spagnolo, apparso nettamente più brillante dal punto di vista fisico e non solo. L’ex numero 3 del mondo, da oggi numero 2, ha conquistato per la prima volta gli Internazionali d’Italia e lo ha fatto da dominatore della terra rossa, mettendo in campo una varietà di colpi di alto livello e un’aggressività che ne ha fatto la differenza. Quanto basta per avere la meglio sul campione italiano, in quella che è la sua specialità preferita. Un 2-0 (7-6, 6-1) che non lascia spazio a interpretazioni. Del resto, lo aveva detto anche Lorenzo Musetti, battuto in semifinale dallo spagnolo venerdì, che «sulla terra rossa, il miglior Alcaraz è sempre il favorito. Anche al Roland Garros, anche contro Jannik».Sul centrale di Roma c’è stata una partita soltanto per un’ora e undici minuti, la durata del primo set giocato game a game e arrivato fino al tie break tra i rimpianti dell’altoatesino, che nell’undicesimo gioco, sul 6-5, aveva avuto due set point senza riuscire però a concretizzare il vantaggio, complice qualche incertezza e il coraggio dello spagnolo nei momenti chiave. Lì è girato il match. Sinner si è progressivamente spento: il fisico ha mostrato i segni della lunga inattività, la testa ha smarrito lucidità e convinzione, e Alcaraz ha approfittato con ferocia di ogni minimo errore dell’azzurro, chiudendo i conti in un’ora e quattro minuti, con un secondo set senza storia. Un black out totale per l’altoatesino, che ha faticato a tenere lo scambio, ha perso campo e spinta, mentre lo spagnolo accelerava senza esitazioni, eccetto due match point sprecati, verso il traguardo. Il monologo del ventiduenne di Murcia nel secondo parziale è iniziato con un break immediato sfruttando un doppio fallo e una serie di errori non forzati di Jannik. Il parziale è poi volato via in poco più di mezz’ora, con Alcaraz in trance agonistica, perfetto nei momenti chiave, incisivo in risposta e chirurgico nelle variazioni dei colpi. Sinner ha salvato l’orgoglio con un lampo sul 5-0 che è servito soltanto a evitare il cappotto. Sul 5-1 lo spagnolo ha infine chiuso i conti al terzo match point con l’ennesima palla corta e quella freddezza che Sinner non è riuscito ad avere. Dopo il match, durante la premiazione, lo stesso Sinner ha ammesso la superiorità del suo avversario sul mattone tritato: «Voglio fare i complimenti a Carlos, bravo. Hai fatto un grandissimo lavoro e mi ha fatto piacere sfidarti. Sei sicuramente il giocatore più forte sulla terra battuta, ti auguro un in bocca al lupo per tutta la stagione». Il numero 1 del ranking Atp ha però lanciato il guanto di sfida in vista del Roland Garros, al via già oggi con i match di qualificazione: «Sei sicuramente l’uomo da battere a Parigi». Sinner ha poi fatto un bilancio dei suoi Internazionali: «Se prima del torneo mi avessero detto che sarei arrivato a giocarmi la finale con Alcaraz ci avrei messo la firma. Voglio ringraziare il mio team, abbiamo passato tre mesi tutt'altro che facili, ed essere qua è stato un grandissimo risultato. Ci siamo allenati tanto, ma ovviamente il torneo è un’altra cosa. Dobbiamo essere orgogliosi». Alcaraz, che aggiunge così al suo palmares l’unico titolo che gli mancava sulla terra battuta, ha mostrato tutta la sua soddisfazione e ringraziato il pubblico italiano per aver accolto con rispetto la sua vittoria, nonostante la delusione per la sconfitta del beniamino di casa: «Per me questo è un successo speciale. Devo ringraziare il mio team: sono arrivato qui a Roma dopo un infortunio, non sapevamo cosa sarebbe successo ma alla fine è andata bene». Lo spagnolo ha dedicato infine un pensiero al rivale: «Posso solo immaginare quello che hai passato nelle ultime settimane e con te tutte le persone che ti sono vicino». Quella che si è giocata ieri a Roma è stata la dodicesima sfida tra i due fuoriclasse del tennis mondiale. Tredicesima se contiamo l’esibizione in Arabia Saudita alla Six Kings Slam in cui vinse Sinner 2-1. Alcaraz allunga così il bilancio diretto sull’8-4, con un 3-1 complessivo sulla terra. Lo spagnolo e l’azzurro non si incontravano sulla terra rossa proprio dalla passata edizione dell’Open di Francia. Anche in quell’occasione ci fu il trionfo (seppur in rimonta) di Carlitos. Sinner si presenterà sulla terra francese ancora da numero uno del mondo, ma per sovvertire il pronostico e avere la rivincita promessa ad Alcaraz, servirà ritrovare quanto prima la condizione ideale e alzare ulteriormente il livello delle prestazioni.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/alcaraz-e-il-nuovo-re-di-roma-sinner-crolla-in-due-set-e-lo-sfida-ti-batto-a-parigi-2672071545.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="paolini-da-favola-con-il-doppio-fa-bis" data-post-id="2672071545" data-published-at="1747596034" data-use-pagination="False"> Paolini da favola: con il doppio fa bis La domenica agrodolce del tennis italiano era cominciata all’ora di pranzo con il trionfo nel doppio femminile della coppia formata da Sara Errani e Jasmine Paolini. Per le due azzurre, che hanno superato in finale Elise Mertens e Veronika Kudermetova per 6-4 7-5, si tratta del secondo successo di fila agli Internazionali di Roma. Tutto ciò a meno di 24 ore di distanza dalla straordinaria vittoria della Paolini nel singolare femminile contro l’americana Coco Gauff sotto gli occhi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Finalmente posso fare festa», ha detto Jasmine dopo aver vinto anche nel doppio, «sabato sera non era possibile, c’era questa finale da giocare. Ora sono solo felicissima. Senza Sara non saprei nemmeno cosa fosse il doppio e questo mi sta aiutando molto anche nel singolo. Certo non è facile giocare singolo e doppio insieme, ma non succede sempre di andare fino in finale. Quando non me la sentirò più, magari ragioneremo su una riduzione del numero dei tornei». Parole di enorme gioia che fanno il paio con quelle della collega Sara che, a quasi 37 anni, ha mostrato ancora una volta di poter dire la sua in questa specialità: «Il tennis mi ha regalato tanti momenti incredibili, ma queste due settimane sono state davvero pazzesche. Giocare a Roma è sempre speciale. Imparo ogni giorno qualcosa da Jasmine. Sono contenta che faccia parte della mia vita». Il match contro la tennista belga e quella russa è terminato, naturalmente, tra gli applausi degli oltre 5.000 spettatori presenti e con un tuffo liberatorio nella piscina del Foro Italico delle due azzurre. Il risultato dell’incontro dice 2-0 per le italiane che arrivavano a questa finale da favorite, ma lo sviluppo della partita è stato tutt’altro che semplice e lineare. In entrambi i set le avversarie sono scattate avanti 4-0, con un tennis aggressivo e a tratti anche dominante. Ma le italiane non si sono mai arrese. Hanno cambiato ritmo, hanno giocato di testa, hanno resistito. Per poi rimontare e avere la meglio. L’inizio, in effetti, era stato tutt’altro che promettente: Paolini ha perso il servizio già nel primo gioco, mentre Mertens e Kudermetova hanno imposto da subito un ritmo alto, piazzando risposte aggressive e chiusure incisive a rete. Sul 4-0, con una palla per il 5-0, sembrava già tutto compromesso. Invece Jasmine ha tenuto finalmente il servizio, Sara ha strappato quello alla russa e l’inerzia ha cominciato a invertirsi. Game dopo game, le azzurre hanno ritrovato fluidità e fiducia. Sul 5-4, Errani ha chiuso i conti con tre smash consecutivi, frutto anche di un’intesa a rete ormai rodata. Il secondo set ha seguito lo stesso copione: altra partenza falsa, altro 0-4, altra rimonta. Con una differenza, però: questa volta la risalita delle azzurre è stata più sofferta. Errani e Paolini hanno restituito i break uno alla volta, aggrappandosi alla prima di servizio e sfruttando qualche errore di troppo della belga, mentre Kudermetova ha cercato più volte di scuotere la coppia con la sua potenza. Ma contro l’eccellenza mostrata da Sara e Jasmine non è bastato. Sul 5-4, tutto il Foro Italico era già in piedi pronto a far festa. Mertens ha tenuto il servizio per il 5-5, ma nel gioco successivo ha ceduto ancora: break per il 6-5 e poi servizio Errani per la vittoria. Ora per la coppia d’oro del tennis femminile italiano è già tempo di archiviare Roma e pensare a Parigi. Errani è già partita ieri per la Capitale francese per affrontare le qualificazioni al Roland Garros, che verosimilmente sarà l’ultimo grande torneo in singolo della trentottenne bolognese.
Beatrice Venezi (Imagoeconomica)
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