
Due delle tre fiduciarie su cui indaga la Guardia di finanza fanno capo al legale che è stato accanto alla famiglia per anni.Società fiduciarie. Strutture che consentono di mantenere la riservatezza, in maniera perfettamente legale, sia chiaro, sugli effettivi proprietari di beni e patrimonio. Sono ben tre le fiduciarie visitate dalla Guardia di finanza su mandato della Procura di Torino. Due di queste, Simon e Sofegi, hanno fatto capo a un nome molto noto a Torino: Franzo Grande Stevens, detto «l’avvocato dell’Avvocato». Ormai novantaseienne, da anni fuori dai giochi, il legale torinese è stato per decenni uno dei collaboratori più stretti di Gianni Agnelli. Nonché uno degli architetti della complessa struttura societaria che custodisce il patrimonio della famiglia che, a cascata, arrivava fino al controllo di Fiat. Ovvero, di conseguenza, una figura centrale nello scontro legale che oppone ormai da anni Margherita Agnelli ai figli John, Lapo e Ginevra.Le due fiduciarie, come detto, sono la Simon e la Sofegi. Fino al 2015 erano entrambe dello studio Grande Stevens. Nel 2015, la Simon è stata venduta al gruppo Ersel mentre la Sofegi ha sede ancora presso lo studio legale Grande Stevens, nel centro di Torino. Dove, appunto, si sono recati i finanzieri - ma solo in quanto sede della fiduciaria e non come studio legale - alla ricerca di documenti per verificare e sostenere le ipotesi della Procura. C’è poi una terza fiduciaria: si chiama P Fiduciaria e fa capo al gruppo bancario svizzero Pictet & Cie. Di questa La Verità ha raccontato ieri come durante una verifica antiriciclaggio siano emersi i legami con una società del Liechtenstein, Blue Dragons. Allo stesso indirizzo in Liechtenstein si trova il trust Tremaco che sarebbe riconducibile allo stesso John Elkann. Indirizzo condiviso, riporta un articolo del Corriere del 2021, con altre 15 società riconducibili a «membri della famiglia Agnelli». Qui erano custoditi circa 900 milioni di dollari, parte probabilmente di quei «beni, produttivi di reddito», citati nei documenti d’indagine della Procura. Soldi oggetto, poi, di una «dichiarazione integrativa» da parte dello stesso Elkann presentata nell’ottobre del 2023 per sanare la posizione, relativa agli anni 2019 (anno della scomparsa della nonna Marella), 2020 e 2021. I documenti acquisiti dalla Procura dovranno chiarire il collegamento tra questi fondi e quelli utilizzati per il pagamento delle quote della Dicembre s.s., la società a monte della catena di controllo della galassia Exor.Finora, si sa che i soldi della rendita vitalizia che la moglie dell’Avvocato riceveva dalla figlia (ovvero, poco più di 8 milioni di euro nel 2018, e circa 580.000 l’anno seguente, quando la donna morì il 23 febbraio) sarebbero arrivati su un conto della Lgt bank ag (Liechtenstein) intestato alla Silkestone invest corp Bv, società offshore delle Isole Vergini britanniche. Secondo le poche informazioni reperibili, la Silkestone invest corp Bv è stata aperta il 4 gennaio 2000. Una comunicazione del 2007 confermava che la beneficiaria fosse Marella Agnelli.L’indagine della Procura si concentra al momento sulla effettiva residenza di Marella Caracciolo Agnelli. Residente fiscalmente in Svizzera, secondo l’esposto della figlia avrebbe vissuto gran parte del tempo, negli ultimi anni di vita, in Italia. Una residenza fittizia che «sarebbe stata preordinata», con tanto con tanto di firme «apocrife» dell’ereditiera, da un lato, «sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all’ordinamento italiano» e dall’altro, «sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali e di redditi derivanti da tali disponibilità». Il nodo, all’origine dell’esposto di Margherita Agnelli in Procura, è quello della «legittima», la quota di patrimonio che secondo la legge italiana spetta agli eredi diretti, in questo caso alla figlia Margherita. «Legittima» che, invece, la legge Svizzera non prevede. Nel caso dell’eredità Agnelli, il venir meno della residenza in Svizzera di Marella farebbe decadere gli accordi sulla sua eredità e obbligherebbe i nipoti a riconoscere una quota molto maggiore di patrimonio a Margherita.I pm torinesi sono impegnati adesso nell’esame della documentazione acquisita dalla Gdf. Un esame complesso, che va dall’analisi delle cartelle cliniche di Marella - per valutare se fosse stata in grado di prendere le decisioni relative agli atti di successione e ai trasferimenti di quote societarie - fino all’esame, da parte di un esperto ancora da individuare, delle opere d’arte custodite nelle residenze visitate dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta. Proprio sul patrimonio di opere d’arte raccolto negli anni da Gianni e Marella verte una parte delle varie iniziative legali avviate da Margherita in Italia e Svizzera. Patrimonio che la figlia ritiene molto più ingente di quanto noto ma che finora, va detto, non è mai emerso con chiarezza. Nell’inchiesta, come noto, sono indagati John Elkann, il commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus, Gianluca Ferrero, e il notaio svizzero Urs Robert von Grünigen, esecutore testamentario e incaricato di amministrare il patrimonio di Marella Caracciolo.
Un pomeriggio dedicato al pensiero libero e al confronto contro ogni forma di odio politico. La Verità propone lunedì 22 settembre, a partire dalle ore 13.00, una maratona speciale condotta dal vicedirettore Francesco Borgonovo, con la partecipazione di numerosi ospiti.
L’evento, intitolato Verità e libertà, nasce dall’idea di dare spazio a interviste, interventi e commenti che possano alimentare un dibattito autentico, lontano dalle distorsioni e dalle semplificazioni tipiche del clima politico attuale. La maratona è pensata anche come un omaggio a Charlie Kirk, il giovane leader e fondatore di Turning Point Usa, recentemente ucciso negli Stati Uniti, che ha incarnato con forza la libertà di espressione e dei valori tradizionali.
Nel corso della diretta interverranno giornalisti, intellettuali, politici e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Sarà l’occasione per ascoltare punti di vista diversi, approfondire temi cruciali per la nostra società e ribadire la centralità della libertà come fondamento di ogni democrazia. Tra gli ospiti: Mario Giordano, Paolo Del Debbio, Giuseppe Cruciani, Antonio Padellaro, Marco Rizzo, Giuseppe Culicchia, Roy De Vita, Francesco Giubilei, Boni Castellane, Simone Pillon, Enrico Ruggeri, Jacopo Coghe, Maria Rachele Ruiu, Fabio Dragoni e Dino Giarrusso. La conclusione sarà affidata al direttore Maurizio Belpietro.
La maratona sarà visibile in streaming su www.laverita.info e su tutti i canali social ufficiali de La Verità. Un appuntamento da non perdere per chi crede nella forza delle idee, nella necessità di un confronto aperto e nella libertà di pensiero.
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Carlo Freccero (Ansa)
L’intellettuale: «Se il pontefice andasse dove la ferita nella carne del mondo è purulenta, come un pellegrino inerme, forse l’umanità si fermerebbe. Una crociata mistica: la religione che riesce dove la politica fallisce».
Ansa
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