2024-11-12
Con l’Agenzia dogane e monopoli l’Italia «esporta» diplomazia
Il direttore delle relazioni internazionali di Adm, Andrea Mazzella (Imagoeconomica)
Il direttore delle relazioni internazionali di Adm, Andrea Mazzella: «A Gaza, nei Balcani e in Africa proteggiamo frontiere e facilitiamo scambi».Il 10 luglio erano a Gerusalemme, nel pieno del conflitto tra Israele e Palestina, sia per incontrare il capo delle Dogane israeliane che per parlare del controllo delle frontiere e sostenere l’Ue nel programma di aiuti nella striscia di Gaza. «Diciamo che questo può essere un esempio calzante dell’impegno dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli in ambito internazionale», spiega alla Verità Andrea Mazzella, direttore delle relazioni internazionali di Adm. «Si tratta di un’attività che, in uno scenario come il Medioriente, ha un impatto immediato sui rapporti internazionali tra Italia e i Paesi di destinazione degli interventi di Adm e, più in generale, tra questi stessi Paesi e i loro soggetti confinanti». E questa è solo una piccola parte della diplomazia dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (tassello importante per il piano Mattei portato avanti dal governo Meloni), che può contare su una fitta rete di funzionari in organizzazioni europee e internazionali. Le dogane non solo si occupano di controllo delle merci, ma hanno nella propria missione anche la facilitazione degli scambi commerciali. Oltre a un impegno costante in Europa, presso la Commissione europea nei settori economici o negli uffici dell’Olaf per la lotta antifrode, sono impegnati anche in Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Gli esperti di Adm partecipano anche alle missioni civili del Seae, Servizio europeo per l’azione esterna, strumenti della politica estera e di sicurezza della Ue che operano in teatri di crisi a protezione delle frontiere e in cooperazione con altre autorità di controllo e di polizia. Ad oggi, un presidio italiano si trova in Libia, nella Repubblica Centrafricana e a Rafah. Particolarmente rilevante, in quest’ultimo caso, l’impegno ad assistere l’Autorità palestinese nel supporto alle operazioni doganali a favore della popolazione. «Siamo parte attiva dell’iniziativa Food for Gaza lanciata dal ministro Tajani», continua Mazzella, «con l’obiettivo di alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza stremata dalle atrocità della guerra. L’Agenzia ha inviato uno scanner tridimensionale a Cipro per controllare i container di aiuti diretti a Gaza nonché tecnici per supportare le dogane cipriote nell’uso del dispositivo. E forniamo supporto tecnico per superare eventuali criticità di carattere doganale che ostacolino l’invio degli aiuti a Gaza». Ma non c’è solo il Medioriente. La «politica estera» di Adm prevede anche il capitolo dei progetti di cooperazione. Dall’ottobre del 2023 è distaccato a Banja Luka un esperto con funzioni di coordinamento di tutte le attività del gemellaggio fra Italia e Bosnia-Erzegovina, per l’ammodernamento del sistema doganale dell’amministrazione balcanica. «Questo progetto è implementato da un consorzio che vede Adm come capofila», spiega l’ambasciatore, «con la partecipazione dell’Agenzia delle entrate, del dipartimento delle dogane della Lituania e Eutalia. Il finanziamento proviene da fondi comunitari specificamente destinati a supportare il processo di adesione della Bosnia-Erzegovina all’Ue. Le aree di intervento comprendono l’armonizzazione delle procedure doganali agli standard europei, l’analisi dei rischi, l’audit interno e i controlli valutari». Non solo, aggiunge Mazzella, «i nostri funzionari sono coinvolti in attività formative settimanali presso l’amministrazione doganale bosniaca». Nell’ultimo anno l’attività internazionale di Adm si è ancora più intensificata. Al momento l’Ufficio relazioni internazionali, composto da due uffici divisi in cooperazione e politica, conta su 50 funzionari. I risultati si vedono soprattutto per i numerosi accordi bilaterali conclusi nell’ultimo anno. «Abbiamo raggiunto un accordo con l’Egitto per semplificare le operazioni transfrontaliere delle spedizioni Ro-Ro tra Trieste e Damietta riducendo i tempi di attesa per i prodotti agroalimentari di 4-5 giorni e abbattendo i costi logistici», aggiunge ancora Mazzella. L’obiettivo, infatti, «è che non esistano punti di dogana con standard di controlli differenziati che possano rappresentare delle vere e proprie vulnerabilità, di cui le organizzazioni criminali e i competitor sleali che puntano a eludere le normative sono già pronti ad approfittare. Solo così possiamo garantire le nostre aziende da fenomeni di concorrenza sleale, dall’italian sounding e, più in generale, dal traffico di tutte le merci pericolose, ivi incluse le armi e la droga».
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
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(Totaleu)
Lo ha affermato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi in un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles, in occasione dell'evento «Regolamentazione, sicurezza e competitività: il ruolo dell’Echa (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) nell’industria e nell’ambiente europei».