2024-09-18
Acea indica la strada per crescere. «Impianti troppo vecchi e da rifare»
Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea
La società festeggia 115 anni, l’ad Palermo: «Serviamo 10 milioni di utenti, investiremo».Quello di Roma con l’ingegneria idraulica è un amore che dura da oltre 2.300 anni, da quando Appio Claudio Cieco, censore romano, fece realizzare il primo acquedotto nel 312 avanti Cristo per l’approvvigionamento idrico dell’Urbe, che fino a quel momento si era abbeverata delle acque del Tevere.Passano i millenni, ma le esigenze dell’uomo restano invariate. L’acqua è, forse, la più importante. E così, dopo secoli, eccoci ancora a discutere di come gestire la risorsa primaria per il futuro del pianeta. Lo ha fatto Acea, l’azienda del comune di Roma che si occupa di ambiente e di energia, che ha celebrato i 115 anni di attività con un evento tenutosi all’Eur, dal titolo «Il futuro dell’acqua, garanzia di sviluppo al servizio del Paese». Sorta nel 1909, la società è via via cresciuta, ampliando l’attività fino a diventare «il primo operatore idrico in Italia e il secondo in Europa». L’evento, tenutosi martedì sera, è stato occasione non soltanto di celebrazione dei risultati ottenuti finora ma anche, e soprattutto, di riflessione «sui futuri scenari della transizione idrica, sul rischio di siccità e sulla necessità di superare la frammentazione del servizio idrico e la vetustà delle infrastrutture», spiegano dalla società.Numerosi gli esponenti della politica presenti al raduno, dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri fino a Sergio Mattarella. «Acea è cresciuta fino a diventare una delle multiutility di riferimento nel panorama italiano e una società fortemente coinvolta e impegnata nella transizione ecologica», ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Il ministro ha spiegato la rotta che intende tenere il governo sul tema: «Siamo impegnati a tutelare l’acqua e a organizzare la distribuzione in modo sempre più efficiente, per assicurare al Paese migliori condizioni di sviluppo sostenibile. Esiste l’esigenza e la forte volontà di una collaborazione attiva e virtuosa tra Istituzioni, aziende pubbliche e società private».Il gruppo, oggi presente in diverse Regioni del Centro Italia, serve dieci milioni di utenze nazionali e ne copre altrettante in alcuni Paesi dell’America Latina, tra cui Honduras, Perù e Repubblica Dominicana. I temi principali sono quelli di tutela e sviluppo. A proposito di queste sfide è intervenuto l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, mettendo in risalto i punti di forza della società e i nodi cruciali su cui è opportuno fare investimenti. «Acqua, energia, ambiente sono parole chiave e costanti nella storia di Acea. Hanno segnato lo sviluppo di un gruppo industriale che dagli inizi del Novecento a oggi ha sempre affrontato grandi sfide tecnologiche con l’obiettivo di servire vasti territori e milioni di cittadini. Come 115 anni fa, il mondo sta attraversando grandi cambiamenti con l’Intelligenza artificiale e la robotica che influenzeranno sempre di più la gestione dei servizi e delle infrastrutture. Il tema che abbiamo scelto questa sera è quello dell’acqua poiché siamo convinti che nei prossimi anni anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso, rappresenterà per l’intera Europa non solo una priorità sociale, ma una questione centrale legata alla crescita delle infrastrutture».Tra gli altri interventi, rilevanti sono stati quello del premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi, che ha proposto «un piano quinquennale per la ricerca in relazione alla risorsa idrica», e quello di padre Paolo Benanti, consigliere pontificio su temi quali Ia ed etica della tecnologia.
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