Aborto, Pro Vita & Famiglia: «Non molleremo con la campagna. L’aborto non può essere un dogma»

Aborto, Pro Vita & Famiglia: «Non molleremo con la campagna. L’aborto non può essere un dogma»

«Continua e si espande a macchia d'olio la nostra campagna #stopaborto per la difesa del bambino nel grembo. Decine e decine di camion vela e centinaia di manifesti sul territorio: da Milano a Bologna, da Firenze a Napoli, da Bari a Reggio Calabria. Supereremo i 100 Comuni. Sono le stesse persone sul territorio che ci stanno chiamando e vogliono aderire alla nostra battaglia, nonostante i nostri camion vela ed autisti vengano talvolta fisicamente attaccati da militanti abortisti, come è successo a Verona ed Ancona» ha dichiarato Toni Brandi presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

«Vogliamo far riflettere e far capire alle persone che abortire è sempre la soppressione di una persona umana. Persino il primario della Mangiagalli, Alessandra Kustermann, dichiarò "Lo so. In quel momento so benissimo che sto sopprimendo una vita e non un feto, bensì un futuro bambino» ha continuato Toni Brandi, presidente della onlus.

«Troppe vite vengono eliminate, anche a causa di uno stupro. Ma che ha fatto di male quel bambino? Si merita forse quella condanna a morte che nemmeno lo stupratore riceve? Anche in una situazione così atroce e devastante per la donna, vittima di una violenza inaudita e bestiale, si può concepire una seconda orribile violenza come l'eliminazione di un essere innocente? Seguendo questa logica, persone come Jesse Jackson, attivista per i diritti umani, la cantante Eartha Kitt e la pittrice Ethel Waters, tutte concepite dopo uno stupro, non sarebbero state degne di vivere?» conclude Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita & Famiglia.

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