2024-03-09
A Macron non basta la Francia: ora vuole in tutta l’Europa il diritto all’aborto
Il presidente dopo la riforma costituzionale: «Cambiamo anche quella dell’Ue». L’Italia ne riconosce il primato: dovrà adeguarsi.costituzionale che le Camere, lunedì, hanno licenziato con un plebiscito. «Oggi, in Europa, nulla può essere dato per scontato e tutto va difeso», ha insistito l’inquilino dell’Eliseo, assillato dalla minaccia russa. E forse deciso pure a lanciare, in chiave elettorale, una frecciatina all’Ungheria di Viktor Orbán, pecora nera di un’Ue che promuove femminismo oltranzista e dogmi arcobaleno.La posta in gioco, a dar retta alla retorica del leader transalpino, è alta. Commentando la svolta impressa da Parigi, egli ha parlato dell’«inizio di una lotta» che «combatteremo nel nostro continente» e, addirittura, «oltre l’Europa, affinché questo diritto sia universale ed effettivo». Macron ha voluto esagerare: «Troveremo pace solo quando questa promessa sarà mantenuta ovunque nel mondo». La crociata globale, l’8 marzo, non poteva che essere dedicata a «tutte le donne».Si è delineata, così, la proposta che il pupillo dei tecnocrati porta in dote all’opinione pubblica, in vista delle Europee: la chiamata alle armi condita con una dose massiccia di diritti civili, per svicolare dalle colpe che i cittadini gli attribuiscono in altre materie sensibili, tipo l’immigrazione. Dal punto di vista di un candidato alle corde, in un Paese nel quale la destra del Rassemblement national rasenta il 30% nei sondaggi, ha una sua logica persino alimentare, attraverso la postura bellicista, un clima apocalittico, indossando i panni del comandante in capo. Alla débâcle francese in Africa, comprensibilmente, Macron sta provando a far seguire lo sforzo di ricostruire un’egemonia nel Vecchio continente, approfittando della crisi tedesca. Capofila dei battaglioni democratici a Est, paladino dell’emancipazione femminile a Ovest. Monsieur le président persegue un progetto molto personale, ma sa ammantarlo con un francesissimo velo di universalismo etico.Certo, da qualunque angolazione la si guardi, la sua piattaforma appare cesellata attorno al leitmotiv della morte: quella che dilagherebbe in caso di scontro totale con Mosca; quella di una società in declino demografico, nonostante lo sbandierato modello di welfare familiare; quella dei bimbi mai nati - per quanti ritengono che la vita inizi dal concepimento e che il primo diritto da tutelare sia quello di chi non ha voce per farsi ascoltare. È l’ennesima prova che la cifra culturale dell’Ue, forse dell’intero liberalismo occidentale, coincide ormai con la prassi della tanatopolitica. Non più impegnarsi affinché la vita proliferi, bensì amministrare la burocrazia della fine.Il vasto programma di Macron è davvero capace di proiettare i suoi effetti oltre i confini patrii. Le conseguenze di una guerra contro una potenza nucleare sarebbe superfluo elencarle. Aver introdotto nella Costituzione francese il diritto all’aborto ha già dato la stura a rivendicazioni più radicali, come quelle delle ostetriche, spalleggiate dal ministro per l’Eguaglianza di genere, Aurore Bergé: esse chiedono di poter praticare interruzioni di gravidanza con metodi chirurgici oltre le 14 settimane di gestazione, superando una disposizione tuttora in vigore. E siccome una sfera, messa su piano inclinato, rotola a velocità accelerata, allargare il provvedimento all’Ue significherebbe imporlo a tutti gli Stati membri.Quello di Macron non è un gesto simbolico. La Cdfue ha lo stesso valore giuridico dei trattat; è vincolante per le istituzioni di Bruxelles e per il club dei 27. In più, le Corti nazionali hanno accettato il primato del diritto comunitario. Ci sono notevoli eccezioni: l’ostinazione della Polonia, almeno prima di Donald Tusk, nel rivendicare la preminenza della Costituzione nazionale; o l’approccio della Germania, dove le misure varate in Europa passano al vaglio dei giudici di Karlsruhe. Guarda caso, nel gruppo dei custodi gelosi della propria legislazione, non figuriamo noi italiani. La Consulta lo mise nero su bianco con una sentenza del marzo 2022, allorché dispose che fosse conferito l’assegno familiare agli extracomunitari, giustificandolo in modo esplicito con «il primato del diritto Ue». È discutibile che, per come è strutturata la nostra norma, quello all’aborto possa essere considerato in senso stretto un diritto, piuttosto che una pratica concessa dall’ordinamento. Ancora più difficile sarebbe includerlo tra i diritti fondamentali; di sicuro, non è tra quelli tutelati dalla Costituzione.Due anni fa, la Corte sostenne che non c’è contraddizione tra il dare la precedenza alle norme europee e il conservare per sé la prerogativa di giudicare «sulle controversie relative alla legittimità costituzionale» delle leggi. Formuliamo un’ipotesi: se andasse in porto il piano del presidente francese, la Consulta non si sottrarrebbe al compito di puntellare l’eurodiktat, sancendo l’esistenza di un diritto fondamentale che tuttavia, per la nostra Carta, tale non è.Stiamo viaggiando troppo con la fantasia? Può darsi. Ma come dice Macron, in Europa non puoi più dare nulla per scontato.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.