2023-03-08
Finitela con la balla dell’uomo tonto. Alla donna serve il cervello maschile
Oggi le attiviste ci rifaranno una predica sulle signore «multitasking» e i partner cognitivamente limitati. Una bugia da smontare per un 8 marzo più sano: sì, le nostre menti sono diverse. Ma sono complementari.Finitela di dirci che le donne sono «multitasking» e gli uomini sono tonti. Finitela di celebrare l’8 marzo come se noi donne fossimo esseri inferiori. Festeggiamo invece il vero amore reciproco: gli uomini sono nati per dare la vita per noi, noi siamo nate per proteggerli e prenderci cura di loro. Qualche decennio fa l’8 marzo mi piaceva. Persino la tristezza dei mozziconi di mimosa incellofanati mi sembrava graziosa, oltretutto permetteva questo gesto carino di scambiarsi fiorellini gialli, sempre meglio dell’orrida paccottiglia di Halloween. Ho anche partecipato a diverse manifestazioni per l’8 marzo, dove io cercavo di parlare di infibulazione, lapidazione e obbligo del velo, e dove ho sentito frasi agghiaccianti e dementi tipo: «In fondo, riconosciamolo, noi donne siamo più intelligenti». Queste idiozie vengono dette sul serio. Con estrema fierezza l’oca di turno spiega che il nostro cervello è multitasking, mentre i maschi, poveretti, fanno solo una cosa alla volta. Da prima della nascita infatti i cervelli dei due sessi sono diversi e restano diversi per tutta la vita, anche nelle persone castrate e bombardate con ormoni dell’altro senso. Quando un maschio afferma di sentirsi una donna (e viceversa) sta dicendo il falso. Lui crede di sentirsi una donna, ma in realtà il suo cervello non è nemmeno in grado di capire cosa vuol dire sentirsi donna. I nostri cervelli sono multitasking, noi facciamo più cose contemporaneamente, perché il nostro compito di sopravvivenza della specie è la cura del neonato. Una parte del nostro cervello resta sempre libero per poter sentire il pianto del neonato e accudirlo. Questo, dato che ogni medaglia ha il suo rovescio, ci fa perdere di concentrazione. I maschi nel paleolitico avevano il compito di essere cacciatori e guerrieri. Chi caccia deve stare fermo e concentrato, se si distrae non cattura la preda. Chi sta di guardia non può distrarsi un attimo o il nemico entrerà dentro le porte. I maschi fanno una cosa alla volta, e la fanno con una capacità di concentrazione superiore alla nostra, per cui ci sono campi in cui riescono meglio, stare di sentinella, certo, filosofia, musica e arte. I due cervelli sono diversi perché sono complementari, siamo maschi e femmine non perché qualcuno si senta non incluso, ma perché madre natura non spreca energie nelle ripetizioni. Dati questi due cervelli così diversi è meglio che entrambi siano presenti in tutte le aziende, una azienda solo maschile rischia di perdere di flessibilità, una solo femminile rischia di perdere di concentrazione. A maggior ragione i due cervelli devono essere entrambi presenti nella cellula madre di ogni società, la famiglia, la genitorialità. Per questo madre natura che non è scema ha reso necessario un ovulo e un plotone di spermatozoi da cui si stacca il migliore per creare una nuova vita. Entrambi i cervelli devono essere presenti perché una vita sia concepita ed entrambi devono essere presenti perché una piccola vita sia custodita e protetta mentre cresce. L’8 marzo dovrebbe ricordare un incendio che ha ucciso in gruppo di operaie. In realtà la leggenda nera di un gruppo di operaie morte in un rogo di una fabbrica è falsa, e se anche fosse autentica, perché un disastro lavorativo dovrebbe essere ricordato in una specie di festa che spacca l’umanità in due e copre il mondo di mozziconi di mimosa incellofanati? Ricordiamo tutti i disastri minerari con centinaia di uomini minatori morti in un unico incidente e ci facciamo una festa? Ricordiamo le migliaia di pescatori morti in mare mentre cercavano di mantenere le loro famiglie? Ricordiamo tutti gli operai morti di asbestosi o mesotelioma? E quelli morti in guerra? Se è la festa delle donne vuol dire che le donne sono esseri inferiori cui tocca solo un giorno su 365? Se è la festa delle donne vuol dire che gli uomini sono essere inferiori e a loro non tocca nessuna festa? Se è la festa dei diritti civili conquistati non dovremmo usarla per assediare le ambasciate delle nazioni che rendono obbligatorio il velo e che uccidono per lapidazione le adultere? Non dovremmo usarla per discutere i versi del Corano che ammettono lo stupro della donna del nemico, non dovremmo discutere i matrimoni di Maometto, in particolare quello con una bambina di nove anni, che rendono il matrimonio con bambine non criticabile, pena l’accusa di blasfemia? L’8 marzo al contrario è diventato una ricorrenza terribile, che tratta le donne (occidentali) come un gruppo etnico, rinchiuse in un ringhioso vittimismo, isolate dai loro uomini. E, isolate dai loro uomini, le espone a nuove violenze, che non erano mai esistite, la maternità venduta, le aggressioni di immigrati islamici di prima o seconda generazione che mettono su Internet i video degli stupri ritenendoli un diritto, anzi un dovere religioso. «Aggredite le donne bianche» è stato l’ordine dato sul Web che ha scatenato la notte di stupri a Colonia nel capodanno del 2016. È una fake news che siamo più buone degli uomini e sempre vittime, semplicemente esprimiamo l’aggressività in maniera diversa. È una fake news che nel mondo occidentale le donne fossero serve e solo serve. Eravamo noi, i re e i sacerdoti a portare la sottana, eravamo noi, i re e i Papi a portare i gioielli, l’uomo si inginocchiava davanti a noi per chiederci in sposa, non il contrario. Nel mondo tradizionale occidentale le donne subivano molte ingiustizie, ma comunque meno degli uomini che subivano l’ingiustizia della guerra, della miniera e della fonderia. Noi non siamo un gruppo etnico, siamo la parte femminile della specie umana, una parte femminile che ha senso solo se esiste la parte maschile, parte maschile che ha senso solo se esiste la parte femminile. Il movimento di liberazione femminile ci ha procurato il massimo dei nostri diritti: far uccidere nel nostro ventre il nostro bambino. Possono smembrarlo con l’aspiratore oppure estrarlo tutto intero dopo averlo afferrato con una pinza di acciaio, perché muoia dopo qualche istante di agonia nel bidone delle garze sporche. Un diritto meraviglioso che si accompagna alla totale assenza di aiuti seri in caso di gravidanza. Se qualcuno osa criticare l’aborto volontario, nuovo sacramento di una civiltà che è cultura di morte, in Francia è inquisito. Se avessi scritto queste righe in Francia sarei stata condannata. Il diritto della donna di suicidarsi col denaro pubblico, un suicidio in differita, uccidendo il suo bambino, è sacro e inviolabile perché questa società odia il bambino. Due maschi ricchi possono sfruttare e distruggere la salute di donne povere per comprare i loro ovuli (stramaledetta, pericolosa e potenzialmente mortale sindrome da iper stimolazione ovarica), per sfruttare la gravidanza e il dolore del parto di altre donne povere, perché chiunque affermi la verità, che il bambino ha bisogno della madre, è accusato di sessismo. Abbiamo perso lo sport. Individui di sesso maschile, con ossatura maschile, con muscolatura maschile, con un cuore da uomo, molto più grosso e potente del nostro, possono competere con atlete femmine se solo dichiarano di sentirsi fanciulle e di fare un paio di iniezioni di ormoni, polverizzando le nostre gare e nostri record, e spaccare le ossa delle pugili donne sui ring.Quest’anno facciamo un 8 marzo diverso. Facciamo una festa di uomini che amano le donne e di donne che amano gli uomini. Facciamo una festa di uomini che amano le donne perché grazie a questo amore diventano padri e quindi la loro virilità diventa sacra e completa, e di donne che amano gli uomini perché grazie a questo amore diventano madri e questo rende la loro femminilità sacra e completa. Che nove mesi dopo l’8 marzo si abbia un picco di nascite! Perché gli uomini sono nati per amare le donne e le donne sono nate per amare gli uomini, dato che da questo e solo da questo nascono i bambini, cioè il futuro. Noi siamo donne, domine, regine. Il nostro straordinario corpo può perdere sangue secondo il ciclo della luna senza essere ferito e senza morirne. Il nostro essere donne è un peso terribile, è uno straordinario privilegio. È grazie a questo straordinario privilegio che ci è permessa la maternità, un peso certo ma anche il più grande privilegio, custodire una piccola vita dentro di noi, mentre si forma e cresce, custodirla e nutrirla dopo che è nata con di fianco a noi la forza dell’uomo che l’ha generata. Noi siamo donne, domine, regine. Gli uomini sono nati per combattere e morire per noi. Noi siamo nate per amarli e proteggerli. L’oca di turno ci spiegherà che se un uomo ti dice per strada che si bella è violenza. La vera violenza contro le donne è iniettare loro farmaci sperimentali in gravidanza, è una tassazione talmente atroce che impedisce di diventare madri, è la disoccupazione dei loro uomini. La vera violenza contro le donne sono i miserabili 4 mesi di congedo per maternità, il dover tornare al lavoro quando il piccolo ha 4 mesi e ha un disperato bisogno di mamma. La vera violenza contro le donne è la pornografia, la vera violenza contro le donne è la mostruosa nauseante filiazione che sfrutta l’utero delle donne, i loro ovuli, il loro dolore, a volte la loro morte. Tutto il resto, veramente, sono boiate e fake news.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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