2025-05-10
Von der Leyen: «Altri 3 miliardi per politiche migratorie»
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Friedrich Merz e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il presidente della Commissione europea: «Con Patto asilo frontiere più forti e meno movimenti secondari».Messi in campo altri tre miliardi per rafforzare le frontiere europee. Lo ha annunciato ieri il commissario dell’Unione europea Ursula von der Leyen: «È il risultato della revisione intermedia e, con il Patto, avremo frontiere esterne più forti, modi migliori per prevenire i movimenti secondari e procedure più rapide» ha detto il presidente in conferenza stampa insieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz che ha chiarito: «Stiamo effettuando controlli più intensi alle frontiere. Stiamo effettuando controlli più o meno come durante gli Europei di calcio dell'anno scorso. Continueremo anche a respingere le persone. Ma tutto questo è in linea con il diritto europeo» evidenziando anche che «nessuno a Berlino ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione» respingendo in questo modo le affermazioni contenute in un articolo pubblicato dal quotidiano tedesco Die Welt. D’altro canto Merz non fa altro che mettere in atto le promesse fatte in campagna elettorale in tema di migranti. Lo stesso ha infatti ribadito a più riprese che il controllo dell’immigrazione irregolare è una delle priorità del suo nuovo governo e i controlli severi non sono «un’iniziativa isolata della Germania» assicurando: «Siamo coordinati con i nostri vicini europei».Per quanto riguarda il lato europeo il finanziamento, disponibile fino alla fine del 2027, proviene da una revisione del Quadro finanziario pluriennale (1,8 miliardi) e da un'integrazione da 1,2 miliardi ai fondi Amif (focalizzato su asilo, migrazione e integrazione) e Bmvi (gestione delle frontiere e politiche sui visti). Le risorse si aggiungono ai quasi 11 miliardi già destinati alla gestione delle migrazioni e dei confini nel periodo 2025-2027, e ai 450 milioni allocati dal 2022 per i Paesi che ospitano cittadini ucraini con protezione temporanea. «Questi fondi arrivano in un momento cruciale», ha spiegato il vicepresidente della Commissione Henna Virkkunen, ponendo l'accento sulla preparazione per l'implementazione del nuovo Patto e sulla necessità di solidarietà nei confronti dell'Ucraina. Dal suo canto, il commissario alla Migrazione Magnus Brunner ha sottolineato l'importanza di prepararsi all'entrata in vigore del Patto, prevista per giugno 2026.«Al momento - ha ricordato von der Leyen - Stiamo ancora lavorando con il vecchio quadro giuridico, che aveva e ha le sue carenze. Sappiamo che questo è il motivo per cui abbiamo concordato il nuovo Patto Ue su asilo e immigrazione, che affronta questi argomenti in modo diverso. Innanzitutto - ha spiegato -, rafforza notevolmente le frontiere esterne comuni europee, e adotta un approccio unificato alle condizioni di ingresso nell'Unione europea, con tutti i meccanismi di screening. In secondo luogo, chiarisce il delicato equilibrio tra responsabilità e solidarietà all'interno dell'Unione europea. E ora ci troviamo in una situazione intermedia che rende le cose così difficili, con le carenze della vecchia normativa, e con la nuova che non è ancora stata attuata. La nuova normativa - ha - non creerebbe problemi per questi argomenti, ma offrirebbe soluzioni. Naturalmente, bisogna lavorare su queste soluzioni. Bisogna attuarle. È un lavoro duro. Non voglio sottovalutare questo aspetto. Ma questo è il dilemma in cui ci troviamo ora. Per questo motivo, il mio appello è quello di attuare il più rapidamente possibile il nuovo Patto sull'immigrazione e l'asilo, perché molte delle questioni aperte troveranno trovando soluzione in quel Patto».
Mario Venditti. Nel riquadro da sinistra: Maurizio Pappalardo, Silvio Sapone e Antonio Scoppetta (Ansa)
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(Totaleu)
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