2021-03-19
Zampino di Perez e idea Superlega. Agnelli orientato per il no ai fondi
Florentino Perez (David S. Bustamante/Soccrates/Getty Images)
Asse con il Real Madrid (e altre italiane): il numero uno juventino ha cambiato idea. C'era una volta il gioco del pallone, uno sport in cui, nella Serie A, capitava di vedere una matricola di provincia lottare per un posto in Europa bagnando il naso alle grandi e facendo sognare i tifosi, potrebbe raccontare un nonno al nipote in un futuro prossimo venturo. L'ipotesi Superlega europea, campionato continentale per poche squadre dal portafoglio pingue che relegherebbe le realtà locali ai margini, si starebbe concretizzando grazie a un inedito sodalizio tra Andrea Agnelli - da sempre sostenitore del disegno - e l'ex arcinemico Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. A far da ponte, Florentino Perez, capo del Real Madrid. Lo riporta Dagospia, partendo da una dichiarazione congiunta di partenopei e juventini: «Non siano più disponibili ad approfondire il discorso con i fondi», avrebbero detto. Significa il naufragio eventuale del progetto di costituire MediaCo, il consorzio formato da Cvc, Advent e Fsi per entrare nel capitale della società di servizi della Lega, imprimendo una svolta manageriale proficua al calcio italiano. MediaCo è caldeggiata da Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A e vicepresidente vicario della Federazione Italiana Giuoco Calcio, e Giampiero Mazza di Cvc, fino a un anno fa sodali proprio di Agnelli. Pare però che a gennaio, il patron bianconero abbia avuto un colloquio col collega Florentino Perez, che lo avrebbe convinto ad abbandonare il suo proposito iniziale, sottolineando come l'ingresso dei fondi cozzerebbe con la creazione del supercampionato europeo, procrastinandolo di almeno 10 anni. Una clausola imposta da Cvc e partner prevederebbe in effetti l'impossibilità per Juventus, Inter e Milan di abbandonare la Serie A. Il cambio di rotta di Agnelli spariglierebbe le carte. Inter, Napoli e la Lazio di Lotito a loro volta si accoderebbero alla mossa della Juventus. I quattro club, assieme ad Atalanta, Fiorentina, alleata di Lotito si dice perché il figlio del dirigente viola Jo Barone gioca nella sua Salernitana, e l'Hellas Verona sarebbero ora pronti a ostacolare l'avvento dei fondi. Un blocco difficile da scardinare, poiché Beppe Marotta, sponda Inter, con Lotito, è vicepresidente indicato dalla Lega nella Figc. Le altre 13 squadre che ancora appoggerebbero l'opzione MediaCo, tra le quali spiccano il Milan di Elliott e la Roma di Friedkin, si troverebbero con pochi margini. A meno che una tra le sette società attualmente alleate della Juventus non cambi idea: con 14 squadre favorevoli all'arrivo di Cvc, Advent e Fsi si raggiungerebbe la maggioranza in Lega. Solo così, lo zampino di Florentino Perez, presidente dalla bacheca gloriosa, ma con qualche ombra nel suo passato - nel 2016 l'Unione Europea ha certificato come il Real Madrid abbia beneficiato di aiuti di stato, in una vicenda che coinvolgeva operazioni economico-immobiliari relative ad alcuni terreni nel distretto di Madrid Las Tablas, vicino allo stadio Santiago Bernabeu - non assumerebbe i contorni della zampata decisiva.
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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