Il fondo: «Ci siamo vicini o già dentro». Milano: -0,73%. Insider trading, spunta un video.Jamie Dimon, ad di JPMorgan, ha detto che ci sarà un «kerfuffle», ovvero un putiferio o gran confusione, «sui mercati del debito americano. E quando ciò accadrà, la Fed interverrà come ha già fatto». Meno ottimista Larry Fink, gran capo di Blackrock, la più grande società al mondo nella gestione del risparmio: «Siamo molto vicini a una recessione», dice in un'intervista alla Cnbc. I segnali ci sono già. In una settimana i rendimenti sul titolo di Stato decennale americano, punto di riferimento del mercato per il debito a stelle e strisce, sono saliti di oltre al 4,5%. Vuol dire che il costo del debito, già a livelli record di 1.200 miliardi di dollari, è destinato a salire ancora. Il rendimento delle obbligazioni è inversamente proporzionale al prezzo, ovvero se salgono gli interessi calano le quotazioni dell’obbligazione. E i valori dei bond scendono quando ci sono più ordini di vendita che acquisti. Tradotto: c’è chi scappa dal debito Usa. Sfiducia? Timore che la guerra dei dazi si infiammi ulteriormente? Ritorsioni dopo le super tariffe al 145% imposte alla Cina? Gli stranieri possiedono il 23% del mercato dei titoli del Tesoro americano, un debito gigantesco di 36.000 miliardi. Di questi circa 760 miliardi sono in mano a Pechino che aggiungendo Hong Kong pareggia i 1.000 miliardi posseduti dai giapponesi. Se si vendono titoli Usa, considerati sicuri fino a pochi giorni fa, si compra oro. Nuovo massimo storico, superando i 3.262 dollari l’oncia in giornata: 21° record aggiornato nel solo 2025. Le azioni? Le Borse europee hanno chiuso caute e deboli: Parigi ha perso lo 0,30%, Francoforte lo 0,92% e Milano lo 0,73%. Londra è stata l’unica a chiudere in territorio positivo con un +0,64% trainata dalle buone notizie sul Pil britannico. Nel complesso, le perdite settimanali sono state contenute: l’indice Stoxx Europe 600, che raccoglie le 600 principali capitalizzazioni del continente, ha ceduto circa il 2%. A Wall Street invece si balla come rockstar, nuova moda inaugurata con la presidenza Trump. Partiti in sordina, i listini di New York hanno poi avanzato e verso le 19 italiane il Nasdaq guadagnava persino l’1,5%, sperando in un cenno della Federal reserve. Ad alimentare le polemiche contribuisce un video postato dalla consigliera per le comunicazioni della Casa Bianca Margot Martin. Nel filmato di 13 secondi girato allo Studio Ovale, sembrerebbe vantarsi dei guadagni realizzati da alcuni suoi amici miliardari. A fare le spese di tanta confusione è il dollaro che ha perso il 5,5% rispetto all’euro dal «Giorno della Liberazione» di martedi 2 aprile. Ciò significa che acquistare importazioni europee costerà ora agli americani il 15,5% in più. Il 10% per i dazi e il 5,5% a causa del deprezzamento del dollaro. Una rampa di lancio perfetta per far volare i prezzi. Un quadro che alimenta i timori di una stagflazione come negli anni Settanta, caratterizzati da bassa crescita e alta inflazione. La Fed è allerta, pronta a intervenire in caso di necessità. Lo stesso vale in casa Bce: l’Eurotower - ha assicurato il presidente Christine Lagarde - è «sempre pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione e in passato ha messo a punto gli strumenti adeguati e necessari per garantire la stabilità dei prezzi e, naturalmente, la stabilità finanziaria, perché l’una non può prescindere dall’altra».
La stazione di San Zenone al Lambro, dove il 30 agosto scorso un maliano ha stuprato una 18enne (Ansa)
Il maliano che a fine agosto ha abusato di una ragazza alla stazione di San Zenone al Lambro era stato fatto uscire dal Cpr da una toga di Magistratura democratica, nonostante le denunce di maltrattamenti in famiglia.
Il ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt con il cancelliere Friedrich Merz (Ansa)
Chissà se c’è un giudice a Berlino. Se c’è, mi domando che tipo sarà. Avrà la faccia e le idee di Elisabetta Meyer, la toga che ha liberato Harouna Sangare, il maliano che poi ha stuprato una ragazza in attesa del treno a San Zenone al Lambro?
Massimo Cacciari (Getty Images)
Massimo Cacciari: «Purtroppo c’è sempre la moda di contrapporre morti di serie A e di serie B Se l’unica soluzione proposta per Kiev e Gaza è un altro conflitto, poi non stupiamoci».