2020-10-21
Vogliono tenere i lombardi in casa senza spiegare loro come funziona
Stop a tutte le attività e agli spostamenti dalle 23 alle 5, a partire da domani. Attesa l'ordinanza valida fino al 13 novembre. Matteo Salvini: «Prima di chiudere voglio capire perché a Roma hanno dormito».Scatta domani sera il coprifuoco in Lombardia: fino al prossimo 13 di novembre stop a tutte le attività e agli spostamenti, a esclusione dei casi eccezionali (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell'intera regione dalle ore 23 alle 5 del mattino. È prevista anche la chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, catene di abbigliamento, calzature, bricolage e casalinghi. L'ordinanza con i dettagli di misure e sanzioni è in fase di definizione, e verrà firmata dal presidente della Regione, Attilio Fontana, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Stando a indiscrezioni attendibili in ogni caso, appare probabile che i controlli verranno effettuati in maniera congiunta da polizia, carabinieri, Guardia di finanza e vigili urbani. Non è chiaro se Fontana chiederà anche l'invio dei militari dell'esercito. Sembra invece certa l'introduzione di un nuovo modulo per l'autocertificazione, da esibire in caso di controllo. Il cittadino che circolerà in strada dopo le 23 e prima delle 5 del mattino dovrà portare con sé il modulo, compilato con le proprie generalità e il motivo dell'uscita notturna. Le forze dell'ordine avranno la facoltà di compiere verifiche su quanto dichiarato. Per quel che riguarda le attività commerciali, e in particolare quelle relative alla cosiddetta «movida», il coprifuoco andrà a integrare l'ordinanza emanata da Fontana lo scorso 16 ottobre, che già aveva introdotto alcune restrizioni per combattere la pandemia. Le attività di somministrazione di alimenti e bevande, sia su area pubblica che privata (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie e chioschi) sono consentite quindi non più fino alle 24, ma fino alle 23. A quanto si apprende, ma occorrerà leggere nel dettaglio l'ordinanza per avere il quadro chiaro della situazione, per i clienti dei locali sarà possibile tornare a casa anche dopo le 23, probabilmente esibendo lo scontrino del bar o del ristorante in caso di controllo. Potranno ovviamente tornare a casa camerieri, cuochi e personale dei locali che chiudono alle 23. Ieri pomeriggio decine di titolari di ristoranti lombardi si sono radunati sotto il palazzo della Regione Lombardia per protestare, affermando che il coprifuoco alle 23 è «la morte» e per chiedere alla politica di venire incontro al settore per garantire l'occupazione e evitare fallimenti. Paolo Polli, presente ieri alla manifestazione di protesta, è disperato: «Chiudere alle 23 e non alle 24 non ha senso», ha detto Polli all'Ansa, «è solo un modo per non rimborsare i ristoratori, mentre dovrebbero fare ronde e controllare la movida, lasciando che l'economia vada avanti». Alfredo Zini, un altro ristoratore, ha dato appuntamento ai colleghi per domani mattina alle 11.30, in piazza San Babila. «Il coprifuoco alle 23», ha attaccato Zini, «è devastante, alle 22 dovremo mandare via i clienti, perdendo in sostanza il turno delle 21.30, con un'ulteriore riduzione di fatturato. Già con l'ultimo dpcm sono arrivate una raffica di disdette, non possiamo mettere una famiglia di otto persone che vivono insieme in due tavoli diversi, e ora temiamo che il coprifuoco alle 23 abbia un ulteriore effetto psicologico deterrente». Il riferimento di Zini è alla disposizione del governo che limita a sei il numero massimo di persone per ciascun tavolo. Per andare incontro al problema del ritorno a casa dei clienti, come detto, potrebbe essere permesso il rientro a casa anche dopo le 23 degli avventori, previa esibizione dello scontrino.Inevitabilmente, si susseguono dubbi e perplessità: sarà possibile, ad esempio, andare in giro con il cane anche nelle ore del coprifuoco? Raggiungere congiunti e affetti stabili? Quanto saranno salate le eventuali contravvenzioni? Non si sa. Quello che si sa, è che sul fronte politico ieri sera Matteo Salvin ha incontrato il presidente Fontana e i consiglieri regionali leghisti, e ha attaccato duramente il governo: «Prima di chiudere io voglio capire. Qualcuno in questi mesi ha dormito, altrimenti non ci troveremmo a dover richiudere quello che era stato riaperto. Ci ascoltino, Conte non può fare da solo», ha detto Salvini mentre si recava alla riunione. Stando a indiscrezioni attendibili, Fontana avrebbe manifestato a Salvini la sua preoccupazione per i numeri del contagio. La proposta del coprifuoco, condivisa da Fontana con tutti i sindaci lombardi, anche di sinistra come Beppe Sala (Milano) e Giorgio Gori (Bergamo), è nata dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione della Commissione indicatori istituita dalla Direzione generale welfare, secondo la quale, al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva.
Antonella Bundu (Imagoeconomica)
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