2018-11-30
Vittime e delinquenti non saranno più sullo stesso piano
Dopo il caso di Fredy Pacini si accelera sulla legge che vuole la Lega: basta odissee giudiziarie per chi spara ai malviventi. Il testo è stato votato e approvato al Senato lo scorso 24 ottobre, con 195 voti favorevoli, 52 contrari e un astenuto e, ora, alla Camera spetta l'ultima parola. L'appuntamento, come ha ricordato ieri il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e previsto immediatamente dopo l'approvazione della manovra finanziaria.La proposta di legge sulla legittima difesa è un testo semplice, composto da appena nove articoli che, diventati legge, dovrebbero però cambiare, per sempre, i rapporti di forza tra aggressori ed aggrediti. A essere ribaltata sarà la prospettiva che fino ad oggi, ha messo sullo stesso piano la vittima e il carnefice, e ha reso possibile mandare alla sbarra chi ha sparato per difendersi, esattamente come si trattasse di un delinquente qualunque. Se la legge verrà approvata non sarà più la vittima a dover dimostrare di essersi difesa con giusta motivazione, ma sarà dato per scontato che chi è assalito in casa e minacciato nella sua incolumità o in quella dei suoi cari, se si difende, lo fa sempre in modo legittimo. A contrario di quello che accade oggi, dunque, sarà un eventuale eccesso colposo nell'utilizzo di questo diritto a dover essere dimostrato. Ma l'onere della prova spetterà al ladro.Questa è la struttura, ma la legge pensa anche ai dettagli. Con la nuova legge, per esempio, chi si è difeso e deve affrontare un processo, se assolto, avrà diritto al gratuito patrocinio e non pagherà le spese legali e, inoltre, i processi per legittima difesa avranno la precedenza su altri, in modo che la vittima di fatti violenti che finisce comunque alla sbarra non debba attendere anni prima di vedersi assolta. Altro punto importante riguarda pene e risarcimenti: le pene per chi ruba o rapina in casa vengono inasprite, i risarcimenti ai ladri o ai rapinatori feriti non saranno più, in nessun caso, milionarie e la sospensione della pena per chi ruba in proprietà privata, potrà essere concessa solo a patto che la vittima sia stata risarcita della cifra stabilita dal giudice. Altrimenti scatta comunque il carcere, anche per pene lievi. A che punto siamo? Il testo è stato votato e approvato al Senato lo scorso 24 ottobre, con 195 voti favorevoli, 52 contrari e un astenuto e, ora, alla Camera spetta l'ultima parola. L'appuntamento, come ha ricordato ieri il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e previsto immediatamente dopo l'approvazione della manovra finanziaria. Se tutto filerà liscio per i primi giorni del nuovo anno. Ieri, peraltro, Matteo Renzi si è scagliato sui social contro il leader del Carroccio dandogli dello «sciacallo» per essersi schierato al fianco di Fredy Pacini, il gommista che per difendersi ha sparato e ucciso il ladro moldavo che si era introdotto el suo magazzino per derubarlo. Ma cosa dicono gli articoli della proposta? Sostanzialmente aggiungono specifiche e passaggi al codice penale attualmente in vigore, senza stravolgerlo, ma agendo comunque sulla sostanza. L'articolo uno, per esempio, aggiunge la parola «sempre» al comma 2 dell'articolo 52 del Codice (quello che definisce quando una difesa è da considerarsi legittima) e completa il terzo comma dello stesso articolo con il concetto chiave di tutto il testo: «Agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l'intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone». L'articolo due, invece, modifica l'articolo 55 del Codice penale, nel punto in cui parifica un eccesso colposo di difesa ad un qualsiasi altro delitto colposo. La nuova legge, in sostanza fa notare come non sia la stessa cosa sparare per proteggersi o per offendere e sancisce che «la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto». Meno noto ma di grande importanza è anche l'articolo tre, pensato e scritto per rendere, finalmente, un po' più complicata la vita dei ladri, vincolando la sospensione della pena comminata dal giudice al risarcimento della persona derubata e rapinata. Ad essere modificato è l'articolo 165 del codice penale, che d'ora considererà «la sospensione condizionale della pena comunque subordinata al pagamento integrale dell'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa». Anche se il ladro è incensurato o la pena comminata è di pochi mesi. Proseguendo, gli articoli quattro, cinque e sei della nuova legge inaspriscono le pene per i reati predatori aumentando gli anni di possibile reclusione, mentre l'articolo sette riduce la possibilità che il ladro, magari ferito durante una rapina, venaga risarcito con somme stratosferiche. Il testo rafforza l'articolo 2044 del codice che già definisce «non responsabile (civilmente, ndr) chi cagiona il danno per legittima difesa di sé o di altri» specificando che una eventuale indennità dovuta, comunque al delinquente, «dovrà tenere conto della condotta posta in essere» da quest'ultimo. L'articolo otto, infine, definisce i termini per il gratuito patrocinio per chi si è difeso, previsto in tutti i casi in cui un processo a chi si è difeso finisca con «provvedimento di archiviazione o sentenza di non luogo a procedere», mentre l'articolo nove definisce l'ammontare del fondo dedicato alle spese che ne deriveranno: 98.490 euro per il 2018, 590.940 per il 2019 e 456.416 a decorrere dal 2020.
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