
Rotocalchi e serie televisive hanno ammantato l’infedeltà coniugale con una patina di scintillante leggerezza. Nei Paesi islamici è un reato, in Italia lo è stato fino al 1968. Oggi, invece, è promosso come fosse un «diritto».San Paolo condanna sodomiti, effeminati e adulteri. Anzi, San Paolo ci ricorda che Dio condanna sodomiti, effeminati e adulteri, a meno che non si pentano e tornino a Lui. Si è pentito e salvato, San Paolo: lui era un assassino e uno sterminatore di cristiani. Se si è pentito e salvato lui, si possono pentire e salvare tutti. Quelli che non si salveranno sono coloro che hanno peccato contro lo Spirito Santo. Distribuisco questi coriandoli di conoscenza religiosa perché il vero catechismo della vera Chiesa, in questo momento, non va per la maggiore.Il peccato contro lo Spirito consiste nel negare le leggi di Dio: non nel violarle, nel negarle. Un sacerdote, un vescovo, un cardinale o, peggio ancora, un Papa che neghino le leggi di Dio stanno commettendo un peccato contro lo Spirito Santo. Gli adulteri hanno ormai conquistato il mondo, sorridono dai giornali di gossip, ma non fanno i pride e, quindi, di loro si può parlare senza denunce penali. L’adulterio è stato considerato come crimine punibile e tutt’ora è punibile con la morte nei Paesi islamici. Per quale motivo c’era una pena così severa nelle nostre epoche precedenti? Perché l’umanità è riuscita a sopravvivere grazie alla regola antropologica del matrimonio rigido, con la fedeltà della donna difesa letteralmente a sassate.Gli uomini si ammazzavano letteralmente di fatica e scampavano a incidenti sul lavoro e malattie professionali. Era, quindi, necessario garantire la sicurezza della paternità, garantirla al 100%, o la società si sarebbe sfrangiata e le donne avrebbero rischiato di non essere più protette all’interno di un matrimonio inflessibile.Poi la vita dell’adultera viene graziata e si va avanti tra alterne vicende e fortune. Nella Venezia dell’epoca d’oro, le classi sociali più alte erano maggiormente liberali. Nella Francia del re Sole anche. All’epoca mia, l’adulterio era ancora un reato, lo è stato fino al 1968: uno rischiava di trovarsi i carabinieri in camera da letto. Oggi sembra eccessivo, ma ricordiamoci che le malattie sessualmente trasmissibili, prima della scoperta degli antibiotici, erano incurabili. Immaginate di trovarvi con la sifilide e di scoprire che l’avete anche trasmessa ai vostri figli perché vostro marito ha fatto spiritosaggini in giro. Il matrimonio era un contratto e l’adulterio era la rottura di un contratto. Io sono assolutamente contraria che l’adulterio sia perseguitato. Sono sconvolta dal fatto che le adultere (ma non gli adulteri) siano lapidate in molte nazioni.Ho il diritto, però, di dire che l’adulterio è un peccato. Gesù dice all’adultera: «Va e non peccare più». È un peccato che gli uomini non devono più punire con la morte e nemmeno con la carcerazione, ma resta un peccato. Stesso discorso vale per la sodomia e l’essere effeminati. Il tizio che si fa chiamare Drusilla vattelappesca e il signor Vladimiro Guadagno non entreranno nel Regno dei cieli. Sarebbe meglio non entrassero nemmeno nei bagni femminili. Per inciso, il blackface, il tingersi la faccia di nero per imitare gli afroamericani, è giustamente considerato un insulto razzista ed è stigmatizzato. Gli uomini che si vestono da donna, come Drusilla vattelappesca, Vladimiro Guadagno e tutti gli uomini che si travestono come una parodia di una donna, cioè le drag queen, stanno insultando tutte le donne, stanno deridendo me, mia madre, le mie nonne.Ogni uomo che, dichiarandosi donna, entra negli spogliatoi femminili sta insultando e aggredendo tutte le donne. Ogni uomo che sottrae diritti che appartengono alle donne e che devono appartenere solo a loro, sta aggredendo tutte le donne. Le adultere possono pronunciare la frase «Noi siamo sempre state perseguitate nei secoli», e sarebbe una frase sbagliata e ridicola. Le adultere non sono un gruppo etnico (gli ebrei sono un gruppo etnico, gli armeni sono un gruppo etnico perché le persone che ci sono oggi sono i discendenti di quelli antichi) Le adultere attuali non sono le discendenti delle adultere di 2000 anni fa. Noi e loro siamo tutti discendenti dello stesso popolo, un popolo che, in molte fasi della sua vita, ha perseguitato gli adulteri, ritenendo, forse a torto o forse a ragione che l’adulterio avrebbe frammentato la società rendendola non vitale.Negli ultimi decenni, grazie a quella sciagura che sono i giornali femminili, i film e le serie televisive, la gente normale ha preso come modelli gli attori, che spesso hanno vite più disordinate di quelle, per dire, dei ragionieri. L’adulterio si è ammantato di una patina di scintillante leggerezza. Ma resta un peccato. Un giuramento tradito. Noi giuriamo a Dio che ci prenderemo cura dell’altro. Il fatto che io affermi che l’adulterio sia un peccato è un mio diritto religioso. Mi renderà poco simpatica e do per scontato che qualcuno me lo dica, ma è un mio diritto. Se qualcuno dovesse affermare che, dicendo questo, sono adulterofobica e scateno la caccia alle adultere, al momento presente nei Paesi islamici, mi metto a ridere perché una sciocchezza. Peraltro l’adulterio deve essere un colpo di fioretto, deve essere fatto con patema d’animo e di nascosto: solo così ha una certa valenza estetica, quella data dalla trasgressione. Stesso discorso per la sodomia. Se non c’è più trasgressione, abbiamo l’adulterio e la sodomia «statali». Se l’adulterio è garantito per legge, una legge che lo rende un diritto nel matrimonio, prima o poi la moglie dirà al marito: «Questa sera viene Gianni, stai in salotto e metti tu a letto i bambini», allora tutto diventa pesantissimo.Prima o poi arriveranno i carabinieri a punire la adulterofobia. Il cristianesimo sarà vietato perché osa affermare che l’adulterio è un peccato. Quindi gli adulteri pecchino, se proprio non possono farne a meno, e lo facciano con leggerezza, ma dando a noi il diritto di affermare che è un peccato. Anche il matrimonio può essere un peccato, anche un peccato mortale. A Portofino una signora che si chiama Kim Kardashian si è sposata con un enorme velo, su cui c’era il viso della Madonna, che lasciava intravedere il suo sedere ricoperto di lingerie bianca. Mettere la Madonna sotto il proprio sedere e portare il tutto davanti a un’altra immagine della Madonna fa parte dei peccati gravi. Ci ha avvertito San Paolo che la collera del Signori degli eserciti si abbatterà su adulteri, sodomiti ed effemminati e su chi ha deriso la sacralità del matrimonio. Il giorno della vostra morte, signori, trovatevi un buon avvocato, ma potrebbe non bastare.
Maria Chiara Monacelli
Maria Chiara Monacelli, fondatrice dell’azienda umbra Sensorial è riuscita a convertire un materiale tecnico in un veicolo emozionale per il design: «Il progetto intreccia neuroscienze, artigianato e luce. Vogliamo essere una nuova piattaforma creativa anche nell’arredamento».
In Umbria, terra di saperi antichi e materie autentiche, Maria Chiara Monacelli ha dato vita a una realtà capace di trasformare uno dei materiali più umili e tecnici - il cemento - in un linguaggio sensoriale e poetico. Con il suo progetto Sensorial, Monacelli ridefinisce i confini del design artigianale italiano, esplorando il cemento come materia viva, capace di catturare la luce, restituire emozioni tattili e raccontare nuove forme di bellezza. La sua azienda, nata da una visione che unisce ricerca materica, manualità e innovazione, eleva l’artigianato a esperienza, portando il cemento oltre la funzione strutturale e trasformandolo in superficie, texture e gioiello. Un percorso che testimonia quanto la creatività, quando radicata nel territorio e nel saper fare italiano, possa dare nuova vita anche alle materie più inattese.
Diego Fusaro (Imagoeconomica)
Il filosofo Diego Fusaro: «Il cibo nutre la pancia ma anche la testa. È in atto una vera e propria guerra contro la nostra identità culinaria».
La filosofia si nutre di pasta e fagioli, meglio se con le cotiche. La filosofia apprezza molto l’ossobuco alla milanese con il ris giald, il riso allo zafferano giallo come l’oro. E i bucatini all’amatriciana? I saltinbocca alla romana? La finocchiona toscana? La filosofia è ghiotta di questa e di quelli. È ghiotta di ogni piatto che ha un passato, una tradizione, un’identità territoriale, una cultura. Lo spiega bene Diego Fusaro, filosofo, docente di storia della filosofia all’Istituto alti studi strategici e politici di Milano, autore del libro La dittatura del sapore: «La filosofia va a nozze con i piatti che si nutrono di cultura e ci aiutano a combattere il dilagante globalismo guidato dalle multinazionali che ci vorrebbero tutti omologati nei gusti, con le stesse abitudini alimentari, con uno stesso piatto unico. Sedersi a tavola in buona compagnia e mangiare i piatti tradizionali del proprio territorio è un atto filosofico, culturale. La filosofia è pensiero e i migliori pensieri nascono a tavola dove si difende ciò che siamo, la nostra identità dalla dittatura del sapore che dopo averci imposto il politicamente corretto vorrebbe imporci il gastronomicamente corretto: larve, insetti, grilli».
Leonardo
Il fondo è pronto a entrare nella divisione aerostrutture della società della difesa. Possibile accordo già dopo l’incontro di settimana prossima tra Meloni e Bin Salman.
La data da segnare con il circoletto rosso nell’agenda finanziaria è quella del 3 dicembre. Quando il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, parteciperà al quarantaseiesimo vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), su espressa richiesta del re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa. Una presenza assolutamente non scontata, perché nella Penisola araba sono solitamente parchi con gli inviti. Negli anni hanno fatto qualche eccezione per l’ex premier britannica Theresa May, l’ex presidente francese François Hollande e l’attuale leader cinese Xi Jinping e poco altro.
Emmanuel Macron (Ansa)
Bruxelles apre una procedura sull’Italia per le banche e tace sull’acciaio transalpino.
L’Europa continua a strizzare l’occhio alla Francia, o meglio, a chiuderlo. Questa volta si tratta della nazionalizzazione di ArcelorMittal France, la controllata transalpina del colosso dell’acciaio indiano. La Camera dei deputati francese ha votato la proposta del partito di estrema sinistra La France Insoumise guidato da Jean-Luc Mélenchon. Il provvedimento è stato approvato con il supporto degli altri partiti di sinistra, mentre Rassemblement National ha ritenuto di astenersi. Manca il voto in Senato dove l’approvazione si preannuncia più difficile, visto che destra e centro sono contrari alla nazionalizzazione e possono contare su un numero maggiore di senatori. All’Assemblée Nationale hanno votato a favore 127 deputati contro 41. Il governo è contrario alla proposta di legge, mentre il leader di La France Insoumise, Mélenchon, su X ha commentato: «Una pagina di storia all’Assemblea nazionale».






