2024-06-21
Il Papa processa Viganò: «Scisma»
Carlo Maria Viganò (Imagoeconomica)
Convocato dall’ex Sant’Uffizio: «Il prelato ha negato la legittimità di Francesco e rifiuta il Concilio Vaticano II». La risposta del monsignore che ha accusato il Pontefice di coprire McCarrick, il cardinale abusatore di seminaristi: «Per me è un onore».Convocato dal dicastero per la Dottrina della fede con l’accusa di «delitto di scisma». Ieri, monsignor Carlo Maria Viganò doveva presentarsi al Palazzo del Sant’Uffizio, retto dal cardinale Víctor Manuel Fernández, «munito di documento di riconoscimento in corso di validità», per «prendere nota delle accuse e delle prove» del processo penale extragiudiziale avviato nei suoi confronti lo scorso 10 maggio. È stato lo stesso prelato ad annunciare la sconcertante notizia, su X e in un lungo intervento sul suo blog dove pubblica il decreto di citazione a firma del segretario della sezione disciplinare del dicastero, monsignor Joseph Kennedy. Arrivato l’11 giugno «con una semplice email», scrive l’ottantatreenne ex nunzio apostolico negli Stati Uniti. La comparizione serviva per venire a conoscenza di accuse e prove «circa il delitto di scisma di cui è stato accusato (affermazioni pubbliche delle quali risulta una negazione degli elementi necessari per mantenere la comunione con la Chiesa cattolica: negazione della legittimità di papa Francesco, rottura della comunione con lui e rifiuto del Concilio Vaticano II».Il dicastero chiedeva a Viganò di nominare un suo avvocato di fiducia e gli notifica che, in difetto, gliene sarà nominato uno d’ufficio. In caso di mancata comparizione o di una difesa scritta presentata entro il 28 giugno, l’arcivescovo «sarà giudicato in sua assenza». Nel decreto di citazione dell’ex Sant’Uffizio compare il canone 1364 del diritto canonico, a norma del quale la pena prevista per «l’apostata, l’eretico e lo scismatico» è la scomunica latae sententiae, che si applica automaticamente al momento della realizzazione del fatto.«Presumo che anche la condanna sia già pronta, visto il processo extragiudiziale», commenta il prelato, che non si è presentato alla convocazione. Nel comunicato dal titolo Attendite a falsis prophetis, «Guardatevi dai falsi profeti», riprendendo il monito del Signore, il monsignore dichiara: «Considero le accuse rivolte nei miei riguardi come un motivo di onore». E aggiunge: «Credo che la formulazione stessa dei capi d’accusa confermi le tesi che ho più e più volte sostenuto nei miei interventi. Non è un caso che l’accusa nei miei confronti riguardi la messa in discussione della legittimità di Jorge Mario Bergoglio e il rifiuto del Vaticano II: il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “Chiesa sinodale” è necessaria metastasi».L’ex nunzio apostolico rivendica le sue posizioni, quelle già contenute nell’esplosivo «dossier Viganò» dell’agosto del 2018, di cui diede conto La Verità, in cui accusava diversi alti presuli di complicità nel nascondere le accuse di abuso sessuale dell’arcivescovo Theodore McCarrick e affermava che papa Francesco era a conoscenza delle sanzioni imposte all’allora cardinale da Benedetto XVI, ma «non ne tenne conto» e «continuò a coprire» McCarrick.Dichiarò che papa Francesco «sta abdicando al mandato che Cristo ha dato a Pietro per confermare i fratelli» e lo aveva esortato a «riconoscere i suoi errori» e a «dare il buon esempio ai cardinali e ai vescovi che hanno coperto gli abusi di McCarrick» dimettendosi «insieme a tutti».Ieri, nel comunicato, ripeteva le altre accuse che rivolge al Santo Padre: «Il globalismo chiede la sostituzione etnica, Bergoglio promuove l’immigrazione incontrollata e chiede l’integrazione delle culture e delle religioni». E ancora: «Il globalismo sostiene l’ideologia Lgbtq+, Bergoglio autorizza la benedizione delle coppie omosessuali e impone ai fedeli l’accettazione dell’omosessualismo mentre copre gli scandali dei suoi protetti e li promuove ai più alti posti di responsabilità. […] Il globalismo impone l’agenda green: Bergoglio rende culto all’idolo della Pachamama, scrive deliranti encicliche sull’ambiente, sostiene l’Agenda 2030 e attacca chi mette in discussione la teoria sul riscaldamento globale di origine antropica».Viganò aveva duramente criticato anche la posizione della Chiesa durante la pandemia e torna sulla questione, affermando che il Papa «ha imposto l’uso dei sieri genici sperimentali, che hanno provocato danni gravissimi, decessi e sterilità, definendoli “un atto d’amore”, in cambio dei finanziamenti delle industrie farmaceutiche e delle fondazioni filantropiche».Il monsignore che afferma «cinquant’anni fa, in quello stesso Palazzo del Sant’Uffizio, l’arcivescovo Marcel Lefebvre venne convocato e accusato di scisma per aver rifiutato il Vaticano II. La sua difesa è la mia», conclude il comunicato con questo appello: «Invito tutti i cattolici a pregare perché il Signore venga in soccorso della sua Chiesa e infonda coraggio a quanti sono perseguitati a causa della fede». Per il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, «monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti a cui deve rispondere. È normale che la Dottrina della fede abbia preso in mano la situazione e stia svolgendo quelle indagini che sono necessarie per approfondire questa situazione».A livello personale, Parolin ha poi aggiunto: «Mi dispiace tantissimo, io l’ho sempre apprezzato come un grande lavoratore molto fedele alla Santa Sede, in un certo senso anche di esempio, quando è stato nunzio apostolico ha lavorato estremamente bene, cosa sia successo non lo so».«La resistenza all’“eresia modernista” portata avanti da Francesco si è acquartierata sul monte viterbese della Palanzana, all’interno dell’eremo di Sant’Antonio», scriveva a inizio anno il Corriere di Viterbo. Già lo scorso 2 dicembre Viganò «aveva annunciato che nella struttura monastica dell’Eremo, che sta venendo ristrutturata con i soldi raccolti attraverso una campagna di fundraising inizialmente finalizzata a dare un luogo alle monache di Pienza, si stabilirà una casa di formazione per chierici che prenderà il nome di Collegium Traditionis», scriveva Riccardo Cascioli sulla Nuova bussola quotidiana.Base dell’attività dell’associazione Exsurge domine, sotto il patrocinio del prelato, «Viterbo, nei disegni di monsignor Viganò, che già ci trascorre molto tempo, dovrebbe diventare la nuova Écône, la cittadina svizzera sede del seminario internazionale della Fsspx», la Fraternità sacerdotale San Pio X che era stata fondata da monsignor Marcel Lefebvre. E aggiungeva che con la notizia della riconsacrazione episcopale di Viganò da parte di «monsignor Richard Williamson», il vescovo inglese scomunicato, diventa «ancora più chiara la natura scismatica di questo nuovo movimento».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)