2024-05-12
Per l’uomo forte Pd la sinistra genovese ha aiutato e eleggere un sindaco di destra
L’indagato Mauro Vianello: «Abbiamo candidato un coglione sapendo di perdere. Il nostro avvocato al porto? Un’operazione politica».il sindaco Bucci perorava la causa del governatore, invitando gli avversari a indirizzare alcuni loro consensi su Noi moderati e sulla Lega.Lo speciale contiene due articoli.Dalle nuove intercettazioni depositate nell’inchiesta che ha fatto finire ai domiciliari il governatore ligure Giovanni Toti emergono nuovi elementi che confermano come, in realtà, il sistema di potere che ruotava intorno alla giunta regionale di centrodestra fosse ancora targato Pd. La figura centrale di questo apparato è uno degli indagati, Mauro Vianello, settantunenne ex militante del Partito comunista, oggi affermato imprenditore del settore portuale e presidente dell’Ente bacini, controllato dall’Autorità portuale. Vianello è accusato di una presunta corruzione nei confronti dell’ex presidente del Porto di Genova, Paolo Emilio Signorini, unico tra gli indagati finito in carcere. Quest’ultimo, in cambio dell’aumento della tariffa oraria per il servizio prevenzione, vigilanza e primo intervento antincendio al porto del capoluogo ligure, svolto da una società di Vianello, la Santa Barbara Srl, avrebbe ottenuto dall’imprenditore l’uso di un’auto, il pagamento dei 6.600 euro per il banchetto nuziale della figlia e un regalo per una sua amica. È lo stesso Signorini a spiegare, riferendosi a Vianello, il ruolo dell’imprenditore trai i dem genovesi: «Lo conosco soprattutto perché, essendo il Pd genovese oramai governato da lui […]». Una conversazione risalente a ottobre 2022 tra S. D., amica di Signorini e A. P. viene sintetizzata così dagli investigatori della Guardia di finanza: «S.D. dice che Paolo Emilio (Signorini, ndr) ha bisogno di apparire sui giornali anche perché se l’incarico in Iren è temporizzato a dicembre deve spremere più che può questo Mauro (Vianello ndr) e tutte le conoscenze che ha perché dicembre è vicino, dice anche che Mauro è un pezzo da novanta del Pd di Genova, tramite Mauro lui adesso ha anche l’appoggio del Pd e se lo tiene molto caro». La donna poi chiosa spiegando che «la forza politica che decide di metterci dentro (in Iren) non è Bucci, ma il Pd». Poi le due donne «parlano del fatto che Mauro Vianello avrebbe avvisato Marco Bucci del fatto che qualora Paolo Emilio Signorini non fosse stato assegnato a Iren allora il sindaco di Genova avrebbe avuto problemi con il Pd per tutto il suo mandato». L’operazione del passaggio di Signorini al vertice della multiutility Iren andrà poi a buon fine a partire 30 agosto 2023. E, secondo quanto riportato dall’ordinanza di custodia cautelare, il manager si ricorda quasi subito degli amici. Infatti alcuni mesi dopo la nomina, «come emerso da fonti aperte […] PaoloEmilio Signorini designava Mauro Vianello come proprio consulente in Iren, con il compitodi curare i rapporti con il territorio e lo sviluppo dei progetti in Liguria». Il compenso «per il contratto di consulenza de quo avrebbe avuto unvalore di circa 200.000 euro annui, con possibilità di rinnovo». Signorini, inoltre, grazie alle sue deleghe, «avrebbe affidato l’incarico a Vianello senza preventivamente informare l’azienda o il cda della stessa, ovvero “senza procedere ad alcuna selezione tra candidati”». A Vianello viene attribuito anche un ruolo di primo piano nella scelta dell’ad dell’Ente bacini, carica affidata nel maggio del 2022 all’avvocato Alessandro Terrile, ex segretario provinciale del Pd e, all’epoca della nomina, consigliere comunale del partito del Nazareno al Comune di Genova. Un’operazione che l’imprenditore indagato, definisce «politica». In una conversazione trascritta dagli investigatori Vianello, che è al telefono con Signorini, si mostra entusiasta della nomina di Terrile nella società partecipata dall’Autorità portuale: «L’operazione Terrile è un operazione geniale nel senso che abbiamo messo una persona che è una delle persone più valide dal punto di vista politico ed è un giovane che lavora in uno studio professionale avviato ce lo abbiamo messo a lavorare dentro al porto e che per 3 anni è blindato io dico che se ci vuole stare ci sta 20 anni e però è uno che fa politica dalla mattina alla sera ed è bravo». Poi conclude: «È venuto qua, ha preso già, ha pisciato negli angoli prende dimestichezza col sistema e andiamo avanti, c’è Davide che è insieme e quindi abbiam fatto questa operazione qua, ovviamente all’interno del Pd sta operazione ha creato un po’ di sconquasso non tanto per la verità ma un po’ l’ha creato e anche io c’ho i miei problemi». Il «Davide» citato da Vianello è Davide Gaggero, che, annotano gli investigatori, è il «presidente del consiglio di amministrazione della Santa Barbara Srl», ovvero, come detto, la società di Vianello che opera all’interno del porto. I finanzieri evidenziano anche che Gaggero ricopre anche la carica «consigliere di amministrazione di Ente bacini». Ma anche Terrile, che ha poi ottenuto un incarico di peso all’interno della segreteria nazionale del Pd, lavora per Vianello. A svelarlo, in un’intercettazione del gennaio 2021, è proprio il governatore Toti, che dice a Spinelli:«Il problema è che il Pd sta perdendo un casino perché tra D’Angelo (Simone, segretario provinciale del Pd, ndr)... le cose che non rispondono... rispondono a Vianello, a tutto il mondo di là... […] ora candideranno, secondo me, contro Bucci candidano Terrile di bandiera». Poi aggiunge: «Terrile è un ragazzo, è un avvocato! […] L’avvocato della Santa Barbara...». Probabilmente è in virtù di questa blindatura all’interno dell’Ente bacini, che, nella già citata telefonata con Signorini, Vianello lancia una ideale sfida al sindaco di Genova: «Se Bucci con i risultati che ha ottenuto pensa di menarcelo senza che noi portiamo a casa qualcosa se ne va a fanculo, ci giochiamo le nostre carte e lui si gioca le sue, vediamo chi vince vediamo quanto ci mette a fare il tunnel portuale, vediamo quanto ci mette a fare... tutte le volta che parla di Ente bacini io gli risponderò sui giornali dicendo che non mi risulta che lui abbia la firma su Ente bacini». Del resto, dalla conversazione emerge come Vianello si senta di fatto il vero grande elettore di Bucci, grazie alla scelta di un candidato del centrosinistra perdente in partenza: «Ti dico la verità, ça va sans dire, io ti posso garantire che fare quello che ho fatto mi è costato, gli ho detto: “perché io ti ho tolto un competitor dalla tornata elettorale e ho candidato un coglione che sapevamo che perde altrimenti candidavamo Terrile e non era 55% può darsi che era molto meno, no?”». Alle Comunali del 2022 Bucci aveva sconfitto lo sfidante Ariel Dello Strologo, sostenuto dal centrosinistra, portando a casa il 55,5% delle preferenze, contro il 38% dell’avversario.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/vianello-genova-bucci-2668235483.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-primo-cittadino-i-dem-devono-votare-pure-per-noi" data-post-id="2668235483" data-published-at="1715462032" data-use-pagination="False"> Il primo cittadino: i dem devono votare pure per noi La strategia elettorale della vecchia sinistra per le politiche del 2022 era questa: sostenere due schieramenti del centrodestra. E per mettere in atto il proposito bisognava far sporcare le mani a un mediatore, il vecchio leone del Partito comunista: Mauro Vianello, 71 anni, imprenditore del settore portuale e presidente dell’Ente bacini, controllato dall’Autorità portuale. Un uomo con alle spalle una lunga militanza a sinistra. Vianello nell’inchiesta è accusato di una presunta corruzione nei confronti dell’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini. Che a telefono con il sindaco Marco Bucci si lascia scappare: «Sono d’accordo, magari una volta bisognava riuscire a capire perché è esattamente così, loro non, non possono chiederci di... considerarli contro... noi possiamo sostenere entrambi, non c’è un’altra via». Bucci è d’accordo: «Esattamente! No, ma è giusto no Vianello, vai da Vianello e dici un po’ di Pd deve sostenere Giovanni e un po’ di Pd deve sostenere Rixi punto.». Quel Giovanni è Toti, che aveva schierato i suoi uomini nel movimento Noi moderati-Italia al centro. Rixi è Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e trasporti e uomo forte della Lega in Liguria, come il sindaco Bucci. In parole povere ai due va bene che Toti prenda i voti del Pd, a patto che qualcosa venga smistato anche su Rixi. La telefonata è del 22 agosto di quell’anno e in vista c’era il voto del 25 settembre. I due studiano la situazione. E Signorini spiega: «Volevo dirti una cosa, ma io però un po’ di tensione dialettica tra Giovanni ed Edoardo la vedo... adesso le liste forse le hanno fatte ed è tutto più tranquillo». Bucci prevede scintille: «Ma poco... no... più che altro è che adesso cominceranno un po’ a litigarsi il centrodestra [...]. Ma oggi a me Toti mi ha detto chiaro e tondo, un po’ li prende Edoardo e la stragrande maggioranza li prende... Noi moderati che va bene, insomma...». Signorini ribatte: «No ma te lo dico... molto banalmente... perché se si porta l’acqua al carro di Edoardo... Giovanni... e non possiamo dire uno sì e uno no perché se no perdiamo alla fine... al limite tutti e due...». La strategia entra nel vivo: «E dobbiamo quindi dividere le forze in maniera tale che ci siano tutti e due, magari con un piano preciso e ordinato [...]. Hai capito, questa è la proposta che dobbiamo fare... dobbiamo fare in modo che vincano tutti e due, signori diteci come [...]. Io mercoledì vedo Giovanni e facciamo un bel discorso strategico». E il tutto passa per i voti del Pd. Signorini annuncia: «Anche io gli ho detto... mi hanno chiesto di fare un pranzo con Vianello (che Signorini frequenta anche durante gli incontri del Rotary, ndr)». I due si salutano alla marinaresca. Bucci: «Andiamo avanti come la si dice, mano sulla barra del timone». E Signorini: «Sai che stai parlando con un timoniere esperto». Bucci sfoggia lo slang da timoniere: «Esattamente, vento al giardinetto (ovvero con il vento in poppa, ndr) e avanti tutta, d’accordo?». La promessa di Signorini, però, coincidenza, sembra quella di un marinaio. Con Vianello c’è un rapporto di vecchia data. I due, all’indomani delle elezioni amministrative vinte da Bucci, commentando i risultati elettorali si confrontano sulla possibilità che il sindaco non tenga fede alla parola data. Signorini: «Io non ho problemi affettivi, quindi se uno non mi dà nulla lo prendo per quello che è... e questo qui a noi non ci dà nulla». Vianello: «Ha fatto una promessa, vedremo... non la manterrà sicuro, però».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.