2022-09-15
Venerdì Gabrielli sentito al Copasir. Di Maio: «Forse c’è più di un dossier»
L’Autorità delegata per la sicurezza dovrà riferire sul documento americano.Si terrà venerdì mattina a palazzo San Macuto l’audizione di Franco Gabrielli, l’autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, che dovrà informare il Copasir sul documento Usa secondo cui dal 2014 la Russia avrebbe destinato finanziamenti per oltre 300 milioni di dollari a partiti, dirigenti e politici di una ventina di Paesi esteri. «Ho convocato una riunione del Copasir venerdì perché sono convinto che da qui a due giorni avremo più informazioni», ha spiegato Urso parlando del rapporto dell’intelligence Usa. Il senatore di Fratelli d’Italia, a margine di un punto con la stampa italiana a Washington, ha ribadito che al momento l’Italia non risulta tra i Paesi coinvolti ma ha anche aggiunto, che «le cose possono sempre cambiare». Per questo l’audizione di Gabrielli dovrebbe servire a fare luce sul dossier arrivato da Washington nel pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre. Al momento il nostro Paese non sarebbe in possesso del report che ha sollevato il polverone. Ma solo la visione del testo integrale potrà escludere che ci siano allegati o report aggiuntivi. Da qui l’esigenza di fare chiarezza ed evitare che nelle prossime ora si possa assistere ad altre notizie utili a un partito piuttosto che un altro. D’altronde stando alla conference call organizzata martedì dal dipartimento di Stato Usa si è appreso della diffusione dei cable alle ambasciate Usa. Nessuna conferma di scambio informazioni con le controparti governative. Conferma ci è arrivata da Skopje, capitale della Macedonia. Il Paese balcanico potrebbe essere finito nel report e precedentemente nelle mire della Russia. Un funzionario della presidenza macedone ha confermato alla Verità di non aver ricevuto alcuna informativa. Tanto meno il report di accuse. In pratica, siamo di fronte a una bolla mediatica. Che nonostante le smentite ufficiali ha continuato ad allargarsi. A contribuire, creando non pochi imbarazzi negli ambienti diplomatici, è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Per Di Maio potrebbero appunto esserci altri report. «Il dossier potrebbe non essere uno. Il presidente Urso fa una dichiarazione molto cauta, non esistono affermazioni di assoluta certezza», ha spiegato il leader di Impegno civico commentando a Tagadà su La7 il dossier americano sui partiti finanziati da Mosca. Il punto è che Di Maio rischia di essersi spinto molto in là nelle dichiarazioni, tanto da fare intendere che potrebbe sapere qualcosa di più su una ipotetica nuova tempesta in arrivo, quella che in alcuni ambienti diplomatici definirebbero una «nuova tangentopoli». Di Maio è per di più uno dei membri del Cisr, il comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, un organo fondamentale, che delibera le risorse economiche alle nostre agenzie (Aisi e Aise) ma che soprattutto stabilisce anche il flusso di informazioni nei ministeri. È composto dallo stesso Gabrielli, dal direttore generale del Dis Elisabetta Belloni, come dal presidente del Consiglio e dal titolare di Difesa, Giustizia, Economia e Sviluppo economico. «Sono settimane che dico che c’è un rischio di ingerenze russe nella campagna elettorale italiana» ha aggiunto poi Di Maio a Radio Cusano Campus. «Putin ci ha fatto salire di 10 volte le bollette e ora sta provando a infilarsi nella campagna elettorale. Noi non abbiamo certezza, però è per questo che io chiedo l’istituzione di una commissione d’inchiesta tra partiti italiani e il mondo russo». È da ormai un mese che il ministro degli Esteri continua a insistere sul pericolo russo, attaccando soprattutto la Lega di Matteo Salvini, il vero bersaglio dei suoi attacchi politici. Alla Farnesina hanno ricevuto informazioni riservate? Allora sarebbe non solo il caso di condividerle in sede di Cisr ma anche in sede di Copasir. Le influenze estere non avvengono solo su Facebook o sugli altri social media ci sono pure le televisioni e i giornali stampati.
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