2021-05-29
Dal 3 giugno vaccini per tutte le età e l’Ema dà l’ok a Pfizer sui minorenni
Al via anche la somministrazione nelle aziende: 700 sono già in grado di partire. Mentre l'ipotesi di sfruttare le discoteche nelle località turistiche è ancora al vaglio. La Lombardia intanto si organizza per la terza dose.La campagna vaccinale arriva al punto di svolta, nonché vero banco di prova per la macchina logistica. Dal 3 giugno saranno aperte le prenotazioni a tutta la popolazione fino ai 16 anni senza più dover rispettare il criterio delle fasce di età. E ieri è arrivato anche il via libera dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, alla somministrazione di Pfizer-Biontech per la fascia d'età tra i 12 e i 15 anni. Starà a ciascuno Stato membro se e quando vaccinare gli adolescenti. L'uso raccomandato seguirà la linea adottata per gli adulti, ovvero due dosi, con un intervallo di almeno tre settimane. Gli effetti indesiderati più comuni nei bambini di età compresa tra 12 e 15 anni sono simili a quelli nelle persone di età pari o superiore a 16 anni. L'Ema ha quindi concluso che i benefici del siero in questa fascia di età superano i rischi. Sarà, ma emergono già le prime perplessità per una fretta forse eccessiva: parliamo di persone che al 99% non si ammalano significativamente e il rischio di portare il virus in casa se genitori, nonni e altri parenti adulti sono vaccinati, diminuisce. La stessa Ema ha inoltre ammesso che, a causa del numero limitato di bambini inclusi nello studio, questo non avrebbe potuto rilevare effetti collaterali rari.Già oggi o al massimo lunedì anche Aifa, l'Agenzia italiana, dovrebbe comunque dare il via libera «e siamo già in grado di procedere anche su questa classe», in tutto circa 2,3 milioni di persone, ha sottolineato ieri pomeriggio il commissario Francesco Figliuolo. In serata la posizione della struttura commissariale è stata ancora più chiara: «Con riferimento alla nuova fase del piano, le Regioni e le Province autonome dovranno garantire, prima dell'inizio dell'anno scolastico, la massima copertura di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali la vaccinazione sarà possibile», dunque dai 12 anni in poi. Bisogna però capire come farlo, considerando che tra poche settimane per i ragazzi inizieranno le vacanze e la scuola riaprirà a metà settembre.Al momento non viene indicato un canale preferenziale per la vaccinazione degli adolescenti ma le singole Regioni potranno scegliere di organizzare le somministrazioni attraverso gli hub, le farmacie, i pediatri o i medici di famiglia. Figliuolo ha inoltre chiesto al Cts di valutare i protocolli per l'eventuale ripartenza e la possibilità di somministrare il vaccino ai più giovani all'interno dei locali, comprese le discoteche. Se il Comitato tecnico scientifico e il ministero della Salute dovessero ritenerlo fattibile, si potrebbe quindi consentire il riavvio delle attività delle sale da ballo, al momento non contemplate nell'agenda delle riaperture. Anche in previsione dell'afflusso di 94 milioni di dosi da luglio a settembre, mesi in cui le discoteche potrebbero riaprire nelle località turistiche e all'aperto, e la disponibilità di forniture superiore a quella attuale. Di certo, «dal 3 giugno partirà una lettera alle Regioni e Province autonome con cui si darà la possibilità di aprire le vaccinazioni a tutte le classi seguendo il Piano e utilizzando tutti i punti di somministrazione possibili, anche quelle aziendali», ha spiegato ieri il commissario al termine della visita al centro vaccinale di Bastia Umbra. «C'è un però, le dosi a disposizione saranno 20 milioni e quindi bisogna evitare le rincorse a volerle di più», ha precisato il generale che ha chiesto di mantenere un occhio vigile su anziani e fragili. «Con la cosiddetta chiamata attiva dobbiamo andare a intercettare la popolazione che ancora non risulta vaccinata. Quindi, se mancano i soggetti fragili si va a cercarli, bisogna soprattutto mettere in sicurezza queste classi». Ad oggi, la percentuale di over 80 con una dose sale al 90,35%, mentre quella degli over 70 supera l'81%. Sono quindi oltre un milione e mezzo gli ultrasettantenni che non hanno ricevuto nemmeno il primo shot. Quanto agli over 60, è stato vaccinato solo il 62-63 per cento. «Dobbiamo continuare su queste categorie così come sui fragili per ultimarli nei limiti delle possibilità, vista anche la platea dei rinunciatari. Questo lo sanno bene i presidenti delle Regioni», ha sottolineato ieri Figliuolo.Sempre dal 3 giugno si potrà vaccinare anche nelle aziende. Nelle scorse settimane oltre 700 imprese avevano dato la propria disponibilità a effettuare l'inoculazione delle dosi non appena il piano lo avesse disposto. Ma il possibile impiego di queste strutture sarà deciso dai territori in base ai diversi piani regionali, nell'applicazione dello specifico protocollo previsto. «Il generale Figliuolo ha detto che si può iniziare dal 3 giugno, ci daremo da fare per sfruttare questa ulteriore opportunità. Bisogna avere più vaccini, questa è la cosa più importante», ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Nel frattempo, la Lombardia si sta già organizzando per l'autunno. «A fine giugno sarà pronta quella che abbiamo chiamato Campagna invernale di richiamo secondo procedure, modalità e costi che stiamo già definendo in questo momento. Lo condivideremo con Figliuolo e poi lo presenteremo ai lombardi. La campagna invernale sarà necessaria viste le numerose varianti», ha detto ieri Guido Bertolaso, consulente del piano vaccini della Regione. Intanto l'Ema ieri ha twittato che «i dati preliminari sulla durata dell'immunità, che potrebbe arrivare a un anno o anche di più, non mostrano, attualmente, la necessità di una terza dose, ma sono necessarie ulteriori evidenze». L'Agenzia europea del farmaco ha poi aggiunto di essere «in contatto con i principali produttori per affrontare la questione delle varianti» di Sars-Cov-2 e «valutare la migliore strategia».