2024-10-20
«Pene troppo modeste: l’utero in affitto all’estero non sarà perseguito»
Nel riquadro, il professor Alberto Gambino (IStock)
Il giurista Alberto Gambino: «La legge ha un valore più simbolico che reale, mostra la strada giusta. Con la Gpa si bypassano le norme sull’adozione, un’aberrazione per il minore».«Qualcuno verrà scoraggiato, perché sa che in linea teorica potrà essere sanzionato e punito con la detenzione. L’Italia con questa legge ha compiuto un passo in avanti, ma certamente non è sufficiente, perché in molti altri Paesi si continua ad accettare la pratica dell’utero in affitto e non è detto che la nostra magistratura la persegua, non essendo una pena oggettivamente perseguibile all’estero». Alberto Gambino, professore ordinario di diritto privato presso l’Università europea di Roma (Uer), presidente del Centro studi Scienza & Vita e membro del Comitato nazionale di bioetica, interviene con alcune perplessità nel dibattito che si è aperto dopo l’approvazione del disegno di legge che rende la maternità surrogata reato universale. Professore, se la gestazione per altri in Italia è vietata dentro e fuori i confini nazionali, ma non è punita nei Paesi che l’ammettono, allora non è più reato universale.«La formula reato universale è uno slogan politico, perché i reati si radicano a una normativa territoriale legata a un singolo ordinamento che ha una sua sovranità. Non conosciamo la sovranità globale, quindi non possiamo conoscere i reati universali. In chiave giuridica, dovrebbe esserci una convenzione tra Stati sovrani, che nel proprio ordinamento inseriscono una norma contro la possibilità di effettuare gravidanze surrogate».Non sembra proprio che ci sia una condanna condivisa.«In ogni caso, una norma difficilmente sarà universale in quanto molti Paesi non saranno d’accordo a sottoscrivere un accordo che dovrà essere rispettato, cambiando i propri ordinamenti interni, applicando meccanismi di sanzioni che funzionino come deterrente e impediscano il perpetrarsi di un reato».Come valuta dunque questa nuova legge?«Ha un valore più simbolico che reale, mostra che l’Italia ha fatto una norma e segnala ad altri Paesi che quella è la strada giusta».Da noi la Gpa è vietata dal 2004, ora la proibizione riguarda anche la pratica all’estero che viene punita.«Il reato perseguibile all’estero normalmente è un’eccezione, perché c’è il tema delicatissimo della sovranità degli Stati. In casi eccezionali, come lo sfruttamento della prostituzione minorile, c’è una sorta di deroga e i Paesi allungano oltre confine la loro giurisdizione sui propri cittadini. La nuova norma dice che se tu quel reato lo commetti all’estero, per il legislatore italiano è talmente aberrante che il giudice italiano ti può perseguire. Purtroppo per le Procure non basta, perché sul loro tavolo hanno centinaia di fascicoli e scelgono di perseguire i reati dalle pene più severe, non quelle da tre mesi a due anni di reclusione e con una sanzione di 600.000 euro, come quelle previste per il ricorso all’utero in affitto». Dover pagare 600.000 euro non è un deterrente di così poco conto.«I reati che si perseguono all’estero devono essere estremamente gravi e c’è solo un modo per quantificarne la gravità: vedere qual è la sanzione detentiva. Per rendere proporzionato un intervento addirittura all’estero bisognava alzare significativamente la pena detentiva. Solo la gravità di una pena giustifica l’apertura di un fascicolo. La pena per furto è più grave, fino a tre anni, ma non viene perseguita fuori confine. Quanto alla sanzione amministrativa, chi non paga si vedrà arrivare un decreto ingiuntivo, però se ha fatto in modo di schermare il patrimonio e di risultare nullatenente, capisce che rischia ben poco. Altro impatto ha la pena detentiva, ma con due anni non si andrà mai in carcere».Ci sarebbe bisogno di altri interventi normativi?«L’operazione deve essere soprattutto culturale, stiamo parlando di decisioni non solo politiche. Paesi, in cui c’è un comune sentire su questo tema, potranno convincere altri a unirsi nella battaglia contro la maternità surrogata. Tra altruistica e commerciale a mio avviso non c’è differenza». Parliamo dei bambini.«Nelle democrazie occidentali più avanzate, se un bimbo deve essere affidato a un’altra mamma che non sia quella stabilita per legge, ovvero la donna che ha partorito, c’è una procedura pubblica che si chiama adozione. Coloro che vogliono adottare non sono i primi arrivati o quelli che pagano di più, ma fanno parte di una lista importante che viene vagliata a lungo, attentamente, sempre nell’interesse del bambino. Invece, nella committenza della maternità surrogata non c’è alcun vaglio dell’idoneità della coppia ad accogliere quel piccolo». Diritti di minori doppiamente calpestati.«Il bambino viene dato a chi ha sottoscritto quel contratto. Un modo surrettizio di bypassare la legge sull’adozione che è aberrante nei confronti del minore». Resta il tema enorme dei figli già nati da surrogazione di maternità, sui quali fa leva l’opposizione.«Non è stato chiarito. Quelli legati a coppie eterosessuali, anche non sposate, hanno una loro tutela, perché si applica un articolo della legge sull’adozione, ovvero l’adozione in casi particolari al di là del fatto che è stato commesso un reato. Le coppie dello stesso sesso sono escluse da questa soluzione giurisprudenziale».Però sono soprattutto le unioni gay a ricorrere a questa pratica.«Lo ribadisco, ritengo in ogni caso aberrante la maternità per altri. Dopodiché va considerato un altro tema antropologico: riteniamo uguale per un bambino, per la sua crescita armonica, avere due genitori dello stesso sesso o di sesso diverso? Sono all’interno del Comitato nazionale di bioetica e non ho ancora trovato prove statistiche, studi scientifici importanti che dicano che i bambini di coppie omogenitoriali hanno problematiche maggiori».Forse perché non c’è ancora un campione significativo. «Qualcuno lo può dire intuitivamente, chi segue la bioetica cattolica, l’antropologia cristiana, ma il legislatore è pragmatico e guarda alla scienza secondo degli standard internazionali. Quanto all’attendibilità della scienza, e se le comunità scientifiche sono davvero tali o sono contaminate da altri interessi, dovremmo fare un’intervista a parte».Mi sta dicendo che non c’è differenza per legge tra coppie etero e omosessuali in tema di figli?«Cinquant’anni fa il legislatore affermò che sì, c’era differenza perché stabilì che le adozioni erano solo per le coppie eterosessuali. E nel 2004, quando ci fu la legge 40, venne stabilito che l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita era consentita solo alla coppia di sesso diverso. Adesso, nel 2024, la percezione è diversa e il legislatore è specchio della società. Di mio, farò sempre una battaglia culturale per dire che aveva ragione la legge 40 a scindere tra le due figure».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.