2025-01-14
Ursula è stata ricoverata per una grave polmonite ma Bruxelles lo ha nascosto
Ursula von der Leyen (Ansa)
Dopo le opacità sull’acquisto dei vaccini, la Commissione conferma di non aver a cuore la trasparenza verso i cittadini. Il caso simile del segretario Usa (che però poi si scusò).Neanche nella Cina di Mao si era mai vista così tanta opacità sulle condizioni di salute di un presidente, come invece è accaduto a Bruxelles riguardo la polmonite che ha colpito la «cara leader» Ursula von der Leyen. Il presidente della Commissione europea è malata da inizio gennaio, come in effetti i portavoce avevano reso noto, ma nessuno aveva mai comunicato che donna Ursula fosse stata ricoverata in ospedale, per almeno una settimana: la stampa mondiale lo è venuto a sapere grazie a un lancio dell’agenzia tedesca Dpa. «La presidente si sta riprendendo», ha dichiarato stamattina, come nulla fosse, il capo del servizio dei portavoce dell’esecutivo Ue, Paula Pinho, dando avvio al consueto press briefing quotidiano della Commissione, «e si trova nella sua casa di Hannover. Questa settimana non potrà partecipare alla riunione con i commissari e ha chiesto al vicepresidente esecutivo Teresa Ribera di presiedere il meeting al suo posto». Sconcerto tra i pochi giornalisti che hanno seguito l’appuntamento stampa delle 12: perché non ci avete mai detto che era stata ospedalizzata? La domanda è stata schivata più di una volta da Pinho, che ha provato a difendere l’istituzione dichiarando che la Commissione, in fin dei conti, non solo ha specificato che Von der Leyen fosse malata ma ha anche comunicato, bontà sua, quanto fosse grave la sua malattia: abbiamo sempre detto che aveva avuto una «severa» polmonite, ha detto Pinho. È tutta colpa dei giornalisti, insomma, che avrebbero dovuto capire da soli, per controdeduzione, che donna Ursula era stata ricoverata in ospedale e magari indovinare anche la durata del ricovero. Non è tutto: secondo le ricostruzioni, Von der Leyen si trovava già in ospedale quando è stata data pubblicamente notizia della sua polmonite, il che rappresenta l’ennesimo, clamoroso scivolone sulla trasparenza dell’esecutivo made in Ursula.Nessuno ha dimenticato, in effetti, la grave opacità della Commissione riguardo i famosi sms che la presidente ha scambiato con il ceo di Pfizer Albert Bourla nel 2021, negoziando un contratto da 35,1 miliardi di euro in vaccini attraverso messaggini mai resi pubblici e ufficialmente distrutti. Il New York Times ha avviato una causa contro la Commissione europea per questa vicenda degli sms e i magistrati hanno richiamato l’esecutivo Ue alla gerarchia delle norme, dei diritti fondamentali e del diritto alla trasparenza. Inoltre, direttamente contro Von der Leyen, è stata avviata un’azione penale al Tribunale di Liegi con le accuse di corruzione, conflitto d’interessi, interferenza nelle funzioni pubbliche e distruzione di documenti dopo la denuncia presentata da Polonia e Ungheria, insieme con il lobbista Frédéric Baldan, il presidente del partito francese Les Patriotes Florian Philippot e l’associazione Generazioni Future; l’udienza del 6 gennaio è stata aggiornata a lunedì prossimo e, verosimilmente, donna Ursula diserterà anche questo appuntamento. Come se non bastasse, le istituzioni europee (Corte dei Conti Ue, Ombudsman e commissione Covid del Parlamento europeo) hanno dovuto digerire la tardiva e beffarda pubblicazione dei contratti sbianchettati sulle forniture di vaccini in tutta Europa, documenti pubblici sui soldi dei contribuenti europei in cui i passaggi cruciali - quelli che riguardavano il prezzo dei preparati Pfizer e le clausole su eventuale diritto di recesso - erano coperti da omissis.La trasparenza non sembra essere di casa, dunque, al Berlaymont (il palazzo di Bruxelles che ospita gli uffici dell’esecutivo Ue) e il caso ricorda quello del segretario alla difesa Usa Lloyd Austin, ricoverato a inizio gennaio 2024 per tre giorni senza che neanche il presidente Joe Biden fosse al corrente delle sue condizioni di salute. A differenza, però, del capo della Difesa americana, che si è scusato riconoscendo che avrebbe potuto «fare un lavoro migliore assicurando che il pubblico fosse adeguatamente informato», Paula Pinho ha pervicacemente eluso (su richiesta del presidente, si presume) le insistenti domande della stampa europea sul motivo per cui i portavoce non abbiano mai riferito nei giorni scorsi che il presidente era stato ospedalizzato, cercando inoltre di contingentare le domande sullo stato di salute di Von der Leyen. Laurence Norman, corrispondente in Belgio del Wall Street Journal, non si è lasciato sfuggire l’occasione: «Non riesco a pensare a nessuna democrazia occidentale seria che non dica in pubblico che il suo leader è stato ricoverato in ospedale. Sa tanto di cattivo comportamento di Pechino piuttosto che di una democrazia occidentale».Capitolo a parte meritano le capacità giuridiche d’azione della presidente. Paula Pinho ha inizialmente specificato, senza che le fosse chiesto, peraltro, che «la malattia della presidente non mette in discussione la sua capacità di continuare a lavorare». Anche ieri Von der Leyen ha twittato sull’Ucraina e, nel tardo pomeriggio, come nulla fosse, ha informato di una conversazione avuta con il premier danese Mette Frederiksen; quattro giorni fa sul suo account Instagram è stata pubblicata una foto di lei, seduta alla scrivania del suo studio, con la didascalia «casa, dolce casa». Era in effetti rientrata da quell’ospedalizzazione di cui non aveva informato nessuno.Il presidente prevede di riprendere i suoi incarichi entro la fine di questa settimana. La prossima parteciperà al World Economic Forum (Wef) di Davos - figuriamoci se se lo perdeva - e in teoria dovrebbe andare a Strasburgo per la sessione plenaria del Parlamento europeo.Ma la domanda è quella che ha posto un giornalista della sala stampa del Berlaymont: la Commissione europea può essere guidata dall’ospedale?
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)