2020-07-12
Uno studio scagiona la Lombardia: mortalità in linea col resto d’Europa
Per il San Raffaele, i molti decessi vanno imputati alla percentuale di over 70, maggiore che nelle altre aree metropolitane: con i correttivi per l'età, però, i numeri sono simili. Milano è la meno colpita della Regione.Uno alla volta cadono i castelli di carta straccia. Lo fanno nel silenzio mediatico, segno del fallimento dell'assalto concentrico alla Lombardia, obiettivo numero uno del virus cinese per incapacità gestionale, almeno nella strumentale narrazione di giornali e trasmissioni tv. Dopo l'ammissione di Giuseppe Conte che «la zona rossa a Nembro e Alzano dovevamo farla noi»; dopo la favola gotica della «strage silenziosa» al Pio Albergo Trivulzio smontata dal cacciavite della commissione tecnica nella quale spicca l'icona di Mani pulite, Gherardo Colombo, ecco la terza notizia da ulcera per molte redazioni dove la mascherina sugli occhi ha sostituito l'eskimo anni Settanta: dopo la standardizzazione per età, la Lombardia è nella media europea per decessi da Covid.Quasi 17.000 morti (35.000 in Italia) sono in ogni caso la dolorosa testimonianza di una tragedia epocale, uno tsunami sanitario. A maggior ragione il tentativo operato di buttarla in politica risulta privo di appigli, quindi squallido. «La percentuale di anziani in Lombardia, doppia rispetto alla media delle regioni europee più colpite dalla pandemia di Covid-19, sarebbe la ragione dei tassi di mortalità grezzi più elevati, che tornano però nella media dopo la standardizzazione per età». Lo studio è dell'Università Vita e salute del San Raffaele, eccellenza medica internazionale, partner dei maggiori ospedali d'Europa e del Mit di Boston, corazzata al fronte dal primo giorno, capace di riconvertire in un amen la massima parte delle terapie intensive per ospitare i malati di coronavirus. Sono stati analizzati i tassi ufficiali di mortalità in nove ambiti metropolitani occidentali «con caratteristiche simili per demografia, attività commerciali e spostamenti di persone». La ricerca, realizzata nel progetto europeo Horizon 2020, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Acta Biomedica. Ebbene, valutando la mortalità in nove macro-aree omogenee (oltre alla Lombardia, l'Île de France, la Greater London, la regione di Bruxelles, la comunidad autonoma di Madrid, la Catalogna, la regione di Stoccolma, la regione di Copenaghen e lo Stato di New York), si è scoperto che i tassi cumulativi standardizzati di mortalità più alti, a 70 giorni dall'inizio dell'epidemia, sono stati registrati nello Stato di New York (296,1 vittime per 100.000 abitanti), seguito da regione di Bruxelles (177,8), Catalogna (174), Comunità autonoma di Madrid (166,6), Lombardia (141), regione di Stoccolma (137,1) e Greater London (123,2); tassi più bassi invece sono stati rilevati nelle regioni di Parigi (82,1) e di Copenaghen (44,2).Un ulteriore approfondimento ha portato a scoprire che le percentuali lombarde sono state influenzate dal maggior numero di cittadini anziani. Sottolinea la ricerca: «La diversa distribuzione per età delle popolazioni, insieme al notevole aumento della letalità nelle fasce over 70, spiega le differenze nei dati grezzi. Si pensi ad esempio che gli over 70 in Lombardia sono il 17% contro il 6,9% in Catalogna, il 7,9% della Greater Londra e il 9,5% della regione di Bruxelles». Nessuno ha dimenticato la campagna contro la Regione locomotiva d'Italia mentre negli ospedali la gente moriva e medici, infermieri, tecnici, amministratori locali erano in trincea per salvare vite. Nessuno ha ancora rimosso la ferocia gratuita di certi editorialisti, tesa ad affossare gli imprenditori e i lavoratori bergamaschi e bresciani trasformandoli in untori. A tal punto che oggi autentici criminali spediscono loro buste con pallottole. Nessuno ha intenzione di perdonare politici da sbarco (e pure qualche ministro) che nel periodo più duro facevano a gara a segare le gambe a chi, al Pirellone, era costretto ad approvvigionarsi in proprio di tute, guanti, mascherine, respiratori perché a Stalingrado, dal governo, arrivavano solo imbarazzanti se non beffardi silenzi.Continuando nella lettura della ricerca si nota una differenza rispetto alle altre aree industrializzate: in Lombardia, mentre il sindaco Beppe Sala si sfogava con i suoi video dadaisti, Milano non è stata investita in modo rilevante dall'onda epidemica, ma al contrario ha registrato tassi di mortalità inferiori alla Regione. «Tuttavia si nota come la mortalità lombarda per Covid-19, che a 30 giorni era una delle più basse, sia cresciuta più che in altre Regioni nelle settimane della pandemia dalla quarta alla settima, con una discesa più lenta rispetto agli altri ambiti metropolitani», conclude il report adombrando falle da accertare nella fase 2, quella che richiedeva «un'azione efficiente a livello territoriale». Un'ipotesi è che i focolai nelle Rsa possano avere avuto un ruolo rilevante. Un andamento simile si è registrato anche a Stoccolma.La verità si fa largo nel tempo, quando la razionalità dei dati prende il posto dell'irrazionalità (e della faziosità) degli approcci. Purtroppo va notato che nel lungo inverno del nostro scontento solo una categoria ha dato peggiore prova di sé dopo i virologi da salotto televisivo: i giornalisti che li accompagnavano e quelli da reportage a senso unico. Sono passati tutti, con disinvoltura, dal trangugiare involtini primavera abbracciando un cinese al puntare il dito accusatore per compiacenza politica o peggio per superficialità di gregge. Che non darà mai immunità.