2019-07-28
«Il carabiniere morto? Uno di meno». Adesso licenziate questa insegnante
Docente di Novara esulta per la fine del militare: «Sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza». Poi si scusa, il ministero però avvia una verifica.Eliana Frontini è un'insegnante di Novara. Non sappiano che cosa insegni, se sia una maestra della scuola elementare o una professoressa di scuola media. In compenso, sappiamo che ieri ha gioito della morte del vicebrigadiere Mario Cerciello, il carabiniere accoltellato l'altra notte a Roma. «Uno di meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza», ha sentenziato lapidaria via Facebook. Le lacrime della giovane moglie della vittima, i racconti degli amici che lo descrivono come un uomo generoso e il resoconto dei colleghi che lo hanno avuto al fianco in operazioni di salvataggio non hanno affatto impietosito la «signora», se così si può chiamare, che in tre righe online non solo ha liquidato con disprezzo una vita, ma ha deciso anche di insultarla, giudicandola quella di un uomo «poco intelligente».Ribadiamo: non sappiamo che cosa insegni Eliana Frontini, se sia una docente di lettere o di matematica, oppure di lingue o storia dell'arte, e in fondo neppure ci importa. Tuttavia sappiamo che un'insegnante, qualsiasi sia la materia che le è stata affidata, non dovrebbe salire in cattedra a predicare l'odio, meno che meno per gioire davanti all'assassinio di chi difende lo Stato e dunque la sicurezza di tutti noi cittadini. Che la scuola italiana sia da tempo un luogo dove non si studia con equilibrio ed imparzialità, ma si emettono giudizi politici è cosa nota. Del resto, se non fosse così, non registreremmo temi in classe in cui si paragonano le leggi razziali del 1938 contro gli ebrei al decreto Sicurezza voluto dall'attuale governo, né saremmo costretti ad ascoltare lezioni in cui si magnifica l'accoglienza e si demonizza qualsiasi intervento regolatorio contro l'immigrazione clandestina. Nelle scuole pubbliche sono in uso libri di testo che «correggono» la storia cancellando le foibe, e liquidano le vittime di quella mattanza definendole fascisti uccisi negli scontri con le milizie del compagno Tito. In qualche caso ci è pure toccato assistere a dibattiti con ex terroristi all'interno degli istituti scolastici, quasi che anche gli ex Br abbiano qualche cosa da insegnare alle giovani generazioni. È però, un'insegnante che esultasse alla notizia dell'omicidio di un servitore dello Stato ancora non ci era capitato di sentirla. Sì, a Torino una maestra aveva partecipato agli assalti contro la polizia, insultando e minacciando i poliziotti. Ma una docente che scrivesse «uno di meno», come Cesare Battisti e i suoi compagni facevano nei loro comunicati di rivendicazione, dopo un assassinio a sangue freddo di un agente, non lo avevamo mai letto. Eliana Frontini, quando qualcuno su Facebook si è indignato per le sue parole, ha cancellato il post. E, di fronte al clamore suscitato, si è anzi scusata, dicendo che le è scappato il dito. Nel tentativo di minimizzare la gravità del suo sprezzante giudizio, l'insegnante ha provato a fare retromarcia, chiedendo scusa alla vedova e dicendosi dispiaciuta, ma quel suo «non ne sentiremo la mancanza» rimane.Il ministro Marco Bussetti, interpellato sul caso da alcuni parlamentari, ha dichiarato che farà accertamenti. Faccia tutte le verifiche del caso, ma soprattutto faccia in modo che quella «signora» non salga mai più in cattedra. Sia che insegni lettere o matematica, sia che il suo mestiere sia spiegare le lingue o storia dell'arte, Eliana Frontini non è degna di educare i ragazzi. Chi pensa che di Mario Cerciello non sentiremo la mancanza e ritiene semplicemente che il suo assassinio possa essere liquidato con un commento in cui si dice «uno di meno», quasi che ci fossimo liberati di uno scarto della società, semplicemente non può fare l'insegnate. Il ministro dell'Istruzione, dunque, non ha altra via che licenziare questa «insegnante» il più in fretta possibile. Altro che verifiche. La verifica ce l'ha fornita lei, con il suo odio.