2018-03-24
Ultimo assegno renziano della Cdp: finanziamenti per il digitale di Piacentini
Ultimo assegno renziano nella Cassa depositi e prestiti del presidente Claudio Costamagna e dell'amministratore delegato Fabio Gallia. I vertici del principale avamposto del potere economico italiano sono in scadenza e hanno pensato bene di erogare un finanziamento agli enti locali per lanciare il mega progetto digitale voluto dal segretario del Pd e portato avanti dal commissario straordinario Diego Piacentini, già vice presidente di Amazon. L'accordo di Cdp serve a spingere infatti gli uffici della Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, promuovendo «il suo ruolo di operatore chiave a supporto degli Enti locali impegnandosi a promuovere il nuovo prestito sul territorio attraverso una serie di incontri ed eventi organizzati insieme al Team per la Trasformazione Digitale». Era fondamentale accelerare sui finanziamenti. Chi può sapere chi siederà al vertice di Cdp tra poche settimane. E una regia del tutto ostile a Renzi potrebbe perfino decidere di affossare il progetto digitale e il suo manager di spicco. D'altra parte c'è aria da fine impero in via Goito. A quanto pare Gallia sembra essere già fuori dai giochi, anzi c'è chi lo dà in pista per nuove avventure negli Npl, come l'ex numero uno di Intesa San Paolo Corrado Passera.A resistere invece è Costamagna che potrebbe avere qualche possibilità di rimanere in sella. O almeno questo è quanto il manager desidera. La partita è molto delicata. Di più se ne saprà la prossima settimana, quando il 28 marzo sarà presentato il bilancio e sarà fissata la data dell'assemblea. Quest'ultima doveva svolgersi inizialmente a metà maggio, ma ora potrebbe essere fissata alla fine di giugno. Sarebbe stato il ministero dell'Economia, azionista di riferimento con l'84% del capitale a chiederlo, ma su suggerimento dello stesso Costamagna. Il motivo? La situazione politica di totale cambiamento dopo le elezioni politiche del 4 marzo. La Cdp è infatti rappresentazione renziana e del Pd. Ora le maggioranze parlamentari sono cambiate. Paolo Gentiloni, rassegnerà a breve le dimissioni e terrà in mano palazzo Chigi solo per gestire gli affari correnti, ma gli toccherà di sbrogliare la matassa delle nomine in via Goito. Per farlo dovrà ascoltare, oltre alle Fondazioni, i partiti. Ma ci sarà ancora Gentiloni alla fine di giugno o ci sarà un nuovo governo? Costamagna sa che con Gentiloni presidente non avrà possibilità. Mentre con un nuovo governo, magari a maggioranza 5 Stelle potrebbe ancora giocarsela. La partita sulla Cdp è spinosa perché sarà questa la cabina di comando per le nomine del prossimo anno, che saranno ancora più importanti di quelle di quest'anno. E anche nel centrodestra c'è chi sostiene che difficilmente il centrosinistra non vorrà far parte della partita.