2025-08-05
Uk, 120 milioni per blindare i confini
Il governo britannico recluta 300 agenti di pattuglia sulle coste. Starmer: «Userò ogni strumento per mettere al sicuro le frontiere». Farage: «Provano a imitarmi».«Userò ogni strumento a mia disposizione per garantire la sicurezza delle nostre frontiere». È con questo post, diffuso ieri su X, che Keir Starmer ha annunciato le nuove misure adottate da Londra per combattere l’immigrazione clandestina. «Stiamo investendo nel potenziamento del nostro Border security command», ha spiegato il primo ministro britannico, «per smantellare le bande criminali che mettono a rischio vite umane nel Canale della Manica». In un altro tweet, inoltre, il leader laburista ha ribadito: «Le bande di trafficanti di esseri umani hanno a cuore solo una cosa: il profitto. E noi distruggeremo il loro modello di business, proteggendo così i nostri confini».Per questo nuovo piano, il governo britannico ha stanziato 100 milioni di sterline, pari a circa 120 milioni di euro. I fondi serviranno a rafforzare le attività della National crime agency (Nca), con l’assunzione di 300 nuovi agenti specializzati nella lotta al traffico di esseri umani e con l’acquisto di tecnologie e attrezzature all’avanguardia. L’obiettivo dichiarato è quello di colpire le reti criminali che gestiscono la traversata di migliaia di migranti dalle coste francesi a quelle inglesi, ma anche di dare un segnale politico dopo il record assoluto di arrivi registrati nei primi sette mesi dell’anno, con oltre 25.000 persone entrate illegalmente nel Regno Unito via mare. Il piano prevede anche una stretta senza precedenti sui visti di studio, considerati uno dei principali canali d’ingresso sfruttati dai migranti per poi accedere al sistema d’asilo. Come riporta il Times, il governo punta a colpire le università che presentano un alto numero di visti respinti, pochi iscritti effettivi o una bassa percentuale di laureati. In questi casi, potranno essere introdotti limiti agli studenti internazionali immatricolabili e, nei casi più gravi, agli atenei potrà essere revocata la possibilità di sponsorizzare nuove richieste di visto. I controlli si concentreranno su cittadini provenienti da Nigeria, Pakistan e Sri Lanka, Paesi da cui arrivano molti studenti che, dopo essere entrati legalmente con un visto accademico, presentano poi domanda di asilo.Nonostante le fanfare di Starmer, le opposizioni non hanno esitato a criticare la mossa del governo. I conservatori hanno definito l’intervento come un «modesto rattoppo», peraltro «tardivo», con la leader dei Tories, Kemi Badenoch, che ha persino rispolverato il piano Ruanda. Ancor più duro è stato Nigel Farage, secondo cui questi 100 milioni di sterline sono «soldi dei contribuenti buttati», nonché un goffo tentativo dei laburisti di inseguire le politiche che lo stesso leader di Reform Uk promuove ormai da 20 anni: «È ironico», ha scritto Farage sul Daily Express, «che proprio coloro che mi accusavano di allarmismo oggi, in piena crisi, cerchino di imitarmi». In effetti, rimane da capire se questo nuovo piano di Starmer sarà in grado di arginare un fenomeno che, nel Regno Unito, è ormai diventato un’emergenza nazionale, con l’immigrazione di massa che ha finito per generare un clima sociale sempre più teso. Lo scorso weekend, infatti, si sono registrate nuove proteste anti migranti davanti agli alberghi che ospitano richiedenti asilo, con momenti di tensione sia a Islington, quartiere centrale di Londra, sia a Canary Wharf, dove centinaia di manifestanti hanno presidiato l’Hotel Britannia. Questa nuova ondata di rivolte popolari è partita alcune settimane fa da Epping, nell’Essex - dove un immigrato etiope ha violentato una ragazzina del posto - per poi propagarsi in tutto il Paese.