2025-04-15
L'Ue dirotta sul Corano i fondi per la tecnologia
Ursula von der Leyen (Ansa)
Quasi 10 milioni per dimostrare l’influenza del libro islamico su cultura e religioni europee. Studio affidato pure a un professore vicino ai Fratelli musulmani. Interrogazione: «Finanziata la riscrittura ideologica della storia».«Quasi 10 milioni di euro per “Il Corano europeo”, un progetto sostenuto da reti vicine ai Fratelli musulmani. La Commissione europea finanzia la riscrittura ideologica della nostra storia». Non le manda certo a dire Fabrice Leggeri, direttore di Frontex dal 2015 al 2022 e ora europarlamentare del Rassemblement national. Il progetto in questione - che per la precisione costa alle casse europee 9.842.534 euro - è «European Qur’an» (abbreviato EuQu) e domenica scorsa è finito in un paginone del Journal du Dimanche, che ha appunto attirato l’attenzione del politico francese. Si tratta di un episodio che merita di essere raccontato, perché è davvero esemplare di certe dinamiche malate in seno all’Ue.Sul sito del progetto, consultabile in inglese, francese e arabo, e il cui nome completo è «Il Corano europeo. Le Scritture islamiche nella cultura e nella religione europea 1150-1850 (EuQu)», leggiamo: «EuQu è un ambizioso progetto di ricerca di sei anni (2019-2025) che studia il modo in cui il Libro Sacro islamico sia radicato nella storia intellettuale, religiosa e culturale dell’Europa medievale e moderna. La nostra ricerca analizza come il Corano sia stato tradotto, interpretato, adattato e utilizzato da cristiani, ebrei europei, liberi pensatori, atei e musulmani europei, al fine di comprendere come il Libro Sacro abbia influenzato la cultura e la religione in Europa». Corposa e autorevole la rete di istituti coinvolti: «EuQu è un progetto Erc Synergy formato da un consorzio guidato dal Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo (Csic); dall’università di Napoli L’Orientale (Uno); dall’università di Copenaghen e dall’università di Nantes (Onu)». E poi arriviamo al nodo dei finanziamenti: «Il progetto ha ricevuto finanziamenti dal Consiglio europeo della ricerca (Erc) nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea». Cerchiamo di orientarci un attimo, perché nel dedalo di sigle ci si può perdere: il Consiglio europeo della ricerca è una struttura pubblica istituita dalla Commissione europea nel 2007. Horizon 2020 è un programma di finanziamento valido dal 2014 al 2020, creato sempre dalla Commissione. All’interno di Horizon 2020, la ricerca sul «Corano europeo» è stata finanziata sotto l’egida del progetto «Excellent science», la cui mission merita di essere menzionata. Sulla relativa pagina dei portali Ue leggiamo: «Una volta leader indiscussa, l’Europa è rimasta indietro nella corsa alla produzione della migliore scienza d’avanguardia e ha svolto un ruolo secondario rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda i principali progressi tecnologici del dopoguerra». Finalmente obbiettivi chiari, ambiziosi, degni di un’Europa che ambisca al rango di potenza globale. Tutto molto bello, fino a che non si scopre che il gap con gli Usa nella «scienza d’avanguardia» lo si vuole colmare con… una ricerca sulla centralità del Corano nella storia d’Europa.Tra i ricercatori principali figura anche un italiano: Roberto Tottoli, rettore dell’Orientale di Napoli, membro dell’Accademia nazionale dei Lincei e con un curriculum impressionante alle spalle. Ma è su un altro studioso che si sono appuntate le attenzioni dei cronisti che hanno sollevato il caso. Parliamo di John Tolan, professore di Storia medievale all’Università di Nantes. È su di lui e alcune sue presunte frequentazioni ambigue che il Journal du dimanche ha acceso i fari: «Nel 2019, è stato invitato a tenere una conferenza su “Il Profeta nel pensiero europeo” dall’Istituto europeo di scienze umane di Parigi, organismo la cui creazione è attribuita da diversi ricercatori - tra cui Lorenzo Vidino e Sergio Altuna, dell’università George Washington - ai Fratelli musulmani. Al tempo di questa conferenza, il decano dell’istituto era d’altronde il tunisino Ahmed Jaballah, discepolo del maître à penser dei Fratelli musulmani europei, Youssef Al Qaradawi». Ma non è un caso isolato: «Nel 2019, 2020 e 2022», continua il Jdd, «John Tolan ha anche partecipato a degli eventi organizzati dall’associazione Musulmans de France, definita dal ricercatore del Cnrs Haoues Seniguer come “testa di ponte dei neo Fratelli musulmani in Francia”». E ancora: «Nel 2024, il professore ha direttamente ricevuto gli onori dall’Union turco-islamique des affaires religieuses en France», vicina a Erdogan. Tolan, che insieme a Naima Afif e Jan Loop sta per far uscire un libro intitolato per l’appunto Le Coran européen, sembra avere un certo senso per i titoli a effetto. Qualche anno fa ha infatti pubblicato Mahomet l’européen, che in realtà è uno studio sull’immagine del Profeta nella cultura europea. In cui tuttavia lo studioso non ha potuto esimersi da considerazioni come questa: «In un contesto globalizzato, legato alla colonizzazione, alla decolonizzazione e all’immigrazione, le rappresentazioni negative che gli europei potevano avere dell’islam e del suo profeta sono state portate all’attenzione dei musulmani, cosa che è stata fonte di rancori, di proteste e di violenza, come ha illustrato lo scandalo sollevato dalle caricature di Maometto pubblicate nel Jyllands-Posten e in Charlie Hebdo». Se non è giustificazionismo, gli somiglia parecchio.È sulla scorta di questi particolari che Leggeri ha chiesto alla Commissione i criteri usati per il finanziamento, se sia accettabile sostenere anche solo indirettamente lavori legati ai Fratelli musulmani e le eventuali procedure di controllo o sospensione previste nel caso in cui si appurasse che il progetto è contrario ai valori Ue. La Commissione ha sei settimane di tempo per rispondere.Ora, intendiamoci: la libera ricerca storica è un bene prezioso e nessuno chiede la «cancellazione» di studi sgraditi. Ma una ricerca del genere deve proprio avere un contributo pubblico, che per giunta attinge a un budget pensato per farci vincere la competizione scientifica con gli Usa? E, se fondi pubblici hanno da esserci, davvero non si ritiene eccessiva la cifra di 9,8 milioni? Per non parlare dell’aspetto politico-simbolico della cosa: per quanta asetticità accademica si voglia mettere nell’iniziativa, è difficile non cogliere il segnale che si manda all’Europa e al mondo parlando di «Corano europeo». E poi c’è la questione delle presunte contiguità con i Fratelli musulmani. Non resta che attendere la risposta della Commissione.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.