
Donald Trump vuole un Iron Dome americano. A confermarlo è stato lo stesso candidato repubblicano durante un evento in Florida il giorno del suo compleanno.“Entro il prossimo mandato realizzeremo un grande Iron Dome sul nostro Paese”, ha dichiarato, per poi aggiungere: “È uno scudo di difesa antimissile e sarà tutto prodotto in America: posti di lavoro, posti di lavoro, posti di lavoro”. L’ex presidente ha inoltre ricordato il progetto di scudo spaziale, promosso da Ronald Reagan negli anni ’80. “Ma a quel tempo”, ha chiosato, “non avevamo la tecnologia. Ora la abbiamo”. Il candidato repubblicano ha proseguito, sostenendo che l’Iron Dome americano sarà una “grande opportunità per i giovani”. Non è la prima volta che Trump propone questo progetto. Ne aveva già parlato a gennaio, durante un evento elettorale in New Hampshire. “Costruirò una Iron Dome sul nostro Paese, uno scudo di difesa missilistico all'avanguardia prodotto negli Stati Uniti”, dichiarò in quell’occasione. “Lo facciamo per altri Paesi. Aiutiamo altri Paesi, lo costruiamo, non lo facciamo per noi stessi”, aggiunse. “Sapete, Reagan lo propose molti anni fa: Star Wars. Lo ha proposto molti, molti anni fa. Ma a quel tempo non esisteva la tecnologia”, proseguì, promettendo che gran parte del sistema verrebbe prodotto proprio in New Hampshire. È chiaro che questa proposta ha quattro obiettivi principali. Innanzitutto, Trump sta tendendo la mano all’industria della Difesa e, soprattutto, al Pentagono: quel Pentagono la cui burocrazia è ai ferri corti con Joe Biden a causa della disastrosa crisi afgana del 2021. L’ex presidente punta quindi a migliorare i rapporti con questa tipologia di apparati: non è forse un caso che stia anche rafforzando i rapporti con Elon Musk, il quale – tramite SpaceX – vanta a sua volta lucrosi contratti di appalto proprio con il Dipartimento della Difesa. In secondo luogo, Trump punta ad accattivarsi le simpatie dei colletti blu e dei giovani: è in tal senso che ha sottolineato come il progetto di un Iron Dome americano creerebbe numerosi posti di lavoro sul territorio statunitense. In terzo luogo, il candidato repubblicano sta cercando di collegare le esigenze dell’economia americana con quelle relative alla sicurezza nazionale. Uno dei punti chiave di una sua eventuale nuova presidenza sarebbe infatti quello di ripristinare la capacità di deterrenza di Washington nei confronti di Mosca e Pechino. Va da sé come, nelle intenzioni di Trump, l’iniziativa di un Iron Dome americano andrebbe esattamente in questa direzione. Infine, ma non meno importante, l’ex presidente vuole avvicinare la propria figura a quella di un mostro sacro del Partito repubblicano come Ronald Reagan. Si tratta di un’operazione con cui Trump punta a convincere quella minoranza di elettori del Gop che ancora non si fida completamente di lui. E', insomma, probabile che l'ex presidente renderà sempre più centrale questa proposta nel prosieguo della campagna elettorale.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)
Lo scienziato cattolico Howard Thomas Brady, ex sacerdote: «Con papa Francesco, ai ricercatori critici è stato vietato perfino di partecipare alle conferenze. La Chiesa non entri nel merito delle tesi: è lo stesso errore fatto con Galileo».
(Istock)
Dopo aver sconvolto l’Unione, Pechino taglia dal piano strategico i veicoli green. E punta su quantistica, bio-produzione e idrogeno.
Roberto Burioni (Ansa)
La virostar annuncia il suo trasloco su Substack, piattaforma a pagamento, per tenersi lontano dai «somari maleducati». Noi continueremo a «usarlo come sputacchiera».






