2021-03-27
Tridico s’inventa il reddito di clandestinità
Il capo dell'Inps propone di abbassare il requisito dei dieci anni di residenza necessari per avere il sussidio: dunque, soldi a qualsiasi irregolare che sbarchi in Italia. Con 6 miliardi di buco nel bilancio dell'ente, del quale si vanta di aver tagliato le spese. Sì, dello 0,14%.Dal reddito di cittadinanza al reddito di clandestinità. L'idea geniale esce dal cervello in fuga (dalla realtà) di Pasquale Tridico, presidente dell'Inps in cerca d'autore. Dopo qualche settimana di silenzio, infatti, Tridico (da oggi Tridicolo) ha pensato che fosse giunto il momento di ricordare a tutti che egli non solo esiste, ma vive e lotta contro di noi. Infatti la sua proposta è geniale: più reddito di cittadinanza per chi non ha la cittadinanza. E nemmeno la residenza. E dunque, immaginiamo, anche a clandestini, irregolari, abusivi, immigrati appena sbarcati, parenti e amici. Ma sicuro: avanti, c'è reddito. Che problema c'è? Tanto pagano gli italiani che da una vita versano contributi all'Inps per una pensione sempre più misera e sempre più lontana. E che non vedono l'ora di regalare i loro soldi al primo tunisino di passaggio. O a qualche nigeriano, regolarmente clandestino. Già in base alla legge in vigore, per altro, gli immigrati hanno già diritto al reddito di cittadinanza anche se non sono cittadini, a patto però che risiedano da dieci anni in Italia. Un requisito, questo, che a Tridico sembra «eccessivo». E perciò da abbattere seduta stante, in modo da aprire le floride (si fa per dire) casse dell'istituto di previdenza all'assalto di tutti coloro che sbarcano sulle nostre coste. Una spesa notevole, si capisce. Ma evidentemente il presidente dell'Inps pensa di potersela permettere, dal momento che nella medesima intervista alla Stampa in cui lancia la proposta rivoluzionaria del reddito di cittadinanza ai clandestini, si vanta anche orgogliosamente dei risultati di bilancio dell'ente da lui presieduto: un buco di 6 miliardi di euro. Non male no? Però ha ridotto le spese, dice. «Dello 0,14%». Zerovirgolaquattordici. Proprio così. Roba di cui andare orgogliosi. Un po' come uno che pesa 150 chili e si vanta saltando sulla bilancia: «Ho perso un etto!». Tridico, già noto come Triplico per essersi triplicato lo stipendio questa primavera mentre non riusciva a pagare la cassa integrazione agli italiani lasciati a casa dal lockdown, dice che la sua è una «valutazione tecnica» perché le «riflessioni politiche» non toccano a lui che si occupa di «sistemi economici comparati». E anche in questo mostra tutto il suo genio: camuffare una proposta simile da «valutazione tecnica» sapendo di scatenare la bufera politica, la dice lunga su come quest'uomo usi una delle cose più care agli italiani (cioè i soldi messi da parte per garantirsi una vecchiaia il più possibile serena) per giochetti di potere e messaggi trasversali. Per tutto il giorno retroscenisti e aruspici dei palazzi si sono interrogati l'un l'altro sulle ragioni misteriose di questa folle uscita: perché l'ha detto? A chi l'ha detto? A noi basta che l'abbia detto. Sarebbe già motivo sufficiente per accompagnarlo fuori dalla porta. In modo che i discorsi sul reddito di clandestinità li possa fare nel luogo più adeguato ad essi. E cioè sulla panchina dei giardinetti pubblici.Siamo sicuri che in quell'amabile consesso troverà qualcuno disposto a spiegargli, in modo più o meno educato, che già il reddito di cittadinanza, così come è stato concepito e realizzato non solleva gli entusiasmi dei più, perché non aiuta chi è momentaneamente in difficoltà a trovare un lavoro ma incentiva il fancazzismo parassitario. E che dunque forse sarebbe il caso di restringere le maglie, per evitare che troppi furbetti s'infilino in mezzo ai veri bisognosi. Ma se poi proprio bisogna pensare di correre in soccorso a qualcuno, in un momento di difficoltà, ecco, forse sarebbe meglio correre in supporto ai milioni di cittadini (italiani regolari e stranieri regolari) caduti regolarmente in povertà. Perché dare il reddito di cittadinanza a chi ha la cittadinanza può anche essere sensato se lo si fa nel modo giusto. Ma dare il reddito di cittadinanza ai clandestini è una follia totale, come per l'appunto potrebbero spiegare bene sulla panchina dei giardinetti, dove speriamo Tridicolo si troverà presto a illustrare i suoi geniali progetti.Tutta la sua gestione dell'Inps, del resto, non è stata particolarmente brillante. Lo sappiamo: i ritardi nei pagamenti della cassa integrazione, il crash del sistema informatico con seguenti ridicole accuse agli hacker, lo stipendio triplicato sulla faccia degli italiani in difficoltà, il bilancio che ha più buchi di un groviera. Che cosa mancava ancora? Ah, ecco: la stupidaggine di stagione. Maledetta primavera. E così l'ha tirata fuori dal cilindro (la stupidaggine, non la primavera). E immaginiamo la gioia di chi ha lavorato una vita, pagando regolarmente i contributi, nel sentirsi dire che i suoi soldi servono a pagare non già la sospirata pensione (perché se uno va in pensione con quota 100 ormai viene trattato come un ladro), ma il reddito di cittadinanza a un clandestino. Siamo convinti che costui manderà all'Inps un pensiero non proprio grato. Per quanto ci riguarda, non sappiamo se davvero Tridicolo sia un esperto nella comparazione dei sistemi economici, come sostiene orgogliosamente. Ma di certo nella comparazione delle scemenze, non ha pari. Vince sempre lui.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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