Attutita l'impennata del 40% che doveva scattare il 1° ottobre: Iva sul gas dimezzata e zero oneri per l'elettricità fino al 2022.
Attutita l'impennata del 40% che doveva scattare il 1° ottobre: Iva sul gas dimezzata e zero oneri per l'elettricità fino al 2022.L'intervento del governo non scongiura del tutto l'aumento delle bollette. Secondo esperti del settore energetico gli italiani si troveranno infatti a ottobre un rincaro di circa l'11% sul prezzo dell'energia. Percentuale che sarebbe potuta arrivare al 40% nel caso in cui il governo non fosse intervenuto. D'altra parte l'esecutivo ha confermato, nel dl approvato ieri dal Consiglio dei ministri, come il suo obiettivo sia quello di «contenere (e non annullare, ndr) gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, confermando per il quarto trimestre dell'anno 2021». E dunque, all'interno del testo approvato ieri dal cdm sono previste tre macro misure di intervento. La prima riguarda l'annullamento per il quarto trimestre 2021 (ottobre-dicembre) delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle bollette delle utenze domestiche e non in bassa tensione (potenza disponibile fino a 16,5 kW). I costi di questa misura sono compensati parzialmente tramite l'uso di 700 milioni di euro provenienti dalle aste delle quote di emissione di anidride carbonica. E in secondo luogo, trasferendo alla Cassa per i servizi energetici e ambientali, entro il 15 dicembre 2021, 1,3 miliardi di euro.La seconda misura decisa ieri nel Consiglio dei ministri riguarda invece l'abbassamento dell'Iva al 5% per il settore del gas naturale. E dunque nel dl si legge come le «somministrazioni di gas metano usato per combustione per gli usi civili e industriali contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021, sono assoggettate all'aliquota Iva del 5%». Nel caso in cui le somministrazioni, riferite ai mesi presi in considerazione dal decreto, siano contabilizzate sulla base di consumi stimati, l'Iva del 5% «si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021», specifica il documento. Per far fronte a questa misura vengono trasferiti 480 milioni di euro alla Cassa per i servizi energetici e ambientali sempre entro il 15 dicembre. La terza disposizione riguarda invece i più fragili. E dunque è stata prevista una revisione delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche e del gas per i clienti domestici che sono in gravi condizioni di salute o che sono economicamente svantaggiati. L'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, si legge nel testo del dl, al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il quarto trimestre 2021, dovrà dunque rivedere le agevolazioni concesse fino a oggi. La misura viene compensata con 450 milioni di euro da trasferire alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 dicembre 2021. Stando dunque al testo uscito dal Consiglio dei ministri ieri, il governo agirà per cercare di calmierare l'aumento del prezzo in bolletta fino al 31 dicembre 2021. Per i mesi a seguire non è ancora stato deciso nulla. E questa mancanza è stata sottolineata da Confcommercio: «L'intervento del governo non è però ancora sufficiente a risolvere in maniera duratura e strutturale i nodi che attanagliano il nostro sistema energetico. Occorre risolvere i limiti dell'attuale configurazione del sistema di prelievo che, ancora oggi, pone a carico degli utenti finali il costo degli oneri generali di sistema, ovvero degli incentivi economici alla produzione da fonti rinnovabili, alla cogenerazione, alle industrie energivore e i costi fissi connessi, tra l'altro, allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse. Tali oneri ammontano a circa 15 miliardi di euro annui cui dovranno aggiungersi, da gennaio 2022, ulteriori 2 miliardi di euro (capacity market) necessari per assicurare la sicurezza e la stabilità del sistema energetico». E Assoutenti rincara la dose sottolineando come «il governo doveva e poteva fare di più, anche in considerazione dell'andamento dei prezzi delle materie prime che produrrà nel 2022 nuovi rialzi sul fronte delle tariffe energetiche», conclude il comunicato.Secondo esperti del settore energia, l'intervento del governo non si concluderà però con questa decisione. Sarebbe infatti previsto un secondo step, che ruoterebbe, un'altra volta, attorno agli oneri generali di sistema. Questa volta però in maniera definiva. Si pensa quindi che l'esecutivo potrebbe decidere di inserire una volta per tutte queste voci all'interno della fiscalità generale. Potrebbe dunque accadere che a partire dal 2022 il peso degli oneri generali passerà dal mondo energia all'interno di quello fiscale. E come risultato finale si avrebbero bollette più «leggere» , compensate però da spese fiscali più pensanti.
La gentrificazione - cioè l’esproprio degli spazi identitari, relazionali e storici - quelli che Marc Augé ci consegna come i luoghi in opposizione ai non luoghi ha fatto sì che i ristoranti assumano sempre di più desolatamente le sembianze dello spaccio di calorie non obbedendo più a quella cucina urbana che è stata grandissima anche nelle case borghesi dall’Artusi in avanti.
Il miliardario cambia idea, niente catastrofe climatica. Apre il circo della COP30. Cina, sale il prezzo del carbone. Russia e Turchia in trattativa sul gas.
Allarme Coldiretti: «Il porto di Rotterdam è un colabrodo, il 97% dei prodotti non subisce esami». Il ministro incalza Bruxelles.
In ballo ci sono malcontati 700 miliardi di euro, quasi un terzo del Pil generato dall’agroalimentare, oltre che la salute, eppure l’Europa non protegge i campi. Perciò l’Italia si candida a sentinella della qualità e della salubrità delle merci che arrivano dall’estero. Francesco Lollobrigida annuncia: «Chiederemo che venga assegnata all’Italia l’autorità doganale europea». È la risposta all’allarme lanciato dalla Codiretti nella sua tre giorni di Bologna. Ha ammonito il presidente Ettore Prandini: «Con 97 prodotti alimentari stranieri su 100 che entrano nell’Ue senza alcun controllo, approfittando di porti “colabrodo” come Rotterdam, serve un sistema realmente efficace di controlli alle frontiere per tutelare la salute dei cittadini e difendere le imprese agroalimentari dalla concorrenza sleale che mette a rischio i nostri record».
Sigfrido Ranucci (Ansa)
Ennesimo scontro tra la trasmissione Rai e l’Autorità, che dice: «Inchiesta errata sugli Smart glasses, il servizio non vada in onda». La replica: «È danno erariale».
Non si ferma lo scontro tra Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci e il Garante della privacy. Anche questa settimana, alla vigilia della puntata di stasera, l’Autorità di controllo ha chiesto alla Rai lo stop alla messa in onda di un servizio sulle attività del Garante. Report ha infatti pubblicato sui social una clip con l’anticipazione di un’inchiesta sull’istruttoria portata avanti dal Garante della privacy nei confronti di Meta, relativa agli Smart glass, gli occhiali da sole che incorporano due obiettivi in grado di scattare foto e registrare filmati. Il servizio di Report punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio dell’Autorità Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia, «prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni».





