2025-06-03
Si tratta sullo scambio di prigionieri ma nei negoziati è stallo sulla tregua
Al centro, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, presiede il secondo giro di colloqui di pace tra Ucraina e Russia. Ai lati, i delegati dei due Paesi (Ansa)
Le delegazioni di Kiev e Mosca hanno raggiunto un accordo per la consegna reciproca di mille soldati. Rustem Umerov chiede un cessate il fuoco di 30 giorni, il Cremlino vuole come contropartita il ritiro da quattro regioni.Il secondo round di negoziati tra Russia e Ucraina di ieri a Istanbul, durato appena un’ora, considerata la complessità della situazione, ha prodotto qualche buon risultato. È vero che la Russia ha rifiutato la proposta ucraina di una tregua di 30 giorni e di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, ma è vero pure che le parti si sono accordate su uno scambio di prigionieri il cui valore, in questo momento, è certamente significativo. La delegazione di Kiev, guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, e quella russa, con a capo il consigliere di Putin, Vladimir Medinsky, hanno infatti raggiunto un accordo per il più grande scambio di prigionieri dall’inizio della guerra. «Abbiamo concordato il più grande scambio di prigionieri mai avvenuto. I giovani soldati sotto i 25 anni», ha detto Medinsky, «saranno scambiati secondo la stessa formula, tutti per tutti. Allo stesso tempo, la quantità totale dello scambio non sarà inferiore a mille persone per ciascuna parte. Non meno di mille. Forse saranno di più. Queste cifre sono in fase di definizione. Abbiamo concordato che saranno istituite commissioni mediche permanenti, sulla base delle cui conclusioni le parti, senza attendere grandi decisioni politiche, formeranno le liste per lo scambio dei combattenti feriti in modo grave». «La delegazione russa», ha sottolineato Medinsky, «è soddisfatta dell’esito del secondo round di colloqui con l’Ucraina». Nel caso in cui il numero di prigionieri con le caratteristiche indicate negli scambi sia diverso tra russi e ucraini, è probabile che la parità sia raggiunta comunque aggiungendo, da una parte o dall’altra, soldati di età più avanzata. Saranno scambiati anche i soldati più anziani malati e feriti. Kiev e Mosca si restituiranno a vicenda anche 6.000 corpi di vittime. «Le delegazioni russo-ucraine», ha commentato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, «si sono incontrate oggi (ieri, ndr) a Istanbul. È stato un incontro eccellente. Dopo lo scambio di mille prigionieri di due settimane fa un’altra importante intesa è stata raggiunta. Lo scambio di prigionieri riguarda più di mille persone. Oltre a questo scambio di prigionieri, esiste un accordo tra Russia e Ucraina per lo scambio di corpi. Anche queste cifre sono molto elevate. Il mio desiderio, per porre fine a questa guerra, è riunire in Turchia Zelensky, Putin e Trump». E in serata è arrivata l’apertura del presidente americano: Trump è pronto a recarsi in Turchia per incontrare Putin e Zelensky. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt spiegando che «'il presidente ha detto di essere aperto alla proposta, se si arriverà a questo, ma vuole che entrambi i leader e entrambe le parti siedano insieme al tavolo delle trattative». I russi hanno anche consegnato agli ucraini il memorandum con le proposte di Mosca, diviso in due parti: «La prima parte», ha spiegato ancora Medinsky, «riguarda le modalità per arrivare a una vera pace a lungo termine, e la seconda riguarda i passi da intraprendere perché sia possibile un cessate il fuoco a tutti gli effetti. Nella seconda parte ci sono anche delle varianti». La Russia ha proposto un cessate il fuoco di 2 o 3 giorni, solo in alcune zone, e ha respinto l’accusa di aver deportato bambini, dopo aver ricevuto ricevuto da Kiev una lista di 339 nomi di minori da riportare in Ucraina. «Questi bambini», ha detto Medinsky, «non sono stati rapiti da nessuno. Ci sono bambini salvati dai nostri soldati a costo della loro vita e se i genitori si presentano li riportiamo indietro». La proposta ufficiale dell’Ucraina, a quanto riporta il Kyiv Independent citato da La Presse, contiene la possibilità che alcune delle sanzioni contro la Russia possano essere revocate in seguito a un potenziale cessate il fuoco completo, ma verrebbero rinnovate in caso di violazione dell’accordo di cessate il fuoco. L’Ucraina non rinuncia alla volontà di aderire all’Ue e alla Nato, chiede che i beni russi congelati siano utilizzati per ricostruire l’Ucraina e pagare le riparazioni, si legge nel documento. Dall’altro lato, i russi chiedono, in cambio del cessate il fuoco, la revoca delle sazioni contro Mosca, la rinuncia reciproca ai danni di guerra, lo stop alla legge marziale in Ucraina, il ritiro di Kiev dalle quattro regioni del paese, Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson, controllate in parte da Mosca. Le truppe di Kiev dovranno ritirarsi da tutte queste regioni, come pre-condizione per un cessate il fuoco di 30 giorni. Inoltre, secondo il memorandum consegnato alla delegazione di Kiev, l’Ucraina non dovrà aderire «ad alleanze militari», dunque la Nato, ed esclude la presenza di truppe o basi straniere sul territorio ucraino. La pace, però, potrà essere firmata solo dopo le elezioni a Kiev. Il vice ministro degli Esteri ucraino, Sergiy Kyslytsya, ha incontrato, prima dei colloqui, funzionari di Italia, Germania e Gran Bretagna. «Le parti», ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Heorhii Tykhyi, «hanno coordinato le posizioni in vista dell’incontro tra le delegazioni ucraina e russa». Per l’Italia, presente il consigliere diplomatico aggiunto del presidente del Consiglio, Pietro Sferra Carini. L’Ucraina ha proposto un nuovo ciclo di colloqui a fine giugno.
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