2024-12-25
Transizione green: l'Ue raddoppia le bollette, Cina e India regine del carbone
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Mentre l’Europa si preoccupa di come decarbonizzare la sua rete elettrica e l’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell'energia ci racconta le sue analisi sulla sicurezza dell’approvvigionamento, il resto del mondo continua a fare shopping al mercato del carbone.Ah, l'Europa! Il continente che ha deciso di fare la voce grossa nella lotta contro il cambiamento climatico, ma che, come spesso accade, tende ad astrarsi dalla realtà. Mentre l’Agenzia europea per la cooperazione dei regolatori dell'energia (Acer) ci racconta delle sue magnifiche analisi sul futuro delle infrastrutture elettriche e sulla sicurezza dell’approvvigionamento, il resto del mondo - in particolare Cina, India e Russia - continua a fare shopping al mercato del carbone. E mentre l’Europa si preoccupa di come decarbonizzare la sua rete elettrica, questi Paesi stanno producendo carbone come se il futuro del pianeta dipendesse da una bella grigliata. Ma andiamo con ordine.L’Acer sempre così propositiva, ci tiene a ricordarci che se non acceleriamo lo sviluppo delle infrastrutture elettriche, potremmo essere costretti a fare i conti con un futuro fatto di blackout e difficoltà nelle forniture. Volendo calcare la mano, però, finisce per disegnare un orizzonte che potrebbe farci rimpiangere le vecchie candele. Avverte che il costo delle infrastrutture già in forte crescita potrebbe continuare a salire del 20-40% entro il 2030. E se pensavate che l'aumento dei costi fosse finito lì, Acer ci fa sapere che entro il 2050 le bollette potrebbero raddoppiare, rendendo l’elettricità un lusso da fare invidia ai paperoni. Ma siamo proprio convinti che questo futuro fatto di ambiente e povertà sia quello che vogliamo?Il carbone non si spegne mai. Non deve stupire se fuori dall'Europa, c'è chi non ha nemmeno considerato l'idea di ridurre la propria dipendenza dal carbone. La regione di Kuzbass, cuore pulsante del settore carbonifero russo, non conosce crisi, con ben 97.000 persone che si occupano della sua estrazione. L'Europa? Beh, a quanto pare non è nel loro radar.Ma non temiamo, c’è sempre la Cina. A novembre la produzione ha toccato un nuovo record, con 427,98 milioni di tonnellate. In inverno serve più energia termica. Naturalmente, questo approccio non sembra proprio allineato con gli obiettivi di decarbonizzazione dell'Europa. E, se pensavate che l’India fosse più avanti nel piano per un futuro verde, vi sbagliavate di grosso. Il governo indiano ha annunciato 45 nuovi progetti estrattivi di carbone nei prossimi cinque anni, perché, si sa, la domanda di energia è in costante crescita e non c'è niente come un po' di buon vecchio carbone per soddisfarla. L’Europa, nel frattempo, fa piani per il Green Deal e si preoccupa dei meccanismi di trasmissione e controllo che renderanno la bolletta sempre pià costosa.In un contesto del genere, è affascinante vedere come l'Europa continui a sforzarsi di essere il faro della transizione energetica mentre il resto del mondo tiene le luci accese grazie al carbone. L'Acer si impegna a monitorare i costi delle infrastrutture e a suggerire modi per aumentarne l’efficienza, ma nonostante tutti gli sforzi, la realtà è un’altra: il passaggio green costa troppo e i riflessi si vedranno in bolletta pesando sulle famiglie e la competitività del sistema industriale. Mentre l'Europa si preoccupa ridurre i costi delle reti e di accelerare la costruzione di nuove infrastrutture, Paesi come la Cina e l'India danno il via libera a una corsa al carbone che li renderà probabilmente un po’ più sporchi ma certamente più competitivi