2024-01-11
Isabella Tovaglieri: «Bruxelles ha buttato 430 milioni per affossare i biocarburanti»
Isabella Tovaglieri (Imagoeconomica)
La deputata leghista: «Interrogazione su alert della Corte dei conti. Italia penalizzata».La Corte dei conti europea ha acceso un faro sulla mancata strategia dell’Ue nello sviluppo dei biocarburanti. Nel periodo 2014-2020, spiega una relazione dei magistrati contabili, sono stati spesi 430 milioni di euro dall’Europa senza una reale mappa per lo sviluppo di una tecnologia che salverebbe posti di lavoro in Italia e in tutto il Vecchio continente. La Verità ne ha parlato con l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri che ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue proprio sul tema dei biocarburanti.Perché ha deciso di presentare l’interrogazione sui biocarburanti?«L’obiettivo è, come sempre, quello di accendere i riflettori su un tema essenziale, visto che i target europei ci impongono una decarbonizzazione. L’importante è capire quale sia la strategia vincente per fare in modo di raggiungere gli obiettivi e allo stesso tempo garantire la competitività delle nostre aziende. Noi siamo assolutamente contrari all’elettrificazione come unico strumento per raggiungere la decarbonizzazione, l’elettrificazione è una delle possibilità, ma non può essere l’unica. La Commissione europea aveva indicato come obiettivo da raggiungere anche la sovranità energetica e quindi noi dobbiamo andare nella direzione di decarbonizzare sulla base delle tecnologie disponibili. Non può essere positivo se, invece, continuiamo a indirizzarci verso tecnologie di cui non disponiamo né in termini di gestione, né in termini di materie prime. Penso appunto alle batterie elettriche che sono appannaggio della Cina». Quindi cosa dobbiamo fare?«Nel 2000 la Commissione europea aveva individuato i biocarburanti come uno strumento chiave per la decarbonizzazione e quindi aveva tracciato la linea invitando gli Stati membri a sviluppare questa tecnologia all’interno del proprio Paese. Poi mi ritrovo questa relazione della Corte dei conti che dice che la strategia è totalmente opaca, che si è cambiato rotta un sacco di volte e che il budget stanziato per seguire lo sviluppo di questa tecnologia è assolutamente insufficiente. Quindi 430 milioni sono pochi se si considera che si deve sviluppare una tecnologia del futuro in tutta Europa, ma sono comunque tantissimi se questi soldi non sono serviti a nulla. Va ricordato che l’Italia è l’unico Paese che in realtà ha raggiunto gli obiettivi sui biocarburanti. Quello che ha investito di più, grazie anche alla presenza di Eni. Ovviamente questa tecnologia deve essere incentivata perché i biocarburanti costano di più dei combustibili fossili». Secondo lei, dunque, perché c’è tutta questa ideologia sull’elettrico senza vagliare altre forme di carburanti?«C’è veramente una ideologia miope che non riesce a guardare più in là del proprio naso. Chi viene più penalizzato da questo atteggiamento è di certo l’Italia nell’immediato, ma a livello europeo siamo tutti danneggiati. In generale, i due Paesi sotto scacco dell’elettrificazione sono i maggiori produttori di auto termiche come Italia e Germania. Solo che Berlino ha le case automobilistiche a cui non importa troppo passare da una catena di produzione all’altra. In Italia invece c’è il vero problema: tutta la filiera a monte che produce componentistica per le case automobilistiche e che dovrà riconvertirsi».Il gruppo Transport & Environment ha ricordato che la Cina potrebbe acquistare una nuova supremazia commerciale per quanto riguarda l’uso dell’olio esausto per i biocarburanti e che questo potrebbe anche aumentarne il rischio di frode. È d’accordo?«La Cina è un Paese enorme che sviluppa moltissime cose, ma se devo pensare a qual è il rischio più grave oggi in Europa è quello legato alle materie prime per produrre le batterie. Queste commodity sono tutte detenute dalla Cina. Per quanto riguarda il tema dei biocarburanti, ci potrà essere anche lì il problema che li producano all’estero e che vi sia un alto rischio di frode. È un fatto però che in Italia siamo i più avanti a livello europeo nello sviluppo di questa tecnologia e soprattutto abbiamo l’Eni, che è al lavoro su questo. Quante case automobilistiche italiane, invece, producono auto elettriche?».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.