2023-03-21
Torna «Felicissima sera» in versione «All inclusive»
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«Felicissima sera» (Mediaset)
Lo show-evento con Pio e Amedeo che su Canale 5, nel 2021, ha avuto una media di quattro milioni di telespettatori per uno share complessivo del 21,2%, ha deciso di allargarsi, nel titolo innanzitutto: saranno tre le puntate in onda dalla prima serata di venerdì 24 marzo.Due anni fa, un solo elemento ha saputo sovrastare il successo – clamoroso – di Felicissima sera: la polemica, trita, che una parte di pubblico e critica ha voluto riservare alla comicità di Pio e Amedeo. Allora, il duo è stato tacciato di ogni fobia possibile. Omofobici, transfobici, poco inclini ad ammettere la diversità. Tanto orribili da meritare la censura. O, quantomeno, un richiamo ufficiale. Cose, accuse sfociate, quest’anno, in due parole, un sottotitolo ad indicare una volontà inderogabile: «All inclusive». Felicissima sera, lo show-evento che su Canale 5, nel 2021, ha avuto una media di quattro milioni di telespettatori per uno share complessivo del 21,2%, ha deciso di allargarsi, nel titolo innanzitutto. Non sarà più solo Felicissima sera. Sarà, saranno le tre puntate in onda dalla prima serata di venerdì 24 marzo, Felicissima sera – All inclusive. «È uno spettacolo molto inclusivo. (…) Per evitare critiche, questa volta ci siamo assicurati che tutte le minoranze fossero rappresentate. Per esempio, abbiamo anche un ballerino sovrappeso che non sa ballare, ma pazienza. E noi due forniamo la quota obbligatoria di meridionali. (…) Insomma, scherziamo un po’ su questa mania del “rappresentare tutti”. Che poi non basterebbe dire che siamo tutti meravigliosamente diversi?», si sono chiesti Pio e Amedeo in un’intervista rilasciata a TelePiù, demistificando ancora una volta il grande male che affligge l’intrattenimento odierno: il politicamente corretto, l’obbligo di spuntare delle caselle, di rientrare in certe e riconoscibili forme di pensiero. Dentro categorie che la prima edizione dello show ha messo alla berlina. Il monologo, allora, è durato una ventina di minuti. «Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua, nella testa», ha cominciato il duo. «Fin quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono, con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resterà un’unica soluzione: l'autoironia». Applicata, ca va sans dire, agli stereotipi cari al politicamente corretto: ebrei, omosessuali, donne, meridionali. Pio e Amedeo, con la prima edizione di Felicissima sera, hanno destrutturato tutto. Hanno riso e cercato di far ridere. Ma il monologo, una parentesi inserita tra sketch comici e ospitate illustri, gli è valso critiche amare. Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti Lgbt+, quel monologo lo ha liquidato come un «pessimo esempio di comicità che banalizza la discriminazione». Alcuni personaggi noti dello spettacolo si sono detti sdegnati. Una parte di pubblico è insorta via Twitter. E Pio e Amedeo sono stati costretti ad un secondo intervento, una riflessione affidata a Instagram. «La più grande sciocchezza che abbiamo sentito volete sapere quale pensiamo sia? Che bisogna appartenere ad una comunità per capirne le debolezze, che bisogna aver sofferto per capire. Ma noi stiamo parlando di affrontare un problema che non riguarda la "comunità", bensì chi la denigra, la offende e la osteggia. Sono i cretini il problema, non la comunità. Per risolvere il problema non bisogna essere della "comunità" ma conoscerne gli "aguzzini", gli ignoranti intorno», hanno scritto online, affrontando di petto una questione spinosa. La stessa di cui hanno parlato, seppur fra le righe, presentando la nuova stagione dello show, tre puntate costruite con uno schema identico a quelle che le hanno precedute. Felicissima sera – All inclusive, con Elisa, Zucchero e Gigi D’Alessio ospiti musicali della puntata d’esordio, non cambierà la propria struttura. I monologhi ci saranno ancora, cadenzati da sketch, da musica ed esibizioni, da momenti condivisi con altri volti televisivi (Silvia Toffanin, Michelle Hunziker e Giovanna Civitello per l’episodio uno).
Mario Venditti. Nel riquadro da sinistra: Maurizio Pappalardo, Silvio Sapone e Antonio Scoppetta (Ansa)
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(Totaleu)
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