2021-05-13
Torna al galoppo l’inflazione. Guida per far fruttare al meglio i vostri risparmi
Dopo il Covid i prezzi salgono e le banche centrali si preparano a chiudere i rubinetti. Arca sgr: «Il dollaro debole supporta il flusso di capitali verso Stati in via di sviluppo»Lo speciale contiene quattro articoliLa digitalizzazione che negli anni ha caratterizzato i mercati finanziari ha permesso di investire somme anche importanti con un clic. Questa però è una vera e propria arma a doppio taglio per i risparmiatori: se da un lato ha permesso a molti di investire i propri soldi con profitto, è anche vero che in molti si sono scottati perdendo i guadagni di una vita. Inoltre, il fenomeno ha portato all'apertura di una moltitudine di piattaforme web in grado di proporre investimenti succulenti avvicinando la finanza più alla roulette russa che non a un modo per far crescere il proprio gruzzolo. Non è un caso, del resto, se da quando ne ha facoltà - dal luglio 2019 - la Consob ha già chiuso in Italia 436 piattaforme di trading abusive e nel 2018 ha introdotto la Mifid2, l'insieme di norme che regolano la trasparenza in materia di risparmio gestito e adeguano il profilo di rischio dei risparmiatori ai loro investimenti.D'altro canto, va sottolineato che quello della digitalizzazione della finanza è un processo inarrestabile a cui tutti i più grandi gruppi finanziari stanno guardando. Basti pensare che Poste italiane nei prossimi quattro anni investirà 3,1 miliardi e il 67% di questi serviranno a digitalizzare un colosso che possiede 570 miliardi di risparmi degli italiani. A dirlo è stato di recente l'amministratore delegato del gruppo Matteo Del Fante parlando del piano industriale del gruppo chiamato 2024 Sustain&Innovate. Le previsioni degli esperti sugli Stati Uniti, la prima economia mondiale, spiccano su quelle di tutti gli altri Paesi avanzati. Lo Zio Sam dovrebbe raggiungere l'immunità di gregge nel terzo trimestre 2021. Presto buona parte dei risparmi accumulati dai cittadini durante la pandemia (pari a quasi 1.800 miliardi di dollari) potrebbe rientrare in circolo determinando un aumento della domanda. Ma anche altrove si vedono i primi segni di ripresa. L'Eurozona è in recupero. I Paesi emergenti e il Giappone sono ancora sopraffatti dalla pandemia, mentre la Cina sembra già ai massimi livelli di crescita. Anche negli Usa è solo questione di tempo prima che la Federal reserve dia inizio al cosiddetto «tapering», cioè alla riduzione delle iniezioni di liquidità. Anche la Banca centrale europea vorrebbe intervenire con una mossa simile, ma al momento preferisce mantenere la prudenza. Come muoversi dunque?Secondo gli esperti di Allianz global investors, il mercato azionario americano presenta valutazioni più elevate e in alcuni segmenti decisamente eccessive. Le valutazioni scontano già in larga misura le attese positive, anche se occorre operare una distinzione a livello di area geografica. Tuttavia, l'insieme dei mercati azionari globali non mostra ancora segni inequivocabili della formazione di una bolla. Alla luce dell'aumento delle valutazioni, si dovrebbero privilegiare le azioni non statunitensi. Si tenga conto anche che gli investitori si stanno preparando sempre più a un aumento dell'inflazione, soprattutto a una maggiore instabilità dei tassi inflazionistici.Nonostante una progressiva riduzione della liquidità da parte delle Banche centrali, negli ultimi mesi i mercati monetari hanno iniziato a scontare un minor sostegno da parte delle autorità negli Usa e nei Paesi emergenti alla luce del rincaro delle materie prime, del rialzo dell'inflazione interna e delle migliori prospettive economiche. Alcune Banche centrali hanno già alzato i tassi, ad esempio in Brasile, Russia e Turchia. In Europa la Bce per ora non si è espressa.Al momento, quindi, gli spread dei titoli governativi dei Paesi periferici dell'area euro rispetto ai bund sono stabili e non si prevedono grandi cambiamenti a breve. Al contrario, l'avvicinarsi del tapering e l'aumento delle attese inflazionistiche potrebbero determinare un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti Usa. Quanto alle obbligazioni societarie, in tutto il mondo si registrano ampi volumi di nuove emissioni.La fine del 2020 ha visto le asset class legate ai Paesi emergenti in grande spolvero. I fattori positivi potrebbero continuare anche nella prima parte del 2021. D'altronde, gli ingenti stimoli varati dalle Banche centrali dei Paesi sviluppati hanno sostenuto anche le aree emergenti.«Alla fine, la politica monetaria della Fed che promette di mantenere i tassi reali bassi per un lungo periodo garantisce un dollaro debole, supporta il flusso di capitali verso le economie e le asset class dei Paesi emergenti», spiegano gli esperti di Arca sgr. «Gli investitori continuano a cercare rendimenti più attraenti rispetto a quelli offerti nei Paesi avanzati. Le opportunità migliori nei bond in valuta forte si trovano ancora nel settore high yield (ad alto rendimento), nei Paesi esposti alla ripresa ciclica, anche delle materie prime e che sono in grado di correggere rapidamente i deficit fiscali imposti dal Covid». Le valute emergenti potranno infine recuperare terreno contro l'euro se si confermerà lo scenario di ripresa ciclica e relativa stabilità del cambio dollaro-euro. Per chi non vuole investire direttamente in azioni od obbligazioni e non ama provare il brivido offerto dai mercati emergenti, ci sono sempre i fondi comuni di investimento. Si tratta di soluzioni molto amate dagli italiani. Solo a marzo, come spiega Assogestioni, i fondi aperti hanno raccolto 7,5 miliardi su un totale di 8,9 miliardi, segnando il miglior mese da giugno 2017.la raccolta Anche in questo caso i risparmiatori si sono sentiti particolarmente propensi a rischiare. Tra i fondi più sottoscritti nel terzo mese dell'anno ci sono quelli azionari (+2,9 miliardi), seguiti dai bilanciati (+1,8 miliardi) e dagli obbligazionari (+1,3 miliardi). Una tendenza riscontrabile in simili proporzioni anche da inizio anno, con la raccolta netta sui fondi azionari che si avvicina agli 8,5 miliardi. Gli asset investiti in fondi aperti e chiusi salgono così complessivamente a 1.230 miliardi e aggiornano il proprio massimo assoluto.