2023-03-11
Tommaso Foti: «Governo pronto a costituirsi parte civile»
Il deputato di Fdi: «Se le indagini di Bergamo sfoceranno in un processo lo Stato sarà presente, non solo al banco degli imputati. La commissione d’inchiesta partirà entro giugno. L’ostruzionismo della sinistra sarebbe una mancanza di rispetto per le vittime».«Guardare avanti senza voltarsi significa dimenticare. Non lo permetteremo». È determinato Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, uno dei promotori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid. E lo diventa ancora di più dopo la raffica di rivelazioni dell’inchiesta di Bergamo, dopo gli ordini del ministro Roberto Speranza agli scienziati, dopo frasi come «Fare adesso i tamponi è la cazzata del secolo» (Ranieri Guerra) e «Ognuno va per conto suo» (Silvio Brusaferro). E ancora dopo il tentativo politico-mediatico di confondere gli italiani sbandierando come nuova l’archiviazione di Giuseppe Conte e dello stesso Speranza, vecchia di due anni. Ora il governo ha cambiato marcia e pensa anche a costituirsi parte civile in un eventuale processo penale. Presidente Foti, quando parte la Commissione d’inchiesta?«Abbiamo concluso le audizioni preliminari, in questi casi l’iter è semplice. Ci saranno doverosi passaggi alla Camera e in Senato, contiamo di partire entro giugno. La Commissione sarà composta da 20 deputati e altrettanti senatori».Si percepisce un’opposizione politica, scientifica e mediatica.«C’è una forte volontà di ostruzionismo da parte della sinistra in tutte le sue forme, ma sarebbe un autogol, una mancanza di rispetto verso le migliaia di vittime della tragedia. Stiamo parlando a bocce ferme, molti degli elementi oggi in possesso delle istituzioni e dei cittadini dimostrano la grande disorganizzazione, l’atteggiamento reticente, le procedure contraddittorie. La Commissione serve a evitare che tutto ciò si ripeta in futuro».L’ex premier Conte parla di vendetta.«Pensarlo è fuori luogo. È importante che un tema così delicato venga trattato con rispetto e autorevolezza, ma qualcuno deve metterci le mani perché parliamo di una strage immane che ha lasciato cicatrici in tutto il Paese».Il Pd è compatto, dai parlamentari ai virologi amici (o eletti), nel chiedere di guardare avanti.«La sindrome del guardare avanti è l’elefante nella stanza, l’alibi di chi tifa per il colpo di spugna. Ribaltare il tavolo e cambiare i termini di un problema è una strategia cara alla sinistra». Chi ha dato ha dato, all’italiana?«Guardare avanti non significa, come sperano loro, archiviare. Bensì fare tesoro di ciò che è avvenuto, elaborarlo per far sì che in futuro non si commettano gli errori passati. E per arrivare a questo bisogna voltarsi ad analizzare al microscopio ciò che accadde, definire le casualità ma anche circoscrivere le responsabilità».Altra accusa: volete sostituirvi ai giudici.«Errore macroscopico. La Commissione non potrà mai interferire nell’inchiesta giudiziaria di Bergamo, ma metterà in fila tutto ciò che non ha funzionato. Se però l’inchiesta dei pm si trasformerà in un processo davanti alla giustizia penale, penso che nessuno possa negare alla presidenza del Consiglio di costituirsi parte civile e di farlo al più presto. Lo Stato, in quel processo, deve esserci. E non solo sul banco degli imputati».Qualcuno spiega che bisogna contestualizzare le chat dentro le carte.«Vero. Ma ancora più vero e drammatico è sapere che le frasi nelle chat non sono state scritte dalla mia vicina di casa ma da un direttore sanitario, uno scienziato, uno stretto collaboratore del ministero della Salute. E il ministero allora retto da Speranza non è un’agenzia esterna di consulenza, ma parte integrante dell’esecutivo».Come giudica il tentativo di depistaggio scoperto da La Verità, sovrapponendo una vecchia archiviazione dell’ex premier all’inchiesta bergamasca? «Un giochino mal riuscito per far credere che Conte e Speranza si stiano defilando. Come se due anni d’inchiesta di una Procura della Repubblica potessero essere parificati a qualche esposto. Ma è anche un segnale, dimostra la volontà di una parte politica di non volersi sottoporre ad alcun giudizio politico. Motivo di più per varare la Commissione».Cosa significa creare modelli validi per il futuro?«Significa agire con un protocollo di prevenzione per supportare al meglio la scienza. Bisogna sapere chi fa cosa, com’è composta la catena di comando nel caso in cui l’emergenza pandemica dovesse ripetersi. Lo Stato non può più permettersi di farsi trovare impreparato davanti al Paese».Ci faccia un esempio.«Sento dire anche autorevoli personaggi che «se uno la vede, la zona rossa la fa da solo». Ma siamo seri, una zona rossa non è un’isola pedonale, servono supporti dello Stato. Servono le forze dell’ordine e l’esercito per farla rispettare. Servono regole certe che tutti conoscano e condividano». Perché la Commissione non sarà composta da scienziati?«La nostra non è un’indagine conoscitiva sanitaria. Non possiamo lasciare campo a scienziati che si esibiscono con opinioni contraddittorie all’infinito. Gli scienziati che falsificavano i dati e si appiattivano sui desiderata dei ministri non possono avere nulla a che vedere con la Commissione». Che maggioranza avrete per sostenerla in Parlamento?«Ampia e trasversale, almeno fino a Matteo Renzi compreso. Più in là vedo un «campo larghino» con Schlein, Conte e Fratoianni a sollevare cortine fumogene».Quando tutto sarà finito cosa resterà?«Una relazione a disposizione del Parlamento su quei due anni terribili e tutte le loro implicazioni: dai lockdown all’acquisto di mascherine pagate e mai ricevute, materiali mai arrivati o arrivati fallati, o inutilizzati. È il momento di dare risposte agli italiani». Quindi nessuna vendetta?«Per essere seri basta non seguire i riflessi condizionati della sinistra. Di sicuro non facciamo in anticipo la speculazione che l’opposizione sta facendo sui morti di Cutro. Noi non speculeremo sui morti di Covid».
Jose Mourinho (Getty Images)